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mercoledì 14 agosto 2019

GS26 - Le preghiere di liberazione

14 agosto 2019 mercoledì

+ Dal Vangelo secondo Matteo (18,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità Io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità Io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio Nome, lì sono Io in mezzo a loro».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La correzione fraterna è difficile da esercitare per chi non è di buon esempio, ma è sempre valida per fermare un litigio o una incomprensione. Occorre una sana imparzialità e un animo buono, perché molti sono quelli che si ritagliano il ruolo di pacificatori per poi aizzare i due oppositori anche con parole ambigue.
È difficile essere obiettivi, al di sopra delle parti, quando si deve difendere un familiare o un amico contro chi non è amico, ecco allora che il Vangelo ci aiuta sempre a capire come dobbiamo comportarci in queste circostanze.
Gesù conosce e prevede tutte le possibili resistenze di un cuore umano al rimprovero di una colpa. Vi sono due barriere che si ergono a difesa del peccato: una è l’amore stesso al peccato, l’attaccamento ad esso, e l’altra è l’orgoglio che non accetta l’umiliazione di un ammonimento.
È il versetto 17 a spiegare l’indurimento del cuore e la mancata capacità di controllo, in quanto assente anche nelle persone più erudite o considerate qualificate e valenti nella società. Non è il successo o la carriera professionale a fornire un equilibrio quasi fuori dal comune.
«Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano».
Solo Dio conosce i cuori di tutti e nessuno può conoscere e giudicare una persona che sbaglia anche pubblicamente, si condanna solo il peccato. Un ricco che vive dissolutamente, nel suo cuore potrebbe chiedere perdono a Gesù o ricorrere alla Madonna per avere la forza di uscire dalla galleria senza luce. Forse rimarrà ancorato al peccato, ha però delle possibilità per uscirne e Dio vuole liberare tutti i peccatori dalle catene.
Non è il denaro né una cultura superiore ad infondere la sapienza, intesa come  saggezza, prudenza, abilità ed equilibrio intellettuale.
La competenza può essere notevole e di qualità, ma il cuore conserva buonsenso ed equità oppure instabilità, parzialità e dissolutezza?
Oggi c’è molta cultura ma non c’è saggezza in molti ambiti della vita pubblica e politica.
Gesù viene in soccorso di tutti i peccatori e fa conoscere la possibilità di sciogliere le catene del peccato, dando ai suoi Sacerdoti per mezzo della Confessione, la miracolosa possibilità di «risuscitare» un’anima agonizzante. «In verità Io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo».
È il potere dei Sacerdoti di sciogliere un’anima dalle catene e quindi dalle conseguenze dei peccati, oppure di tenervela legata.
Il Sacerdote non vuole lasciare nessuno legato al peccato, tuttavia proprio nel caso contemplato al versetto 17, può accadere che un peccatore scelga di non fare parte della Chiesa, quindi «legato» al suo peccato, ma non per volontà della Chiesa, bensì per la sua ostinazione.
Questo peccatore non ha capito che la Confessione è potente come un esorcismo. Sono incalcolabili le persone che necessitano urgentemente di preghiere di liberazione.
Con le preghiere di liberazione fatte anche a distanza e all’insaputa di chi le riceve, i diavoli sono costretti a fuggire oppure a perdere forza.
Ogni Sacerdote è chiamato a fare le preghiere di liberazione, la sua stessa vita deve liberare le persone dalle catene dei diavoli.
Ogni preghiera dei Sacerdoti che credono fermamente è una potente preghiera di liberazione.
Il Sacerdote deve desiderare la salvezza eterna di tutti i peccatori dando a Gesù il merito di ogni liberazione e di tutto il Bene. Il Sacerdote sa che Gesù ascolta anche i gemiti, ogni preghiera, soprattutto quella fatta con fiducia, una Fede profonda.
Negli esorcismi e nelle preghiere di liberazione i Sacerdoti recitano le preghiere a voce alta per comandare ai diavoli di lasciare le persone possedute, le case, gli oggetti, gli animali o i terreni, ma non sempre avvengono le liberazioni e dipende molto spesso dalla poca Fede della persona posseduta o fortemente disturbata.
Da parte del Sacerdote deve esserci una Fede sicura per lottare contro i diavoli e quantomeno indebolirli fino a farli scappare. Comunque ogni cristiano con una Fede profonda incute terrore ai diavoli in qualsiasi circostanza, anche quando dialoga, parla al telefono, è vicino a chi è disturbato dai diavoli e negli incontri di preghiera.
Quando avvertite malesseri strani o ci sono inquietudini in famiglia o avete dolori al corpo non spiegabili o le tentazioni sono forti, chiedete una preghiera di liberazione al Sacerdote e vi sentirete bene, forti, con una grande pace interiore. Andate dai Sacerdoti a chiedere preghiere, non temete di disturbarli, è un loro dovere aiutare tutti.
Una sola preghiera di liberazione ha la potenza di eliminare le negatività e le avversità che vi perseguitano.
«Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità» (Mt 10,1).
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