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lunedì 27 ottobre 2014

3266 - Commento al Vangelo del 26/10/2014, dom.30^ t.ord. "A"

+ Dal Vangelo secondo Matteo (22,34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande Comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo Comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due Comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Amare Dio sopra ogni cosa significa vivere nella gioia autentica, una gioia spirituale che non è umana e questo la rende unica. Questa gioia produce una allegria composta, un buonumore che rimane interiore ma qualche volta non traspare all'esterno per le apprensioni che colpiscono tutti.
L'allegria che trasmette lo Spirito Santo è il gaudio o la felicità e non è un'impressione passeggera, rimane nella persona questa disposizione, anche quando subentrano le preoccupazioni del mondo.  
Non si evidenzia necessariamente nell'allegria esteriore, è importante la solidità interna che permette il sereno controllo di tutto.
La vera gioia oggi è difficile possederla per la lontananza da Gesù e senza questa gioia che infonde pace e appagamento, sono moltissimi quelli che si rifugiano nelle droghe e in tanti altri eccessi. Non troveranno mai la gioia autentica, si accontentano di fugaci momenti di alienazione.
Ho letto ieri che a Milano un migliaio di persone travestite da zombi hanno fatto una sfilata per le vie volendo celebrare i morti viventi. Ma non c'era neanche necessità di travestirsi e di assumere portamenti che normalmente si attribuiscono agli zombi. Il tema era quello dei morti viventi e si trovano benissimo in questi panni.
Dio ha creato tutti per la gioia mentre questi vogliono essere dei morti viventi, ed è un desiderio che si realizza con facilità.
La tristezza non deriva da difficoltà o da sofferenze più o meno gravi, ma dal distogliere lo sguardo da Gesù. Il male dell'anima è un vero vizio causato da un amore disordinato per se stessi, ed è causa di molti altri mali. È come una radice malata che produce solo frutti amari.
Inoltre, la tristezza dà origine a molte mancanze di carità, risveglia l'ansia di compensazioni e, spesso rende l'anima pigra nella lotta contro le tentazioni che derivano dalla sensualità. La tristezza nasce dall'ira e dal rancore, così si sperimenta che quando si è tristi, si è sempre suscettibili e ci si adira per qualunque motivo.
L'anima intristita cade facilmente in molti peccati e si ritrova priva di forze per compiere il bene. È sulla strada della disfatta.
Gesù oggi afferma che bisogna amare Dio "con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente", ma questo rimane quasi impossibile per la quasi totalità dell'umanità, è un impegno spirituale che non trova adesioni se non in un piccolo numero. Non si trova più in giro il desiderio di servire Dio, per ringraziarlo della vita e di tantissimi doni. Si ignora Dio, anzi si creano molti dei che diventano idoli da adorare.
Questo distacco da Dio causa una forte vulnerabilità e si è vittima costantemente dei propri capricci e delle tentazioni dei diavoli.
Non c'è mai gioia nelle persone che non osservano il Comandamento dell'amore, perché non possono darsi ciò che non hanno e non avranno mai, e continuano a vivere sotto il dominio dell'istinto. Questa schiavitù toglie ogni possibilità di ricevere la Luce di Dio e scambiano le tenebre per la luce, invertono ogni cosa, travisano ogni verità, degenerando e regredendo sempre più in basso.
L'illusione di oggi è di pensare che si è più felici quando possederanno più cose, quando saranno più ammirati e non dormono per trovare una nuova idea che li lanci in prima pagina. Molti personaggi famosi e forse dimenticati, raccontano episodi segreti e vissuti in passato, mostrando di avere perduto anche il decoro. Ne ho letta qualcuno e mi sono infastidito, mi rifiuto di leggere storie umilianti per la loro dignità.
Dobbiamo rimanere uniti a Gesù, questa è la più grande consolazione, solo da Lui possiamo ricevere la Luce che ci permette di vedere la realtà come è veramente e di portare interiormente la gioia spirituale. La frequentazione giornaliera del Signore ci spingerà a trasmettere l'allegria e la felicità ai mondani che non conoscono l'Amore di Dio.
In ogni luogo e in ogni occasione dobbiamo portare a tutti la gioia di essere cristiani, perché siamo rinati a vita nuova.
  
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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