Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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CIAO A TE !!

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venerdì 21 gennaio 2011

859 - Omelia del 23/1/2011 3^ domenica t.ord.

Siamo nella settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

E' un tema molto delicato, che ci sta particolarmente a cuore, anche se rischia di essere visto solo per gli addetti ai lavori.
Le Chiese soffrono per la loro divisione e allora bisogna mettere al centro ciò che ci unisce, più che ciò che ci divide.
Prima di giudicare, è necessario metterci nei panni degli altri, ossia delle persone con cui siamo chiamati a dialogare.
La divisione diventa un motivo per recuperare cosa significhi essere cristiani oggi e approfondire maggiormente la propria fede.
Solo se sapremo vedere splendere la perla che è la nostra confessione cristiana cattolica, saremo in grado di apprezzare i tanti doni che Dio offre alla Chiesa protestante e alla Chiesa ortodossa.


Gesù comincia la sua predicazione a partire da quella regione, la Galilea, che è culla di varie culture, di diverse realtà religiose.
Una zona non protetta, non pura.
Con l'arresto di Giovanni, Gesù inizia la sua missione, la sua attività pubblica.
Parte da un luogo difficile.
Però anche la profezia viene incontro a Gesù, perchè anche Isaia cita questo posto come luogo di annuncio.
Tale annuncio si fonda su un appello alla conversione, perchè il Regno dei cieli è vicino.
Quel Dio che si fa compagno di strada dell'uomo, è però sempre visto nella sua alterità e questo è il richiamo al regno dei cieli.
Poi assistiamo alla chiamata dei primi quattro apostoli, che sono pescatori.
E' la Parola di Gesù che strappa quei pescatori dal loro ambiente, dalla loro professione e li rende pescatori non più di pesci, ma di uomini.
Gesù cambia connotazione al loro esistere.
La vocazione nasce in un contesto di autentica relazione nella ferialità della propria esistenza.
Tale sequela comporta che il discepolo si assimila al maestro, ossia cerca di vivere la vita stessa del maestro, nella solidarietà alla sua missione.
Per questo lasciano tutto per seguire il Cristo: operano una scelta radicale.
Nell'ultimo versetto troviamo Gesù che percorre la Galilea annunciando il Vangelo, ma soprattutto guarendo ogni malattia.
Perchè il Regno di Dio non è solo un fatto teorico, ma si concretizza in relazioni nuove e nel sostegno verso chi ha realmente bisogno.
Gesù parla e affascina le persone.
Invita a vivere nella santità.
Alcuni decidono di dare la vita a Cristo, proprio perchè Gesù ci ha indicato che la vera via è quella dell'amore totale verso le persone.
E' il modello di santità che ci ha proposto il futuro beato Giovanni Paolo II, che diventerà tale il prossimo primo maggio.
Signore aiutaci da un lato a gustare la comunione tra noi e tra le Chiese.
La preghiera possa diventare fonte di unità, perchè in questo nostro appellarci al Cristo troviamo il fondamento del cammino ecumenico.
Dacci poi la forza di essere testimoni gioiosi del tuo Vangelo nella Galilea di oggi, in questo crogiuolo di razze, di culture , di tradizioni ecclesiali diverse che esigono una spiritualità ancora più forte ossia un approfondimento ulteriore del nostro credere, del nostro cammino di fedeli alla Chiesa Cattolica.
Il Signore ci accompagni e guidi i nostri passi.
Don Luigi
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