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CIAO A TE !!

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sabato 8 dicembre 2012

1998 - Commento al Vangelo del 8/12/2012


+ Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per Me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ci ritroviamo a meditare il Vangelo dell’Annunciazione perché proprio qui l’Arcangelo Gabriele a nome di Dio svelò la pienezza di Grazia della Fanciulla Maria. ma non solamente il dogma dell’Immacolata Concezione, la stessa Persona della Madonna viene ancora attaccata negli ambienti cattolici, a cominciare dai seminari e dai teologi senza più fede.
Fin dagli anni ‘60 si è cercato in tanti modi ingannevoli di minimizzare la devozione alla Madonna, adducendo pretesti fantasiosi e sicuramente non usciti da cuori cattolici. Sia l’appartenenza a gruppi occulti sia la perdita della Fede -senza dimenticare l’apporto significativo di satana che trema al solo pensare all’Immacolata-, hanno fatto agire molti teologi e Vescovi contro la vera devozione alla Madonna, con la scusa di non offuscare la Persona di Gesù.
Ci sono due possibilità: o non conoscono la sana dottrina cattolica oppure il loro agire è stato esclusivamente ingannevole.
La lunga Tradizione della Chiesa ha sempre riservato una devozione altissima alla Madre di Dio, considerandola tale anche se Serva di Gesù suo Figlio. “… perché ha guardato l’umiltà della sua Serva” (Lc 1,48). A nessun cattolico onesto viene in mente di considerare la Madonna come ostacolo all'adorazione che si deve a Gesù, il fedele conosce molto bene che proprio la Madonna conduce a Gesù, perché Ella Lo partorì, Lo aiutò nella crescita, Lo formò alla vita umana, Lo amò più di tutti i Santi di tutti i tempi.
Come è possibile inventare questa pretestuosa storiella che la Madre offusca la divinità del Figlio?
Quindi, deve esserci un motivo che non ha alcuna relazione con il Cristianesimo, un motivo che nasce da cuori posseduti da satana. Un cattolico ama poco o molto la Madonna, secondo la sua Fede però L’ama, non La odia e non cerca di distruggere la devozione verso Colei che vive nella volontà della Santissima Trinità.
Fu proprio la Madonna a parlare della sua Immacolata Concezione alla piccola Bernardetta, e il 12 aprile 1947 all’ateo Bruno Cornacchiola in una piccola grotta in periferia di Roma. Questo uomo odiava il Papa Pio XII ed era oppositore della devozione alla Madonna.
«Non distante dall’Abbazia trappista di Tre Fontane, un bel sabato primaverile, si recò Bruno con i suoi tre figli per fare una gita. Mentre i bambini di Bruno giocavano, egli scriveva una relazione da esporre in una conferenza, nella quale voleva dimostrare l’assoluta inesistenza della Verginità e dell’Immacolata Concezione di Maria, quindi anche, secondo lui, l’assoluta infondatezza dell’Assunzione in Cielo. Improvvisamente il più piccolo dei figli, Gianfranco, per cercare la palla scomparve. Bruno, appresa la notizia dagli altri figli, si pose alla ricerca del bambino.
Dopo un certo tempo trascorso in infruttuose ricerche, i tre trovarono il più piccolo che, inginocchiato dinanzi a una grotta, se ne restava estasiato ed esclamava con un filo di voce: “Bella Signora!”. Poi Gianfranco chiamò gli altri due fratelli, che appena gli si accostarono caddero anch’essi in ginocchio pronunciando a fil di voce: “Bella Signora”.
Frattanto Bruno continuava a chiamare i figli che non reagivano in alcun modo perché erano in uno stato di “trance”, fissati su qualcosa che egli non riusciva a vedere. Alla vista dei figli in quelle condizioni, l’uomo, indispettito e stupito, varcò la soglia della grotta e penetrò fino all’interno alla ricerca di qualcosa che non poteva vedere. Nell’uscirsene e passando dinanzi ai suoi ragazzi in trance esclamò spontaneo: “Dio salvaci!”.
Appena pronunciate quelle parole vide immediatamente due mani levarsi dall’oscurità che, emanando raggi pieni di luce, si dirigevano su di lui, fino a toccargli il viso. Contemporaneamente l’uomo ebbe la sensazione che quella mano gli strappasse qualcosa davanti agli occhi. Poi avvertì un dolore e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, vide una luce radiosa illuminarsi sempre più e in essa vide la figura della «bella Signora», in tutta la sua folgorante bellezza celeste. Una simile bellezza così ancestrale lasciò pieno di stupore e profondo rispetto l’incallito nemico del cattolicesimo e soprattutto del culto mariano.
Bruno, di fronte a quest’apparizione celeste, si sentì immerso in una soave letizia come mai prima d’ora la sua anima aveva avuto modo di conoscere. Nell’apparizione stupenda la Madre di Dio portava una tunica di color bianco raggiante, tenuta intorno ai fianchi da una cintura rosa e un velo verde sul capo che scendeva fino al suolo lasciando sciolti i capelli neri.
La Mamma del Redentore poggiava i suoi piedi nudi su una roccia di tufo. Nella mano destra teneva un libro grigio piccolo che stringeva al petto con la mano sinistra. Mentre l’uomo era così assorto in quella contemplazione udì levarsi una voce nell’aria:
“Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è, e resta immutabile: i nove venerdì del Santo Cuore, che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua moglie fedele prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato”.
“Il mio Corpo non poteva marcire e non marcì. Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli. Le Ave Maria che voi dite con Fede e con amore sono tante frecce d’oro che raggiungono il Cuore di Gesù”.
Infine la meravigliosa Signora si girò e si allontanò tra le rocce in direzione di San Pietro. L’uomo poté solo scorgere il suo mantello. Maria SS. aveva mostrato al Cornacchiola che il libro nella sua mano era una Bibbia! Gli volle mostrare, che era qui realmente come veniva rappresentata nella Bibbia: Vergine, Immacolata e Assunta in Cielo!
Ripresosi dall’avvenimento mistico, il padre con i suoi tre figli presero in silenzio la via del ritorno; prima di rientrare a casa fecero una sosta nella Chiesa di Tre Fontane dove Bruno imparò da Isola, sua figlia, l’Ave Maria che non ricordava più. Quando iniziò a recitare la preghiera si sentì muovere da una commozione e da un pentimento profondo; pianse e pregò per molto tempo. All’uscita dalla Chiesa, comprò per i suoi figli cioccolate e disse loro calorosamente di non raccontare a nessuno quella storia. I ragazzi però, giunti a casa, non poterono trattenersi dal narrare alla madre la vicenda. La moglie di Bruno aveva subito riconosciuto il cambiamento del marito e aveva sentito il meraviglioso odore che emanava dal marito e dai bambini; lei perdonò interiormente Bruno per tutto quello che le aveva fatto subire negli anni precedenti.
Prima di accomiatarsi la Madonna istruì a lungo Bruno, lasciò un messaggio per il Papa e infine pronunciò ancora queste parole: “Io desidero lasciarti una prova che quest’apparizione viene direttamente da Dio, così tu non puoi avere nessun dubbio ed escludere che essa provenga dal nemico dell’inferno. Questo è il segno: appena incontri per la strada o in Chiesa un Prete, rivolgigli queste parole: Padre io devo parlare con lei! Se quello risponde: Ave Maria, figlio mio cosa vuoi?, allora pregalo di ascoltarti perché tu sei stato scelto da me. A lui puoi manifestare cosa c’è nel tuo cuore affinché egli possa raccomandarti e introdurti a un altro Prete: quello sarà il Prete giusto per il tuo caso! Poi sarai ammesso dal Santo Padre, il Sommo Pontefice dei cristiani, e gli trasmetterai il mio messaggio. Una persona che io ti mostrerò ti introdurrà da lui. Molti, ai quali tu narrerai questa storia, non ti crederanno, ma non lasciarti influenzare”.
Dopo alcune delusioni subite dal Cornacchiola (tra i Sacerdoti interrogati nessuno aveva risposto come la Madonna gli aveva indicato), la moglie gli consigliò di rivolgersi alla vicina parrocchia. Allora il marito così fece, però non ne parlò subito al parroco, che lo conosceva come nemico della Chiesa, ma a un altro prete che gli diede la comunione. Quando quest’ultimo udì la richiesta dell’uomo, gli rispose con la frase tanto attesa da Bruno e lo inviò dal parroco come la persona più adatta ad ascoltarlo. Conseguentemente a quest’incontro la coppia Cornacchiola si comunicò, prese parte alle lezioni di catechismo nella parrocchia e fu di nuovo accolta nella Chiesa.
Dopo poco tempo, il 6 maggio 1943 Bruno era inginocchiato nella grotta, questa volta da solo, e ringraziava la Madonna per averlo ispirato alla conversione. Allora di nuovo come la prima volta, una luce raggiante si diffuse dappertutto in quel luogo e gli apparve Maria che, sorridente, rimase silenziosa. Voleva esprimere la sua gioia per il fatto che egli aveva ritrovato il suo cammino interiore. Il 23 e il 30 maggio Bruno ebbe ancora altre apparizioni nella grotta. Un giorno, quando le apparizioni erano cessate già da un certo tempo, Bruno scrisse un testo sulle sue esperienze e lo affisse all’ingresso della grotta, il testo riportava il seguente scritto:
Cari fratelli e sorelle! Qui in questa grotta, in tale nido di peccato giunsi come peccatore tra i peccatori per prepararmi a lottare il dogma mariano al fine di lasciare fruttificare il mio egoismo e la mia ignoranza. Questo dogma, che volevo lottare ostinatamente per soddisfare il mio ego, è quello chela Madre Chiesa indica con il nome dell’Immacolata Concezione. Maria SS. stessa mi spinse dalla mia alta presunzione nella polvere. Poi ebbe pietà di me e mi parlò come una Madre: “Tu mi perseguiti. Adesso è abbastanza!”. A quelle parole sentii irrompere in me le parole di Gesù: “Io sono la Viala Verità e la Vita”.
Mi sentii improvvisamente cambiato e ispirato da tutta la bontà della Vergine Maria, lasciai la via della menzogna e della perdizione e mi allontanai dalla via delle false ideologie: prima di tutte il protestantesimo. Riebbi così la vita, poiché, sebbene io vivessi fisicamente, ero morto. E solo adesso che sono morto al mondo posso vivere la vera vita nella verità del Vangelo guidato dalla Madre Chiesa.
Come la Vergine Maria ha cambiato con la sua santa presenza questa grotta di perdizione e di peccato in luogo di pace, di preghiera e di espiazione, così anche noi dobbiamo cambiare il nostro interno spirituale trasformandolo da una casa indegna in casa degna per ospitare lo Spirito Santo, avvicinandoci a Maria per arrivare a Dio.
La conversione di Bruno Cornacchiola fu difficile come quella di altri veggenti e peccatori: una via che porta alla conversione e alla testimonianza della verità. In questo caso il cammino di Bruno non venne ostacolato dalla Chiesa, anzi favorito. Presto fu invitato a tenere conferenze in tutt’Italia, perfino nelle roccaforti dei suoi ex compagni. Il veggente dovette sormontare non poche difficoltà e innanzitutto lo scetticismo, sia da parte dei laici che dei vertici ecclesiastici.
Un aiuto concreto giunse certamente dal suo incontro con il Papa Pio XII, il 9 dicembre 1949, in chiusura della celebrazione della cosiddetta “Crociata della bontà” in Piazza San Pietro. In quell’occasione Bruno confessò al Santo Padre che, dieci anni prima, al ritorno dalla guerra civile spagnola, era stata sua intenzione ucciderlo».
È stata un’apparizione straordinaria e ancora oggi molti pellegrini si recano a pregare davanti questa grotta a Roma, ma c’è sempre stata e continua ad esserci una devozione tiepida, che passa quasi inosservata. Anche in questo caso si è cercato con sospetta manovra di minimizzare la presenza della Madonna e le sue parole.
Perché minimizzare la Donna descritta nella Genesi e nell’Apocalisse e che ha ricevuto la pienezza di Grazia nell’istante della sua Immacolata Concezione? Verrà il tempo dell’opposizione pubblica e si cercherà di eliminare la devozione alla Madre di Dio.
Già i Padri della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che La ponevano al di sopra del peccato originale. L’avevano chiamata: “Intemerata, incolpata, bellezza dell’innocenza, più pura degli Angeli, giglio purissimo, germe non-avvelenato, nube più splendida del sole, Immacolata”.
Oggi dopo il Santo Rosario delle 16 o delle 21 tutti siamo invitati a consacrarci al Cuore Immacolato di Maria, con la preghiera di seguito, ringraziandola per l’amore che porta ad ognuno di noi e la protezione che impedisce ai diavoli e ai nostri nemici di danneggiarci. Dobbiamo essere molto riconoscenti verso nostra Madre, sforziamoci di imitarla e di farla amare anche dagli altri.

Consacrazione all’Immacolata Concezione
O Vergine Immacolata, Madre Mia,
Maria, io rinnovo oggi e per sempre,
la mia consacrazione perché
Tu disponga di me per il bene delle anime.
Ti consacro me stesso con tutto ciò
che sono e che possiedo,
la mia famiglia con tutti i miei cari,
al tuo Cuore Immacolato.
Prendici sotto la tua materna protezione,
aiutaci a vincere le tentazioni
che ci sollecitano al male
e a conservare l’armonia tra tutti noi.
Il tuo Cuore Immacolato sia il nostro rifugio e
il cammino che ci conduce a Dio.
Insegnaci a pregare e a sacrificarci,
per amore di Gesù, per la conversione dei peccatori
e in riparazione dei peccati commessi
contro il tuo Cuore Immacolato.
Ti offro la mia mente, il mio cuore,
la mia volontà, il mio corpo,
la mia anima, tutto me stesso.
Ti offro, o Cuore Immacolato di Maria,
le preghiere, le azioni, i sacrifici di questo giorno.
Per tua intercessione, e in unione con il Cuore
del tuo Divin Figlio, ottienimi la Grazia di mantenere
la mia famiglia sempre unita nell’amore. Amen.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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Medaglia di San Benedetto