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sabato 16 febbraio 2013

2144 - Commento al Vangelo del 16/2/2013


+ Dal Vangelo secondo Luca (5,27-32)
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Quaresima soprattutto ci introduce nella spiritualità imprescindibile per arrivare alla Pasqua, intesa come Risurrezione, anche se il suo significato è passaggioLa Pasqua diventa con Gesù il passaggio dalla morte alla vita, dalla schiavitù dei peccati alla santità di vita, dall'inimicizia con Dio alla figliolanza, dall'anonimato all'identità di seguaci del Cristo. La Pasqua dobbiamo ricordarla all'inizio della Quaresima, sono distanti quaranta giorni ma intimissime.
La parabola redentiva di ogni persona o cammino di salvezza, inizia indubitabilmente con la Quaresima e si completa nella Pasqua.
La Quaresima è penitenza, rinnegamento dell’amor proprio che arriva ad agonizzare, poi la morte della propria volontà e la rinascita spirituale.
È impossibile che ci sia la Pasqua senza la Quaresima, mentre è possibile la presenza della Quaresima senza la Pasqua. Molti si convertono e iniziano il cammino spirituale, pochi però proseguono con un impegno profondo. Gesù vuole salvare tutti ed attende con pazienza la conversione anche dei più grandi peccatori, ma se non rientrano in sé e non incrociano misticamente lo sguardo del Signore, resteranno sempre molto lontani dalla salvezza.
Lo disse Gesù a casa del convertito Matteo: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”. La disponibilità di Gesù ad accogliere tutti è infinita, lo vedremo con l’approfondimento del Vangelo di oggi, ma il dato deludente è che oggi sono pochi quelli che scoprono la Pasqua per arrivare alla loro risurrezione. Quindi, sono pochi che iniziano il cammino di Quaresima.
Le conversioni più forti avvengono nei luoghi mariani, dove la Madonna vuole attirare tutti per condurli a Gesù.
Molti sono pure i casi dei convertiti a causa della malattia o della sofferenza, questi però si ritrovano catapultati dentro la Quaresima, intesa come penitenza ed espiazione. Nonostante la loro quasi ritrosia, se si rivolgono a Gesù e Lo pregano con quella Fede che si ritrovano, iniziano a dare alla loro sofferenza un nome che resterà indelebile nei Cieli.
Qualsiasi sofferenza è crocifiggente, solamente la Grazia di Gesù addolcisce anche le più tormentate pene.
Abbiamo la Quaresima che si abbraccia con gioia e si vive volontariamente per quaranta giorni, un’altra Quaresima è della persona sofferente che la incontra senza cercarla, poi l’altra Quaresima è dei cattolici deboli, impegnati in molte cose spesso non importanti, ed indifferenti nella Fede. Per questi, la Quaresima inizia e finisce… non se ne accorgono, non praticano nessuna rinuncia, neanche una piccola penitenza giornaliera.
Vediamo invece come devono viverla i cattolici attenti, quindi, speriamo tutti noi. Nella vita del cristiano autentico non può non esserci la Quaresima, sia quella liturgica sia quella della propria croce, che cambia di intensità nei vari periodi dell’anno, ma spesso senza loro colpevolezza, rimane sempre lì ad aspettare la spalla pronta per appoggiarsi. Ma la Quaresima non indica qualcosa di triste o di negativo, al contrario, emana una forza spirituale che rende dolce tutto ciò che è amaro.
Padre Pio e Natuzza Evolo vissero un’interminabile Quaresima, per le loro sofferenze scaturirono milioni di Grazie per i credenti.
È la Quaresima la porta della Pasqua, non dimentichiamolo, chi più si avvicina a Gesù scopre meglio la dolcezza della croce e diventa molto forte nell’anima, la sua Fede diventa robusta e incrollabile.
In questi giorni di Quaresima dobbiamo scoprire il valore di questo tempo liturgico e dedicare più tempo al bene spirituale dell’anima, tutto passa nella vita, rimane quello che avremo seminato di bene. Questo cominciò a fare Matteo dopo avere risposto alla chiamata di Gesù: “Seguimi!”.
Non è stata un’imposizione, non agisce così il Signore, era Matteo che desiderava cambiare vita e non aspettava altro che l’azione della Grazia Divina per lasciare anche il denaro sul tavolo ed aggregarsi alla comitiva di Gesù.
Quando Gesù ci vede disponibili ci riempie di Grazie, compie miracoli in noi, quindi anche ciò che umanamente è impossibile.
Da dove è arrivata questa disponibilità di Matteo? Non si è trattato di un cambiamento repentino, non avvenne neanche in San Paolo, le conversioni richiedono tempo per maturare bene, bisogna sospettare di quelle conversioni che sembrano infiammate e poi si spengono.
Matteo aveva un cuore buono, svolgeva però un lavoro davvero disgraziato e non godeva di alcuna stima da parte dei paesani. Gesù chiamò anche lui, solo il Signore poteva conoscere la bontà presente nel cuore di un uomo additato come un esattore venale.
Sicuramente per molti mesi Matteo meditò gli insegnamenti di Gesù, questo ci dice che si diventa ciò che si pensa. Assisteva ai miracoli e scopriva davanti al Signore la bellezza della vita, nonostante i divertimenti che non si faceva mancare. Scoprì che quei divertimenti e le cene allegre chiudevano il suo cuore, mentre quando pensava a Gesù o ascoltava le sue parole, magari nascosto per non farsi vedere, la vita gli sorrideva e stava interiormente bene.
Quando Gesù gli disse: “Seguimi”, il cuore di Matteo era già pronto per abbandonare ricchezze e piaceri mondani. Una bella conversione.
Oggi il Vangelo ci dice che Gesù attende la conversione di tutti, la sua attesa è sempre infinita, però quando il peccatore abusa della sua misericordia, non avrà più la forza per andare incontro al Signore. Nessuno presuma di poter gestire la sua conversione secondo la propria convenienza, la ripetizione dei peccati sprofonda la persona nel burrone e non avrà più la forza per risalire.
Preghiamo per quanti non hanno incontrato Gesù e si trovano vicini alla conversione o sono molto legati ai vizi del mondo.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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