In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,28-30)
La barca della nostra vita arriva al porto che è Gesù. Qui troviamo accoglienza e consolazione.
Chi altrimenti può portare la nostra vita?
Chi può donarci l’ultima e l’intima soddisfazione di cui il nostro cuore ha bisogno?
Gli amici non ci bastano, e veri amici sono coloro che ci riconducono all’Amico unico e vero, senza inganni.
Così doveva essere la presenza di Gesù per gli uomini e le donne che Egli incontrava in vita.
Così è per quanti Egli incontra oggi, nella verità della sua presenza attraverso lo Spirito Santo, che agisce nella Chiesa, nei suoi sacramenti, nella sua compagnia. “Venite a me”: accogliamo, nel silenzio, nella preghiera, nella carità, il suo invito.
Angelo Busetto
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