28 giugno 2019
+ Dal Vangelo secondo Luca (15,3-7)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel Cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il discorso sulla conversione del peccatore è abbastanza complesso e occorre maggiore tempo per spiegare molte dinamiche, verificare le differenti tipologie di conversioni, chiarire gli effetti, individuare determinate reazioni che ogni convertito porta sempre con sé.
Non c’è vero convertito in grado di guidarsi da solo nel cammino che segna il passaggio da una mentalità quasi idolatra e mondana, ad una spirituale ed impegnata. Un vero e sicuro discernimento lo può compiere il Padre spirituale preparato in ascetica e mistica, e rimane indispensabile trovarne uno per confrontarsi su determinati aspetti.
Bisogna distinguere la Confessione finalizzata al perdono dei peccati e ha una sua logica sacramentale, mentre la direzione spirituale riguarda anche aspetti che non richiedono l’assoluzione e sono da approfondire possibilmente in un altro momento, non si possono risolvere sbrigativamente, sono valutazioni che decidono il futuro e forse la vita eterna.
Ho accennato al Padre spirituale nella solennità del Sacro Cuore di Gesù per evidenziare che Lui segue tutti i suoi devoti con particolare interesse proprio perché Lo amano, Lo adorano e pregano. Gesù conosce perfettamente i cuori di ogni essere umano e questo è un enigma immenso, in pratica Dio segue contemporaneamente sette miliardi di persone e conosce anche la più piccola fibra di ognuno.
Su ognuno ha riposto un suo disegno, solo che gli atei e i seguaci di altre religioni non conoscendo il Vangelo, non riescono ad approfondire la realtà di un Dio che oltre ad essere Amore è anche Verità.
Gesù nel Vangelo è un Uomo amabile come mai nessuno al mondo, non cerca l’approvazione a tutti i costi e noi dobbiamo rispettare i tempi di maturazione dei peccatori che non comprendono la provvisorietà della vita.
Gesù come Dio esamina la fedeltà di ognuno, mette alla prova per vedere chi gli è fedele da chi Lo tradisce o Lo dimentica.
Da coloro su cui aveva riposto un disegno di evangelizzazione diventando Ministri sacri o di impegno apostolico per i laici, Gesù può arrivare anche ad annullare lo stesso disegno di fiducia per la mancata corrispondenza sia dei Consacrati che dei laici che vivono dissipati nel mondo.
Il Cuore di Gesù deve essere adorato dall’umanità, questo diceva Lui a Suor Consolata Betrone e le insegnò la famosa giaculatoria: «Gesù e Maria vi amo: salvate anime». Questa Venerabile quando entrò in monastero cominciò a sentire interiormente la voce di Gesù, una voce dolce e forte che la spingeva sulla via della santità. Una voce esigente.
Nei primi esercizi spirituali, in monastero, Gesù le dice: «Tu ti affanni per troppe cose... una cosa sola è necessaria: amarmi!» e le chiede un continuo atto di amore a Lui, con l’invocazione «Gesù, ti amo». Successivamente diventerà: «Gesù e Maria, vi amo: salvate anime».
La storia di questa piccola Suora morta nel 1946 a Moncalieri (TO), colpisce per il messaggio di infinito Amore rivelato da Gesù, Lui ha rivelato il desiderio della salvezza di tutti ma dove viene rifiutato per indifferenza, tradimento, inimicizia, apostasia, è costretto a ritirarsi.
Forse molti cristiani sono convinti di stare vicini al Signore, nonostante l’inesistente preghiera, il distacco spirituale da Lui, l’adorazione degli idoli al posto suo.
Dove Gesù vede questa indifferenza, rimane con pazienza ad attendere il vero cambiamento della persona, ma dopo molti anni e molte Grazie sperperate come il figliol prodigo, Egli non conta più su quella persona e non la considera più appartenente alle anime fidate.
Su questo bisogna meditare per comprendere il vero significato della sua misericordia, altrimenti si vive nell’illusione di seguire Gesù mentre non c’è altro che il vuoto. Gesù è pronto a perdonare anche i più gravi peccati, tranne quello della «bestemmia contro lo Spirito Santo», e questo peccato è oggi molto conosciuto dai traditori di Gesù.
Se vengono sprecate tante Grazie per indifferenza o sperperate perché si adora altro, Gesù non conta più su quella persona e va oltre.
Chi nega questo o cerca di annacquarlo, non ha compreso nulla del Vangelo e segue una dottrina personale, opposta a quella cattolica!
L’Amore del Sacro Cuore è sempre infinito. È il peccatore o il cristiano che non dedica del tempo giornaliero prolungato alla meditazione e non cerca di cambiare vita sul serio, a distaccarsi gradualmente da Dio, fino a diventare insensibile al sacro.
Anche se va a Messa o recita delle preghiere ma non mette al centro della vita il Signore, tutto quello che fa non ha alcun valore.
È vero che Gesù attende, ma fino a quando?
Il Cuore di Gesù è colmo all’infinito di bontà e spera nella conversione dell’umanità, vuole la felicità di ogni uomo e di ogni donna. È il miglior Padre che dona tutto se stesso per salvare i figli e desidera il meglio per loro, ma esige risposte concrete da noi, opere buone e costanti, non solamente parole vuote o una pratica religiosa apparente.
Quando si avverte nel proprio cuore un amore intenso verso il Signore e superiore a tutto il resto, ci si trova nel cammino spirituale. Non si deve trattare di un amore passeggero e passionale, quello che dura qualche ora, ma di un interesse intenso verso Lui.
L’amore verso Gesù non deve essere emotivo o impulsivo, un momentaneo sentimento fervoroso che svanisce a causa delle dissipazioni. Nel cristiano impegnato deve esserci invece quiete interiore e una proporzionata padronanza di sé.
Con questo impegno il cristiano scopre con maggiore meraviglia la bontà infinita del Sacro Cuore di Gesù e si immerge nel mare soave del soprannaturale. La vera scoperta dell’Amore di Gesù trasforma il cristiano, egli diventa una persona nuova e migliore, perché aumentano le virtù e i buoni pensieri, mentre si attenuano le inquietudine, le confusioni esistenziali e i pensieri strani.
Oggi consacriamoci al Sacro Cuore di Gesù e chiediamogli di trasmetterci i suoi sentimenti, di renderci mansueti, disciplinati e docili.
Il suo Cuore buono è più vasto dell’universo e attende i lontani, i più grandi peccatori e i tanti cristiani tiepidi che pregano poco o male.
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