In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città». (Mt 10,7-15)
Una Chiesa in uscita. Cristiani in uscita. Dal Vangelo a Papa Francesco, l’invito di Gesù si ripete, riempie il cuore dei discepoli e ne determina le scelte e i passi. Il Vangelo non genera uomini fermi e sazi, non innalza le mura delle città, ma lancia il cuore, apre nuovi varchi e inaugura nuovi cammini. Anche oggi. Percorre le strade di un mondo che adora piccoli dèi nei templi del denaro, del divertimento, dello sport; si fa presente nelle famiglie e nelle scuole, nei luoghi del dolore e della disperazione. Arriva ad ogni singolo uomo, accogliendone la domanda e la speranza, il desiderio e il grido. Davanti a tutti, i discepoli del Signore sono inviati a testimoniare la sua Presenza amica, che salva ciascuno.
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