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mercoledì 12 dicembre 2012

2006 - Commento al Vangelo del 12/12/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questi giorni nella città di Milano sta accadendo qualcosa di straordinario, considerando i tempi: molti cattolici si confessano per mettere l’anima in ordine. Gran bella cosa, qualcuno però dice che è la paura del 21 dicembre a scuoterli, per altri invece si tratta di un desiderio puro. Strano che questo desiderio spunti proprio in prossimità di questo giorno, comunque aldilà di ogni interpretazione rimane importante la Confessione periodica, anche come preparazione al Natale.
Infatti, Gesù chiama l’umanità ad avvicinarsi a Lui: “Venite a me, voi tutti”, purtroppo quanti vivono nella dissipazione non possono ascoltare la sua voce, storditi come sono dal frastuono del mondo. Per questa ragione Gesù trova maggiore accoglienza in coloro che per qualche motivo vivono nella sofferenza e non riescono a trovare pace, sono in situazioni depressive dovute a problemi familiari o lavorative.
A tutti questi Gesù dice di essere sempre vicino: “… voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro”. Dare ristoro, cioè sollievo, conforto, riposo, non è possibile a nessun essere umano, che sia uno scienziato, un genio, un praticante dell’occultismo, solamente il Signore Gesù ha la potenza di sospendere la legge fisica e causare il miracolo.
In questi casi anche se non si parla di miracolo, è sempre un dono inaspettato e gratuito ricevere la pace interiore e trovare quella rilassatezza interiore che si dirada sull’intero corpo, soprattutto và a suscitare una profonda quiete nella mente e la rende serena. Trovare l’armonia tra mente e corpo è esclusiva Grazia che concede Dio, né lo yoga né altre pratiche paranormali sono in grado di assicurare questa gioia spirituale.
“Il termine paranormale si applica a quei presunti fenomeni (detti anche anomali) che risultano contrari alle leggi della fisica e agli assunti scientifici e che, se misurati secondo il metodo scientifico, sono risultati inesistenti o, nel caso di fenomeno esistente, comunque spiegabili sulla base delle conoscenze attuali”.
Quanti fanno ricorso alle pratiche orientali per cercare la pace interiore, non sanno che sono metodi preternaturali, quindi gestiti e pilotati dai diavoli. Guardate quanti seguono le pratiche orientali, essi dopo molti sforzi riescono a trovare il  dominio della volontà, ma interiormente sono sempre gli stessi se non peggiorati. Non hanno nel contempo raggiunto la pace dei sensi, sono forse più di prima violenti, agitati, superbi, avviliti.
All’esterno mostrano una apparente pace, interiormente c’è un fermento di inquietudine e tumulto da far paura.
Non sono affidabili i metodi orientali per trovare la pace interiore, la vera pace si trova dove c’è Gesù Cristo. Alcuni Sacerdoti e Suore confondono molti credenti perché organizzano nei monasteri sedute di yoga, e questa è una assurdità solo a sentirlo. La stranezza di questi incontri li pone in una posizione di contraddizione e di profonda incoerenza con la Fede in Gesù.
Rimane impossibile unire Gesù alle pratiche orientali, le quali sono impregnate di arti occulte e magia nera.
Questa impressionante contraddizione evidenzia il distacco dall’Eucaristia, la dimenticanza della sana dottrina della Chiesa, la perdita della preghiera. Chi conosce Gesù e prega non arriva mai a cercare in altre pratiche la pace interiore, perché solo Gesù può darla, ed è una pace profonda e gioiosa, reale e non immaginaria o esaltata.
“Venite a me, voi tutti”, l’invito il Signore lo rivolge all'umanità, come ho scritto moltissimi non riescono assolutamente a comprenderlo, anche all'interno della Chiesa, ma l’invito di Gesù rimane sempre valido. Noi come credenti siamo chiamati a riferire questo invito a quanti non conoscono Gesù o non ne avvertono la necessità. Non è una insistenza imprudente, è l’amore che ci spinge a portare le anime verso la salvezza eterna. Quanti non amano Gesù o non Lo conoscono, non posseggono alcuna vera pace interiore e i loro pensieri sono un alternarsi di confusione e accecamento.
Gesù ci pone una condizione più che comprensibile: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore”Il giogo è l’atteggiamento della mansuetudine, non è sottomissione servile, noi possiamo dire che ci sottomettiamo alla Legge di Gesù, impostata sull’Amore.
Però Gesù non solo ci invita a prendere il suo giogo che è solo amore, pace e bontà, ci chiede di prenderlo con mansuetudine, così come ha fatto Lui. Ognuno di noi ha la sua croce, c’è chi ha anche mille croci, eppure l’atteggiamento coerente è quello della mansuetudine, come ha fatto Gesù nella sua Vita. Se Lui come Re è stato il mite e l’umile, anche i suoi sudditi devono vivere in modo mite e umile.
Solo così chi si trova nella sofferenza conosce il “ristoro per la sua vita”. Gesù è Colui che ci libera dai pesi oppressivi e dalle sofferenze dolorose, Lui oggi ci dice: “Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. Significa che solo seguendo Gesù ogni sofferenza si trasforma in consolazione e ogni croce trova una pace interiore profonda.
Gesù è mansueto e umile di Cuore, così devono essere tutti i suoi seguaci.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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