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mercoledì 4 maggio 2011
943 - Commento al Vangelo di oggi 4/5/2011
+ Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Lunedì scorso abbiamo letto i primi otto versetti del 3° capitolo di San Giovanni, contenente la richiesta di Nicodemo di capire un po’ meglio quello che stava succedendo. Gesù rispose che è necessario rinascere nello spirito, abbandonando le opere della carne. Non è possibile seguire Lui, animati dalla carne e con lo spirito mondano. Bisogna far morire in noi l’uomo vecchio. Occorre morire alle cose del mondo per rinascere a vita nuova.
Oggi il Vangelo riprende il 3° capitolo, Gesù continua a spiegare a Nicodemo la sua vera identità, svela alla sincera ricerca della verità dell’uomo fedele al giudaismo, la sua venuta sulla terra. Ma non era facile per Nicodemo cancellare la sua profonda fede ed aprirsi alla rivelazione soprannaturale di Gesù, aveva bisogno di tempo, doveva riflettere ma non voleva perdere la sua amicizia.
Come punto centrale Gesù pone l’Amore del Padre, non comprensibile da Nicodemo, l’ebraismo non adora un Padre ma Jahvè o Elohim o Adonai. Poi, un Padre è tale se ha almeno un Figlio, ma i Giudei non avevano mai conosciuto un Figlio naturale di Dio. Per loro era una bestemmia e lo gridavano a Gesù: “Costui bestemmia” (Mt 9,3); “Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia” (Mt 9,65); “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?” (Mc 2,7); “Avete udito la bestemmia; che ve ne pare? Tutti sentenziarono che era reo di morte” (Mc 14,64); “Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio” (Gv 10,33).
La Parola che Gesù espone con dolcezza e persuasione a Nicodemo, contiene la verità della missione del Figlio, mandato dal Padre non per condannare il mondo, ma per salvarlo. Il Figlio è venuto perché solo Lui ha l’autorità per salvarlo, non poteva avvenire diversamente, e per mostrare che il Figlio è stato mandato dal Padre, ha compiuto opere portentose. Nessun uomo se non è mandato da Dio è in grado di compierle.
Non è però sufficiente la presenza del Figlio nel mondo, è necessario aderire, accogliere, seguire la sua Parola. Chi crede nel Figlio riceve il perdono, non lo riceve invece chi non accoglie la sua predicazione.
E Gesù spiega amaramente che la Luce vera che illumina il mondo non è stata accolta. Chi non accoglie la Luce vuole restare nelle tenebre, vuole compiere peccati di nascosto e portare una maschera per l’apparenza. Ma chi si nasconde sotto una falsa apparenza, mostra sempre le sue tenebre sul volto, sul sorriso, negli occhi.
Gesù è venuto per cambiare le tenebre in Luce, chi rifiuta è colpevole.
E chi rimane nelle tenebre, cerca di nascondere i suoi affari.
Solo chi vive nella verità viene riconosciuto prima o poi sincero ed autentico.
Perché le opere della persona onesta, trionfano potentemente.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Chiedere ogni giorno a Gesù il dono di guarire il cuore e di rinascere spiritualmente.
Pensiero
Un’anima che vive nella tiepidezza non pensa per niente ad uscirne, perché crede di essere a posto con il buon Dio. (Santo Curato d’Ars)
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