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domenica 10 febbraio 2013

2131 - Commento al Vangelo del 10/2/2013, 5^ domenica t.ord.


+ Dal Vangelo secondo Luca (5,1-11)
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La frase che più colpisce oggi è l’invito a distaccarci dalle cose terrene, soprattutto dalla vecchia mentalità umana: “Prendi il largo”. Siamo chiamati ad allontanarci dalla riva dei diletti che sconfinano nei vizi, allontanarci dalla deriva a cui spesso si finisce causa intontimento dovuto alle passioni disordinate. Gesù dice questa frase ad ognuno di noi, almeno a quelli che vogliono fare meglio nella vita e vogliono superare difficoltà apparentemente dure.
C’era molta gente sulle rive del lago di Genesaret, lì si erano viste scene incredibili, Gesù aveva compiuto grandi miracoli e molta folla correva per ascoltarlo. Non aveva spazio per predicare, salì su una barca e così fece un insegnamento.
La barca non a caso era quella di Pietro, Gesù aveva scelto proprio la sua per varie ragioni che avrebbe nel tempo svelato, ma in quel momento voleva che il pescatore conoscesse meglio il Figlio di Dio e non solo Gesù di Nazareth. Vediamo che Gesù si introduce poco per volta nella vita di Pietro, trova il suo cuore aperto e la sua disponibilità piena nell’aderire al Vangelo di Gesù.
Gesù agisce così nelle persone che trova disponibili, soprattutto in quelle chiamate alla Consacrazione. Ma la sua azione delicata è sempre condizionata dall’apertura del cristiano. Ed avvengono sempre fatti soprannaturali in questa azione di Gesù, ma quasi sempre molti cristiani non se ne accorgono oppure li confondono con fatti naturali.
Quando Gesù terminò la predicazione, disse a Pietro di armare i remi e di prendere il largo. Lo sbigottimento di Pietro e degli altri fu grande perché la pesca non aveva fruttato nulla ed erano tornati da poco. Non era giornata per la pesca secondo il ragionamento degli uomini, invece per Gesù è sempre tempo per compiere quello che Lui vuole. L’esperienza degli uomini diceva che era inutile pescare, la conoscenza Divina di Gesù affermava che è sempre tempo di fare cose buone quando si compie la volontà di Dio.
Possiamo immaginare la difficoltà di Pietro e degli altri nel dover rimettere le reti lunghe da quattrocento a cinquecento metri, un super lavoro nella stessa giornata dopo il fallimento della pesca notturna. C’è da considerare che Gesù comandò di pescare di giorno, mentre quel tipo di pesca avviene di notte e Pietro non aveva pescato nulla. Sicuramente lui avrà pensato che Gesù chiedeva di pescare di giorno perché non conosceva il mestiere…
Sono tanti i pensieri che vengono quando non si vuole compiere la volontà di Dio, però Pietro aveva valide ragioni, anche se umane.
Pietro era chiamato ad un atto di Fede a lui poco congeniale, la sua praticità lo portava a dire e a voler fare il contrario di quanto affermava Gesù. Lo stesso avviene quando si modifica il Vangelo e si interpreta in modo opposto al significato che ne diede Gesù. Pietro non aveva minimamente intenzione di trasgredire la volontà di Gesù, molti cristiani di oggi fanno dire al Vangelo solo ciò che piace ad essi.
Adesso vediamo l’altra faccia della medaglia riguardo Pietro, perché lui dopo i primi giustificati momenti di resistenza, si è abbandonato alla Parola di Gesù e compì un vero atto di Fede: “Sulla tua Parola getterò le reti”Questo voleva Gesù come primo risultato, il suo abbandono, non doveva ragionare più secondo i criteri umani, per arrivare a discernere nella preghiera la volontà di Dio.
Pietro era stanco per la notte trascorsa nell'inutile pesca, inoltre l’invito di gettare le reti veniva da una Persona inesperta, ma lo stesso rinnegò i suoi pensieri e credette alle parole di Gesù.
Quanto abbiamo da imparare dal comportamento di Pietro, egli divenne docile dopo avere espresso il suo parere di esperto pescatore.
Gesù però sposta il discorso e quanto stava per avvenire su un piano più alto, soprannaturale, subito gli disse quale sarà la sua missione: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Gesù lo rassicura, perché Pietro ancora stordito dalla pesca miracolosa si rese conto della sua piccolezza davanti a Gesù e non si sentiva degno di stargli vicino. “Non temere”, gli disse Gesù, come a dire che avrà tempo per migliorare e diventare quello che voleva Dio.
Poi Gesù con questa pesca gli fa capire che diventerà uno che troverà uomini apparentemente perduti, ma la Fede e l’obbedienza saranno la sua forza. La pesca fatta di giorno vuole significare anche questo, Gesù mostra che nulla è impossibile a Lui, riesce ad ottenere tutto ciò che vuole, anche quanto appare impossibile o inammissibile. La lezione data a Pietro e agli altri è senza dubbio determinante per far intendere bene l’identità del Signore Gesù.
Quindi, nell’apostolato sono indispensabili due cose: la Fede e l’obbedienza a Gesù.
Sono inutili i mezzi umani, tutti gli sforzi nel fare conferenze, anche inutili sono le veglie notturne, infruttuosi le mortificazioni se non c’è la volontà di Dio e se non si rimane in comunione con Gesù. Fa di più una persona che rimane a casa e prega per i peccatori come vuole Gesù, piuttosto che qualcuno organizzatore di grandi incontri senza la vera presenza di Gesù. Tutto diventa inutile.
Pietro prese una grande quantità di pesci solo dopo avere obbedito a Gesù e dopo avere accettato per Fede il comando del Signore.
Non solo Pietro obbedisce e compie un gesto pieno di Fede, ma si rende conto della propria inutilità: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. Chi compie apostolato deve sentirsi piccolo davanti a Gesù, deve chiedergli di intervenire e di renderlo fruttuoso per portare anime in Chiesa e alla Confessione.
La fecondità dell’apostolato dipende dalla intima spiritualità di chi lo compie, dalla sua profonda Fede e dalla sua vita virtuosa. Gesù è sempre pronto a donare molte Grazie, ma desidera che ci siano le condizioni per donarle. Pietro e gli altri discepoli lasciarono tutto per seguire Gesù, noi dobbiamo lasciare tutto ciò che si oppone al Vangelo.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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