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venerdì 30 agosto 2019

GS40 - La vita senza vergogna di molti famosi

Mercoledì 28 agosto 2019
XXI Settimana del Tempo Ordinario

Sant’Agostino

+ Dal Vangelo secondo Matteo (23,27-32)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Si continua ancora ad approfondire l’annuncio e la conseguenza dei guai proferiti da Gesù a scribi e farisei. Questi dovevano essere troppo maliziosi per far scattare nel Signore una condanna che appare definitiva per la vita condotta da questi personaggi teatrali, bravissimi a fingere, travestiti da ebrei osservanti.
In effetti essi osservavano rituali religiosi ma erano stati inventati da loro, non c’era la Volontà di Dio nei loro precetti e modificavano i Comandamenti.
Una grande tragedia quella che vivevano scribi e farisei e non erano in grado di capire la distanza siderale che oramai li separava da Dio. Erano sotto un’illusione per loro luminosissima ma rivolta al Male, avevano deviato dal cammino santo e si ritrovavano a giustificare i loro gravissimi errori nei confronti di Dio.
Erano finiti in fondo al tunnel invaso dall’oscurità, ma essi nell’inganno immaginavano di trovarsi nella verità e attaccavano Gesù.
Non c’era solo malizia nel loro comportamento, essa comunque scaturiva dalla perdita di Dio, anche della Luce che illumina la coscienza e mostra alla persona la realtà della sua vita e non un’immagine ipotizzata a causa della fede svanita.
Scribi e farisei supponevano di seguire Dio e diffamavano il Figlio Gesù ritenendolo nell’errore, nella piena eresia. Per loro Gesù era eretico! Oggi è sicuramente eretico il cristiano che non accoglie il Vangelo storico di Gesù e ne diffonde uno stravolto.
È vero che il Signore affermava alcune Verità nuove e non presenti nelle antiche Scritture facendo scattare nei suoi nemici alcuni capi di imputazione, motivati dall’odio e dalla voglia di eliminare questo Uomo che compiva miracoli straordinari, ma qui sorge una riflessione: Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea erano autorevoli membri del sinedrio ma credevano in Gesù. Come mai?
San Luca nota che Giuseppe d’Arimatea era una persona buona e giusta, lo stesso si poteva dire di Nicodemo, essi erano rispettivamente membro autorevole del sinedrio il primo e dottore della Legge, fariseo e membro del sinedrio il secondo. Divennero discepoli di Gesù pur facendo parte del sinedrio che odiava a morte il Signore e questo indica che il sinedrio era impuro e aveva perduto Dio.
Tranne, appunto, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, tanto che la Chiesa li ha canonizzati e la loro festa liturgica è il 31 agosto.
Questi due Santi e si sono santificati per la loro bontà, per l’onestà intellettuale che deve rimanere sempre per i cristiani l’identità eccelsa e nobile, sia davanti a Dio che conosce tutto, sia agli uomini che non vedono dentro, ma percepiscono dove è presente la correttezza.
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità».
Senza voler giudicare alcuno, solo per constatare la vita senza vergogna che mostrano tanti personaggi dello spettacolo, dello sport e di altri ambiti che all’esterno amano rivestirsi in ghingheri e orpelli, mentre devastano i giovani e quanti li ascoltano o seguono le loro opere scandalose.
I valori si sono capovolti e moltissime persone perbene arrivano a confondersi dinanzi alle rappresentazioni della vita di gente famosa che sfoggia con fanatismo, indecenza e vizi come se fossero i veri valori. Lasceranno dei ricordi, ma nella vita non hanno meritato il premio di Dio.
Essi soffrono interiormente quasi senza tregua per la mancata felicità che rincorrono sui binari sbagliati e a nulla serve il lusso.
Neanche per loro è chiusa la possibilità di liberarsi dalle catene della vita insopportabile e banale, ogni peccatore ha la possibilità di recuperare la dignità smarrita e di risalire dal burrone dei vizi infelici.
Gesù li attende a braccia aperte e dinanzi al loro pentimento dimentica subito il loro passato, ogni peccato commesso e li abbraccia.
Gesù non condanna nessuno, sono le scelte sbagliate dei peccatori ostinati a far perdere ogni Bene, quel Bene che se vissuto rimane eternamente. Tutto passa e niente rimane per sempre. Solo Dio è quel valore insostituibile e facilmente raggiungibile ma bisogna esaminare la coscienza e ripartire dal binario giusto, quello della docilità alla Volontà di Dio.
Questo può farlo qualsiasi peccatore che umilmente scopre la vita sperperata nelle cose effimere e rinasce santamente in spirito e verità.
Occorre la saggezza di un grande convertito come Sant’Agostino, arrivato a Gesù dopo un lungo percorso, per diventare una lampada che brilla.
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