Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

mi trovate anche su questo blog
---------------------------------------------------------------



martedì 25 dicembre 2012

2032 - Commento al Vangelo del 25/12/2012


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però Lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,  i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di Grazia e di Verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: Grazia su Grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che Lo ha rivelato. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La liturgia di oggi ci presenta nelle tre Messe del Natale tre aspetti dello stesso prodigioso ed eccezionale evento, iniziando con la Messa della notte, poi la Messa dell'aurora e la Messa del giorno. Nella prima si focalizzala nascita eterna del Verbo nel seno degli splendori del Padre; nella seconda l'apparizione temporale nell'umiltà della carne; nella terza il ritorno finale all'ultimo giudizio. Il significato complessivo della liturgia odierna è la Cattedra della mangiatoia, gli insegnamenti di Gesù sono essenziali e basilari per iniziare una autentica vita cristiana.
Le letture sono diverse, identico è il messaggio che viene annunciato: Gesù è in mezzo a noi, vivo e vero. Questo non è scontato per moltissimi cattolici, abitudinari come sono, presi dalle cose del mondo e senza il desiderio della meditazione del Vangelo per conoscere il vero Volto di Gesù.
Il Natale è la celebrazione della manifestazione del Verbo di Dio agli uomini. Impensabile anche per gli stessi Profeti dell’Antico Testamento e per il Precursore ma chiaro questo ingresso nel mondo di Dio per la Vergine di Nazareth: “Lo Spirito Santo scenderà su di Te, su Te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque Santo e chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,35).
Dal momento del concepimento la Madonna era perfettamente consapevole del rarissimo evento che cominciava a compiersi in Lei e per umiltà non ne parlò neanche a Giuseppe, promesso Sposo e uomo Santo come mai Israele aveva conosciuto. Notiamo la capacità di Maria ancora Fanciulla di mantenere un segreto così straordinario, la sua forza interiore di dominare la sua Persona e non solamente perché nata Immacolata, erano anche i suoi continui sforzi a renderla sempre più forte.
Come sappiamo dal Vangelo Maria e Giuseppe si recarono a Betlemme a causa del decreto di Cesare Augusto che aveva ordinato il censimento di tutta la terra. Proprio a Betlemme doveva nascere il Messia secondo la profezia del Profeta Michea: “E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà Colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti” (Mi 5,1).
Non fu una scelta voluta dalla Madonna di recarsi a Betlemme, anche considerando la sua gravidanza, dobbiamo sempre considerare che la sua volontà non esisteva più, non era mai esistita perché da sempre abbandonata in Dio, immersa nella sola volontà di Dio. Come è diverso il mondo di oggi così pieno di egoismo e di pensieri doppi e tripli contemporaneamente. Si pensa una cosa e se ne dice un’altra, si parla con un linguaggio apparentemente benevolo ma nel cuore si conserva avversità e spesso livore.
Chi non è puro nel cuore manifesta sempre nel suo volto la sua doppiezza.
Ma a tutto c’è rimedio, anche a questa trasformazione interiore, però bisogna partire proprio dalla meditazione della Vita della Madonna. Abbiamo visto sopra la sua assoluta padronanza nel comandare i sensi, nel dirigere la sua volontà esclusivamente in Dio e non faceva nulla senza sapere prima che era volontà dell’Altissimo. Rinnegarci se vogliamo crescere nella vita spirituale è il primo gradino per salire il Monte e staccarci dalla mentalità pagana.
Abbiamo pure visto la padronanza della Madonna e la sua quasi infinita umiltà, conservando il segreto dell’Annunciazione anche a Giuseppe, conosciuto da tutti come un giovane Santo e distaccato dai desideri carnali. Neanche Lui conobbe subito il dialogo che cambiò la storia dell’umanità. La Madonna attese con abbandono e pazienza la manifestazione di Dio, infatti Giuseppe fu avvisato in sogno: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1,20).
Anche in Giuseppe notiamo una docilità alla volontà di Dio che impressiona per il pieno affidamento.
È diverso invece l’uomo carnale, soprattutto l’uomo di oggi così pieno di sé e sicuro su ogni cosa, tanto che inconsciamente pensa di essere lui stesso un piccolo dio. Oppure può ritenersi un grande dio che pretende di decidere anche per gli altri. In entrambi i casi si tratta di una alterazione mentale, un problema spirituale di non poco conto. È la superbia che acceca la mente e non permette di capire la realtà, non vede cosa prepara il futuro, non ha altri riferimenti se non il proprio Io. È una piena cecità intellettuale.
Molti devono guardare alla santità di Giuseppe e inginocchiarsi pregandolo di aiutarli a trovare un sereno equilibrio interiore.
Notiamo che a Betlemme “non c’era posto per Loro nell'albergo”, Maria seduta sull’asinello e Giuseppe che ripeteva cento volte agli abitanti del luogo la richiesta di una dimora per trascorrere la notte, ma “non c’era posto per Loro nell'albergo”Non c’è posto per Maria e Giuseppe nei cuori che hanno come regola la propria volontà, senza chiedersi cosa chiede Dio ed incapaci di rinnegare le scelte di vita che in ultima analisi sono proprio contro Dio.
Non c’è posto per lo Spirito di Gesù in coloro che lasciano dominare la loro vita dallo spirito menzognero e corrotto.
Maria e Giuseppe per adempiere docilmente a quanto Dio voleva, si sistemarono in una grotta adibita a stalla, dove trovarono un bue a cui fece compagnia l’asinello, due animali da sempre indicati presenti alla nascita di Gesù. Maria e Giuseppe nella Loro vita non pensarono ad altro che a rinnegarsi per vivere in Dio e di Dio. Al punto che la Vergine di Nazareth diede a Dio un Corpo, il Sangue e la Vita umana.
E a quale altezza di santità, Dio elevò questa eccezionale Creatura che si era sempre rinnegata?
La nascita del Bambino deve essere stato un momento di sublime estasi d’amore, è vero che quasi tutte le mamme che partoriscono abbracciano e baciano il loro primo figlio, ma la Madonna aveva partorito lo stesso Dio incarnato e Lei era l’Immacolata Piena di Grazia, quindi, il suo quasi infinito Amore era così enorme da corrispondere all’Essere infinito nato da Lei e davanti a Lei si mostrava come un Bambino.
Dio Padre si fidò pienamente di Maria di Nazareth, solo Lei poteva dare all’Altissimo quell’adorazione che meritava. Dio si affidò alla Fanciulla Maria, come se si consacrasse nella sua divinità e nella sua umanità alla Creatura unica e mai raggiungibile.
La Fede della Madonna era perfetta, la sua pienezza di Grazia La infiammavano di un Amore non comune verso il Bambino, il quale era suo Figlio, ma soprattutto per Lei era Dio. Lo adorava in ginocchio subito dopo la nascita, gli baciava i piedini come segno di adorazione, Lo baciava sul viso perché era suo Figlio. E se Gesù come Uomo ancora non parlava, come Dio comunicava con la Madre, Lui era la Parola eterna che si svelava all’umanità.
Dicevo della Cattedra di Betlemme, infatti dalla mangiatoia Gesù inizia ad insegnare. Egli chiede cuori fervorosi e penitenti, non moderne cattedrali vuote di amore e di Fede. Chiede a tutti di accontentarsi dell’essenzialità, il di più diventa un danno per la vita spirituale, perché l’uomo che non si accontenta è un uomo schiavo dei vizi.
Gesù nasce povero e in una grotta per dirci che la vera vita non è rappresentata dallo sfarzo o dal benessere abbondante, la vita vera è quella interiore, siamo considerati dagli altri per ciò che siamo dentro e non per quello che ostentiamo!
Oggi è Natale, è il giorno buono per fare il proposito del distacco e dell’umiltà di vita.
Solo chi entra in questo cammino scopre Gesù in tutto ciò che compie, infatti il Signore si rivela a noi nella normalità delle giornate, ma si rivela se vede in noi le disposizioni di semplicità e di umiltà. Molte volte si vedono segni che apparentemente non dicono nulla, visti con gli occhi umani non sono percepiti, invece Gesù Lo possiamo trovare nella semplicità dell’ordinario, anche quando si compiono azioni normali ma piene di amore e di verità.
Il Prologo del Vangelo di San Giovanni l’ho scelto perché esprime in 18 versetti il significato della venuta di Dio in mezzo a noi, non meritevoli di misericordia, ma graziati continuamente da Dio Amore che perdona anche i peccati più crudi se confessati. Il Prologo o introduzione, principio, esordio, proemio, prolusione, sviluppa sinteticamente il Vangelo mistico dell’Apostolo Giovanni, raffigurato nell’iconografia come l’aquila che vola molto in alto.
Il Vangelo di San Giovanni infatti ha una visione maggiormente teologica, e quindi è quello che ha la vista più acuta. L'aquila è quella che vola più in alto di tutti gli esseri e che, unico fra tutti, può vedere il sole con gli occhi senza accecarsi, ossia vedere verso i Cieli e volare verso l'Assoluto, verso Dio. Questo mistico Vangelo già all’inizio esprime parole che innalzano verso il soprannaturale: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”.
Il Prologo del Vangelo di San Giovanni nei primi tempi del Cristianesimo era il testo capitale, esso è l'incipit del Vangelo secondo Giovanni e viene anche identificato come Inno al Logos, al Verbo eterno di Dio, incarnato in Gesù. Questo testo come il suo Vangelo, San Giovanni lo scrisse in Asia Minore a Efeso, dove abitava insieme alla Madonna, su indicazione di Gesù stesso per allontanarsi dalle persecuzioni molto violenti a Gerusalemme, dove si trovava la comunità madre del Cristianesimo primitivo.
Tra tanti spunti di riflessione che ci propone il Prologo, colpisce subito una verità sconcertante che San Giovanni evidenzia con puntualità: “Venne fra i suoi, e i suoi non Lo hanno accolto”. Nei Vangeli ci sono moltissimi scontri tra gli ebrei che volevano avviare una rivoluzione in Israele e Gesù il quale voleva portare la pace nei loro cuori.
Guerra e pace non si sono mai incontrate, abbiamo semmai letto il romanzo di Tolstoj, appunto “Guerra e pace” che descrive la storia di alcune famiglie aristocratiche russe, ma il romanziere nega ai protagonisti ogni possibilità di scelta, così, tragedia e felicità vengono rigidamente provocati da qualcosa che appare come un destino. Come qualcosa di connaturato che diventa necessità. Quando l’uomo non può più scegliere, perde la sua libertà, anche quella religiosa.
“A quanti però Lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”, e se siamo tutti figli di Dio, solamente quelli che vivono nella sua volontà rimangono in comunione con Lui. Noi della Parrocchia virtuale vogliono vivere nella volontà di Dio, ci stiamo impegnando giorno dopo giorno e i frutti in moltissimi casi sono veramente abbondanti. Molti nostri parrocchiani stanno compiendo un profondo cammino spirituale e sono rinati nello spirito, Pregano con nuovo e grande amore Gesù e la Vergine Maria.
Non possiamo che ringraziare la Madonna dell’aiuto che ci dà e della possibilità di questa newsletter. Tutto è dono di Gesù.
Potete immaginare quanti messaggi di auguri mi sono arrivati, io voglio dirvi semplicemente che vi auguro ogni bene e che il Signore vi doni tutto ciò che desiderate. Continuo a pregare ogni giorno per tutti voi e le vostre famiglie, per tutto ciò che vi necessita, ogni forma di guarigione fisica e spirituale. Vi invio ogni giorno le mie benedizioni. Vi sono sempre vicino con il mio cuore.
A tutti voi, cominciando dai moltissimi Sacerdoti e Parroci, Frati e Suore che seguono questo mio commento giornaliero, a tutti voi allo stesso modo invio i miei più sinceri auguri di un Santo Natale e di portare sempre nel cuore trasformato in una culla, il Bambino Gesù.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
----------

Nessun commento:

Posta un commento

Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto