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martedì 9 luglio 2019

GS11 Non chiunque mi dice: Signore, Signore...

27 giugno 2019

+ Dal Vangelo secondo Matteo (7,21-29)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo Nome? E nel tuo Nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo Nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora Io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da Me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: Egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le parole che ho scritto ieri riguardano anche questo brano, ne fa tesoro chi non lascia passare inutilmente questi suggerimenti e li custodisce nel cuore. Questi commenti danno gli insegnamenti indispensabili per compiere un vero cammino di Fede, per vivere da risorti.
Quanti si trovano in una condizione spirituale tiepida o addirittura trascurata, sono dinanzi alla grande possibilità di dare una svolta alla loro vita e di ricominciare a vivere le parole del Vangelo. Sembra difficile ma non lo è, di sicuro è impegnativo ma cosa non risulta impegnativo nella vita quando si vogliono ottenere buoni risultati?
Qualsiasi aspetto dell’esistenza del credente e dell’ateo richiede uno sforzo, un costante sacrificio, sia riguardo l’obbligo del lavoro che richiede l’alzata presto e poi in moltissimi casi, viaggi più o meno lunghi o complicati per via del traffico; sia riguardo l’ordinarietà degli atti giornalieri da compiere per non perdere quanto già compiuto di buono.
Tutto richiede sforzi, impegni talvolta duri anche per la pazienza richiesta, fatiche esigenti senza poterne farne a meno.
Non è solo il Vangelo esigente, tutto nella vita ha un costo di sudore e di affanno.
La differenza è che il Vangelo ha la forza insita -perché Parola dell’Onnipotente- di rilasciare continue Grazie spirituali a quanti l’osservano. Quindi, i credenti che compiono giornalmente rinunce per obbedire al Vangelo, ricevono gli aiuti soprannaturali che permettono di possedere la pace interiore, di superare gli ostacoli, di fermare gli attacchi dei nemici, di vincere le prove, di ritrovare la salute fisica, di avere l’armonia in famiglia.
I nostri sforzi per vivere il Vangelo devono essere compiuti nel Nome di Gesù e non per vanità e ostentazione inutile e dannosa.
Questi aspetti cambiano il nostro modo di essere: si può diventare un’anima molto cara a Gesù o un’anima dissipata e lontana da Gesù.
Bisogna valutare dove viene costruita la nostra spiritualità!
Sulla roccia che è Gesù e tutto si compie per dargli gloria oppure sulla sabbia e tutto crolla, viene giù alla prima tempesta/sofferenza!
Chi non vive veramente la Fede che pensa di possedere non entrerà nel Regno dei Cieli. Questo ci dice oggi Gesù. Arriva anche a precisare che molti predicano o fanno apostolato nel suo Nome ma non sono graditi né apprezzati da Lui, per la mancanza di vero amore e addirittura si servono di Lui... per averne vantaggi personali.
Negli ultimi anni abbiamo letto libri e articoli pubblicati dai giornali su Vescovi e Sacerdoti truffatori che si sono preoccupati di rastrellare molto denaro in maniera assolutamente non trasparente e, se le loro parole facevano riferimento a Gesù, le loro opere calpestavano il Nome Santissimo di Gesù.
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli».
Il Signore anticipa nel Vangelo anche quanto avviene nel Giudizio riguardo coloro che si sono serviti del suo Nome per compiere opere cattive all’interno della Chiesa. È evidente che il riferimento principale sono i Consacrati, ad essi rivolge parole inequivocabili:
«In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo Nome?
E nel tuo Nome non abbiamo forse scacciato demoni?
E nel tuo Nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”».
Gesù si riferisce a quanti hanno operato e operano in quantità considerevole nella Chiesa sotto false sembianze, mascherati e titolati, per averne vantaggi personali di qualsiasi natura. Questa è la condizione di quanti non credono più in Gesù Cristo e si adoperano con malvagità nella costruzione di un falso Cristo e di una falsa chiesa.
Utilizzo il sostantivo malvagità perché racchiude quei significati che si devono applicare a quanti stanno lavorando per la costruzione di una chiesa umana, falsa, senza la Santa Messa, senza la devozione alla Madonna. I sinonimi di malvagità li troviamo in iniquità, crudeltà, disonestà, cattiveria, disumanità, infamia, perfidia congenita, empietà e sacrileghi, apostati e traditori.
Chi è malvagio è perverso, inclinato e maledettamente determinato al male.
Il primo è stato Giuda e non solo per il tradimento senza eguali, anche se quest’uomo pur avendo compiuto un clamoroso deicidio che gli ha procurato l’inferno, ha qualche attenuante in più rispetto ai Prelati che oggi tradiscono Gesù per il potere, la carriera e il denaro.
Pensare alla carriera significa perdere la libertà personale e decisionale, per accettare condizioni tutte opposte al Vangelo!
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli».
Gesù vuole le buone opere, almeno il desiderio di compierle, il proposito sincero di attuarle e gli sforzi per mettere in pratica le sue parole.
Dio pesa perfettamente ogni pensiero e ogni opera compiuta da ogni essere umano, per premiarlo o per lasciarlo al suo destino!
Tutto è conosciuto da Gesù e nessuna cosa si può nascondere, ma distingue perfettamente il peccato compiuto per debolezza dalla volontarietà perfida di operare contro la sua Chiesa. Per questo dice ai suoi acerrimi nemici parole durissime e irreversibili: «Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!».
Essi hanno costruito sulla sabbia, era un’apparente costruzione non di mattoni ma di superbia, ipocrisia, cattiveria, ingiustizia. Di malvagità...
Il Signore distingue su cosa poggiano le due case per i frutti spirituali che ognuno dei proprietari produce, quello che compie nella vita.
«Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia».
«Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Ognuno di noi è arbitro del suo futuro. Solo chi si rivolge umilmente alla Madonna e vive il Vangelo ottiene grandi Grazie e la vita eterna.
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