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giovedì 20 settembre 2018

SC 255 Commento al Vangelo di giovedì 20.09.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50)
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di Lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se Costui fosse un Profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che Lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Dì pure, Maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è Costui che perdona anche i peccati?». Ma Egli disse alla donna: «La tua Fede ti ha salvata; va’ in pace!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È molto interessante questo episodio in cui Gesù dà un’altra lezione sul vero significato dell’amore che si deve a Dio. Non è l’aspetto esteriore che fa scaturire la comunione con il Signore, non è neanche la predicazione del suo Nome a sostenere un sincero amore verso Lui.
Il fariseo Simone ha invitato Gesù per curiosità e per debole attrazione, non c’è ancora nel suo cuore la scintilla che infiamma e permette di vedere il bene da compiere, che favorisce con molta facilità la distinzione tra bene e male.
Tra questo fariseo che si gongola per avere nella sua ricca casa Gesù e la donna pentita dei tanti peccati commessi, c’è una differente capacità di amare. Il fariseo non ha un amore interiore verso il Signore altrimenti si sarebbe premurato al suo arrivo di fargli lavare i piedi.
Sono le piccole cose, circostanze e l’agire a rivelare l’amore che si porta nel cuore.
Il fariseo ha ostentato con i suoi amici la sua capacità e grandezza di invitare a casa il grande Profeta, anche se ne aveva un discreto disprezzo perché era un povero Uomo che predicava. Il fariseo era troppo pieno di sé, la concupiscenza più pericolosa, la superbia della vita, gli impediva di percepire la voce dello Spirito di Dio.
Pensava che Gesù faceva miracoli ma non era ricco come lui, Gesù non viveva nel lusso e non faceva vita gaudente. Che vita era?
Il materialismo elimina ogni traccia di sana spiritualità, per questo Gesù dirà che «è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno di Dio» (Mc 10,25). L’esempio è questo fariseo che ha a casa sua il Figlio di Dio ma non comprende nulla della vita soprannaturale e spreca l’occasione più importante della sua esistenza.
Il fariseo invitò Gesù a casa sua non per adorarlo, come invece fece Matteo dopo avere sentito«seguimi», lo fece per autocelebrarsi e appagare il suo orgoglio. Quasi come chi vuole fare carriera sfruttando il Nome di Gesù senza interessarsi delle cose spirituali né servire correttamente Lui e la sua Chiesa.
Dall’amore sincero che si manifesta si riconosce ciò che la persona porta dentro, anche se non è facile scoprire la falsità di chi mente.
L’amore ipocrita si svela in qualche modo, alle volte forse in ritardo. È il falso amore che vuole ottenere qualcosa in cambio e arriva all’adulazione, quasi ad adorare per essere accolto dal potente che possiede il potere di decidere il futuro, anche il presente.
Il comportamento del fariseo Simone rappresenta al meglio quello dei cattolici che vanno a Messa ma non accolgono Gesù nei loro cuori.
Lo incontrano perché sono in Chiesa ma rimangono indifferenti, ci mettono anche impegno nell’indifferenza fino ad arrivare a dubitare della sua identità. Come fece il fariseo che pensava tra sé: «Se Costui fosse un Profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che Lo tocca: è una peccatrice!».
Infatti, Maria Maddalena era per terra ai piedi di Gesù per ricevere il perdono, era però pentita della sua vita passata e desiderava rinascere, ma da sola non ne era assolutamente capace. Le preghiere dei fratelli Lazzaro e Marta avevano ottenuto l’impensabile conversione della donna disinibita che si concedeva a tutti e che si lasciava vincere da ogni tentazione lussuriosa.
Per terra, ai piedi di Gesù non c’era più la peccatrice, il suo pentimento aveva fatto sbocciare il vero amore, ed era rinata a nuova vita!
La conversione di Maria Maddalena mostra che nessuno deve considerarsi perduto e con coraggio e umiltà -chiedendo preghiere e sostegni morali-, deve compiere sforzi per lasciare quei peccati che umiliano la dignità. Solo così è possibile amare Gesù, fino a trovare in Lui la ragione della vita.
Tra il fariseo e la peccatrice pentita che diventerà una Santa ed era con la Madonna sotto la Croce, c’è un abisso che li separa. L’amore verso Gesù era assente nel primo e trionfava nella seconda, l’amore autentico a Gesù è ciò che ci santifica e ci trasforma in creature buone, oneste, veritiere, umili e spirituali.
Non vale nulla accogliere Gesù a casa propria, nella propria vita, senza adorarlo come fece il fariseo, anzi per la sua superbia ricevette dal Signore tanti rimproveri che lo piegarono come se fossero state bastonate in testa. Come non porta a nulla ricevere l’Eucaristia nell’indifferenza, e c’è disinteresse per il cuore pieno di altri idoli. Uno di questi è l’attaccamento al denaro.
Chi vuol conservare molto denaro, non conserva Gesù nella propria vita. O Gesù o il molto denaro, esso viene adorato come un grande idolo!
Il fariseo era ricco e per l’orgoglio perdeva di continuo la dignità umana, diventava sempre più irrazionale come una bestia. Anche Maria Maddalena era ricca ma ai piedi di Gesù piange e chiede l’elemosina del perdono, si fa povera, è povera nel cuore, ha scoperto l’umiltà e ha scoperto la vera vita.
Da Gesù ha ricevuto la vera ricchezza: la sua Grazia: «Sono perdonati i tuoi molti peccati. La tua Fede ti ha salvata; và in pace!».
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