PPS 1, 22 « Witnesses of the Resurrection »
Ci si sarebbe potuti aspettare che il nostro Signore, una volta risuscitato, si fosse mostrato al più gran numero di persone possibile, e soprattutto a coloro che l'avevano crocifisso. Tutto al contrario, la storia ci mostra che egli si manifesta soltanto ad alcuni testimoni scelti, e specialmente ai suoi discepoli più vicini. Questo lo riconosce lo stesso Pietro quando dichiara: «Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti» (At 10,40-41).
A prima vista, questo ci sembra strano. Siamo disposti infatti a farci della risurrezione un'idea ben diversa, a rappresentarcela come una manifestazione lampante e visibile della gloria di Cristo... Figurandoci la risurrezione come un trionfo pubblico, siamo spinti ad immaginare la confusione e il terrore che avrebbero afferrato i suoi carnefici se Gesù si fosse presentato vivo davanti a loro. Ma, notiamolo, un tale ragionamento equivale a concepire il Regno di Cristo come un regno di questo mondo, e questo non è giusto. Sarebbe come rappresentarci Cristo che viene già in quel momento a giudicare il mondo, e questo avverrà soltanto nell'ultimo giorno...
Perché mostrarsi soltanto ad alcuni «testimoni prescelti»? Perché questo era il mezzo più efficace per diffondere la fede nel mondo intero... Quale sarebbe stato il frutto di una manifestazione pubblica che si sarebbe imposta a tutti? Questo nuovo miracolo avrebbe lasciato la folla tale quale l'aveva trovata, senza cambiamento efficace. Già i suoi primi miracoli non avevano convinto tutti... Cosa avrebbero potuto dire e sentire più di prima, anche se «uno risuscitasse dai morti» (Lc 16,31)?...
Cristo si mostra per suscitare dei testimoni della risurrezione, dei ministri della sua parola, le fondamenta della sua Chiesa. Come la folla, con la sua natura mutevole, avrebbe potuto diventare questo?
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