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martedì 29 gennaio 2013

2104 - Commento al Vangelo del 29/1/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (3,31-35)
In quel tempo, giunsero la Madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a Lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua Madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma Egli rispose loro: «Chi è mia Madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a Lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Quando dissero a Gesù che la Madre e i parenti stavano fuori e Lo cercavano, Gesù stava concludendo un discorso molto forte con gli scribi e i farisei, molto agitati contro Lui e decisi a stroncarne la predicazione. Ieri abbiamo letto che avevano accusato Gesù di guarire nel nome di satana, “Costui non è che un Belzebù, perché i demoni Lo ubbidiscono. Il grande Belzebù suo padre lo aiuta, ed Egli caccia i demoni non con altro che con l'opera di Belzebù principe dei demoni”.
Non c’era un dialogo sereno, i nemici di Gesù tiravano fuori teorie false per minimizzare e ridicolizzare il Signore davanti alla popolazione di Cafarnao, per delegittimarlo e farlo allontanare da lì. Questo è stato uno degli attacchi più violenti contro Gesù, aveva iniziato da poco tempo la predicazione nei paesi vicini e molti miracoli aveva compiuto un po’ ovunque. La paura di scribi e farisei era quella di perdere il controllo sulla popolazione e di trovarsi dinanzi un Uomo mandato da Dio.
L’episodio narrato oggi nel Vangelo avviene a Cafarnao, nella casa utilizzata da Gesù e dagli Apostoli subito dopo l’investitura avvenuta sul monte e come ci dice San Marco nei versetti precedenti a quelli di oggi: “Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che Egli volle ed essi andarono da Lui. Ne costituì Dodici che stessero con Lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni” (Mc 3,13-15).
C’è un particolare importante da conoscere per comprendere l’affermazione detta da Gesù mentre discuteva con i suoi nemici, ed era costretto a spiegare che Lui vinceva satana e i diavoli, ma non ne era assolutamente complice. Una spiegazione sicuramente convincente, ma non per i suoi nemici, i quali, anche se non avevano più argomenti per accusarlo, lo stesso seminavano stupide diffamazioni per allontanare quanti invece credevano alle sue sante parole.
Lo stesso avveniva a San Francesco e a Padre Pio, stimmatizzati e grandi Santi resi conformi al Signore anche nelle ferite, i loro nemici non pensavano ad altro che a seminare zizzanie e diffamazioni diaboliche per allontanare quanti li avvicinavano. Anche in questo caso erano questi nemici dei Santi ad essere posseduti dai diavoli, quantomeno pienamente influenzati dallo spirito satanico.
Gesù, quindi, nonostante le spiegazioni chiare e convincenti, risultava sempre un folle per gli scribi e i farisei, un Uomo che aveva perduto il senno, ma non spiegavano i miracoli compiuti da Lui, non riuscivano a capire la sapienza profonda che manifestava in ogni discorso.
In questa fase iniziale della sua vita pubblica, Gesù era considerato un folle anche da alcuni cugini intimi, Giuseppe e Simone, figli di Alfeo e fratello di San Giuseppe. Invece Giuda Taddeo, altro figlio di Alfeo già seguiva Gesù, mentre i suoi fratelli e cugini di Gesù, consideravano insensato e fuori di sé il Signore.
Così si spiega quanto è scritto nel Vangelo: “Ecco, tua Madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”.
Perché San Marco scrive che cercavano Gesù? Già questa ricerca di Gesù fa capire che qualcosa non andava tra i suoi parenti.
La Madonna non era andata spontaneamente a Cafarnao per riprendere suo Figlio, era stata obbligata dai deliri e dalle allucinazioni dei suoi nipoti ad andare con essi, perché a Nazareth non facevano altro che accusare Gesù, dicevano agli altri parenti che era impazzito ed imprudente, irresponsabile. La predicazione del cugino Gesù e i grandi miracoli che compiva per essi erano manifestazioni della sua follia, ma anche loro non spiegavano come potevano avvenire.
La frase riportata sopra: “Ecco, tua Madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”, si inserisce proprio alla fine dell’esposizione della difesa di Gesù delle sue opere e degli esorcismi che faceva nel Nome di Dio. Certo, Lui già affermava che era venuto il Regno di Dio in mezzo al popolo e che Lui era stato inviato dal Padre Eterno, quindi, affermava parole forti, ma cosa poteva dire? Doveva forse tacere il motivo della sua predicazione e non manifestare la sua vera identità? Allora perché era venuto in mezzo a noi?
Gesù non poteva assolutamente essere imprudente né irresponsabile, erano e sono i malvagi ed indiavolati a vederlo sotto questa ottica. Come hanno considerato allo stesso modo in passato San Francesco quando si convertì ed iniziò la sua incredibile vita penitente, ed anche Padre Pio dopo che ricevette le stimmate. In effetti, Padre Pio per tutta la vita ricevette accuse false e diffamazioni che uscivano dal cuore di satana. Le accuse più delicate che rivolgevano a Padre Pio riguardavano la follia, l’esaltazione, il denaro, l’inganno delle stimmate.
Se la spiegazione fatta da Gesù sulle sue opere era stata precisa e più ancora esauriente per scribi e farisei, non ne erano assolutamente convinti i suoi cugini Giuseppe e Simone, appunto arrivati a Cafarnao con la Vergine Santissima e altri parenti per prendere Gesù e riportarlo a Nazareth, perché secondo loro aveva bisogno di cure e di calmarsi, come se fosse stato un esaurito, psichicamente debilitato. Se fosse esistita l’ambulanza l’avrebbero chiamata, se fossero state presenti le forze dell’ordine, i cugini avrebbero chiesto di intervenire con il trattamento sanitario obbligatorio per calmare il povero Gesù.
Vedete come si sbagliano quanti non hanno il discernimento e non posseggono una Fede matura?
Passiamo al momento dell’annuncio della presenza della Madre e dei parenti. Quando dicono a Gesù dell’arrivo dei suoi cugini, Egli vedendo la Madre, sicuramente affranta per la reale esaltazione ed insensatezza dei nipoti e cugini di Gesù, afferma che “chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”. Gesù non sminuisce assolutamente la figura della Madre perché solo Ella viveva nella Volontà di Dio, e Lui e sua Madre lo sapevano molto bene, al contrario vuole invitare tutti a vivere come figli di Dio, considerando al tempo stesso sua Madre come il modello di Discepola fedelissima.
Non possiamo minimamente pensare ad una sconfessione di sua Madre, ma Gesù mostra ai suoi nemici scribi e farisei presenti, che Lui non considera più vincolanti i legami umani ma deve preoccuparsi solamente di predicare la volontà del Padre. E sua Madre conosceva benissimo chi era Gesù e cosa stava compiendo, sapeva perfettamente gli insegnamenti del Figlio perché ne aveva ampiamente istruita proprio la Madre nella casetta di Nazareth.
Per la Madonna non era assolutamente una sorpresa quanto faceva e diceva Gesù, Lui aveva dato inizio alla predicazione.
Potevano mai i suoi cugini intuire la Divinità di Gesù e capire il vero motivo che Lo spingeva a parlare in quel modo e ad operare portentosi miracoli? Però, un loro fratello aveva creduto in Gesù, Giuda Taddeo aveva messo da parte i ragionamenti umani e si era fidato di Dio. Nel cugino Gesù “vedeva” la presenza di Dio e credeva.
Questo ci fa capire che l’orgoglio non fa progredire nel cammino di santità, paralizza la vita spirituale e porta la persona ad assimilare lo spirito negativo, si ritrova pensieri controversi e non ha mai la lucidità per intuire la verità. Mentre la purezza di Giuda Taddeo gli ha permesso di dissentire dalle accuse dei suoi fratelli carnali contro Gesù, di agire liberamente e di seguire la Verità.
L’insegnamento che se ne trae da questo difficile brano evangelico, si trova in questi atteggiamenti davvero eroici di Gesù: la sicurezza, l’irremovibilità e il coraggio. Gesù è stato grandissimo nei momenti più difficili che per noi appaiono impensabili da sostenere. È difficile per noi umani agire con una smisurata dose di coraggio nelle cose che riguardano la Fede, se non siamo molto vicini a Gesù, se non Lo frequentiamo ogni giorno e non viviamo nel suo Cuore.
È follia per molti cristiani esporsi nel difendere la loro Fede davanti a quanti l’avversano. E dov'è la coerenza e il coraggio?
Gesù oggi ci insegna il valore della coerenza e del coraggio anche davanti a difficoltà apparentemente insuperabili. Ci dice che non si possono amare i familiari più di Lui, ma amarli in Lui, amarli con il suo Amore. A questa spiritualità certamente più elevata si giunge solo se si percorre il cammino del rinnegamento e della vera preghiera. Non è possibile seguire Gesù e allo stesso tempo amare gli altri con un amore più grande. Quanto amore rimane per Gesù? Pochissimo.
Chi più ama Gesù e Lo mette al centro della vita, ama più intensamente il marito, la moglie, i figli, i genitori, ecc, perché li ama in Gesù.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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