+ Dal Vangelo secondo Luca (4,16-21)
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del Profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di Grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Giovedì Santo per i cattolici un tempo era un giorno di profonda preghiera contemplativa, un giorno di ringraziamento al Signore per quanto compiuto nell'Ultima Cena, ore di maggiore analisi di quanto avvenuto nel Cenacolo. Il Giovedì Santo non si deve considerare come uno dei giorni di Quaresima, anche perché oggi non solo termina la Quaresima ma inizia anche il Triduo pasquale. Andiamoci con ordine.
Il Vangelo di Giovanni è sicuramente quello che descrive con maggiore profondità, in una lirica ascendente e sempre più intensa, il lungo discorso di Gesù nell'Ultima Cena. Dal capitolo 13 al 17 sono contenuti e condensati i più grandi insegnamenti di Gesù, vi esorto a meditarli con forte attrazione per entrare nel Cuore del Signore e comprendere meglio la sua Persona e il suo infinito Amore per ognuno di noi.
In questi 5 capitoli troviamo l'intensa sete di Gesù di condurci al Padre per diventare santi, cioè, buoni e onesti. Per facilitarvi la memorizzazione degli argomenti, indico i titoli dati nei 5 capitoli, racchiusi nella "Cena e l'addio ai discepoli".
Cap. 13
Gesù lava i piedi ai discepoli
Uno di voi mi tradirà
Il Comandamento nuovo
Gesù annuncia il rinnegamento di Pietro
Cap. 14
Gesù è la Via che conduce al Padre
Gesù promette lo Spirito Santo
Cap. 15
Gesù è la vera vite
Amatevi gli uni gli altri
Gesù predice odio e persecuzioni
Cap. 16
Il Paràclito
La vostra tristezza si cambierà in gioia
Io ho vinto il mondo!
Cap. 17
Preghiera di Gesù al Padre per i discepoli e per i futuri credenti
Il capitolo 13 di San Giovanni viene introdotto con queste parole: "Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto" (Gv 13,1-5).
Chi medita con attenzione questi 5 capitoli comprenderà con una nuova luce la grandiosità di Gesù e cosa chiede ad ognuno di noi.
Nel Giovedì Santo si ricorda sia l'istituzione dell'Eucarestia e del ministero del sacerdozio, inoltre, aspetto poco ricordato e focalizzato dai cattolici è la consegna ai discepoli del Comandamento dell'Amore (Gv 13,34). In considerazione di queste ricorrenze nel Giovedì Santo viene celebrata la Giornata sacerdotale.
Giorno davvero speciale per la Chiesa e i Sacerdoti, giorno caratterizzato soprattutto dalla Messa del Crisma e dalla Messa nella Cena del Signore. La liturgia oggi non prevede assolutamente altri formulari per la Messa.
Ci sono due funzioni liturgiche molto importanti, la Messa del Crisma è la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo nella Cattedrale generalmente il mattino del Giovedì Santo o il pomeriggio del Mercoledì Santo.
Questa Messa intende significare l'unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio Vescovo, per questo partecipano tutti i Sacerdoti della Diocesi i quali, dopo l'omelia del Vescovo, rinnovano le promesse fatte nel giorno dell' ordinazione sacerdotale. Le riporto:
Dopo l’omelia, il Vescovo si rivolge ai Presbiteri con queste parole:
Carissimi Presbiteri, la Santa Chiesa celebra la memoria annuale del giorno in cui Cristo Signore comunicò agli Apostoli e a noi il suo sacerdozio.
Volete rinnovare le promesse, che al momento dell’ordinazione avete fatto davanti al vostro Vescovo e al popolo santo di Dio?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio, rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall'amore di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della Santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il ministero della Parola di salvezza sull'esempio del Cristo, Capo e Pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall'amore per i vostri fratelli?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Quindi, rivolgendosi al popolo, il Vescovo continua:
E ora, figli carissimi, pregate per i vostri Sacerdoti: che il Signore effonda su di loro
l’abbondanza dei suoi doni, perché siano fedeli ministri di Cristo, sommo Sacerdote,
e vi conducano a Lui, unica fonte di salvezza.
Nella Messa del Crisma il Vescovo consacra gli Olii Santi: il Crisma, l'olio dei catecumeni e l'olio degli infermi. Essi sono gli olii che si useranno durante tutto il corso dell'anno liturgico per celebrare i Sacramenti:
- il Crisma viene usato nel Battesimo, nella Cresima e nell'ordinazione dei Presbiteri e dei Vescovi;
- l'olio dei catecumeni viene usato nel Battesimo;
- l'olio degli infermi viene usato per l'Unzione degli infermi.
La Messa del Crisma è più sacerdotale per la rievocazione delle promesse pronunciate nel giorno più bello per un Sacerdote, mentre la Messa nella Cena del Signore (o Messa in Cena Domini, Missa in Cena Domini, Messa in Coena Domini), è la seconda celebrazione liturgica del tardo pomeriggio o della sera del Giovedì Santo, che nella forma ordinaria del rito romano della Chiesa Cattolica inaugura il Triduo pasquale dandogli solenne inizio.
In questa Messa si ricorda l'Ultima Cena del Signore con gli Apostoli, avvenuta poco prima della sua Passione nella quale consegnò ai discepoli il Comandamento dell'Amore: "Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi", (Gv 13,34), dopo aver lavato loro i piedi. Questo gesto inconsueto per un Maestro, racchiude il significato dato da Gesù al potere, un potere che diventa servizio e condivisione.
Il Giovedì Santo si caratterizza anche per un altro motivo: questo giorno è diviso tra il tempo di Quaresima ed il tempo del Triduo Pasquale. Questo giorno è l'ultimo giorno di Quaresima e il primo giorno del Triduo Pasquale ma non c'è assolutamente sovrapposizione, infatti, la Quaresima termina prima che inizi la Messa in Cena Domini e con il suo inizio comincia contestualmente il Triduo Pasquale.
Però c'è anche una forma straordinaria data al Giovedì Santo, in questo caso è per intero sia il terzultimo giorno di Quaresima sia il primo giorno del triduo sacro.
Al termine della Messa in Cena Domini segue l'adorazione del Santissimo Sacramento per tutta la notte, deposto all'Altare della reposizione.
Vi invito a rimanere vicini in queste ore a Gesù presente nel Tabernacolo, Lo consideriamo già nella condizione tremenda dopo il tradimento, condotto in più luoghi per trovare un'accusa contro Lui, umiliato, schernito, diffamato, oltraggiato, abbandonato da tutti. Non abbandoniamolo anche noi! Adoriamolo con grande partecipazione interiore.
Davanti al Tabernacolo pregate per me, perché non conosca limiti il mio povero aiuto a Gesù nella salvezza delle anime.
P.S. Il nostro sito è stato riattivato.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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