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venerdì 28 febbraio 2014

2933 - Commento al Vangelo del 28/02/2014

+ Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Oggi non crea più scandalo per la società una situazione di divorzio, sia perchè è venuta meno la morale nella società sia perchè la stessa si è evoluta verso la miscredenza. Il divorzio in effetti è un trauma, una rottura dolorosissima per la parte che lo subisce e per i figli, esso si concretizza in una situazione di scelta umana per non accettare una croce forse pesante e insopportabile.
È sempre una grande sofferenza la rottura di un matrimonio religioso, mentre ci sono cause che richiedono una separazione momentanea o prolungata, quando per esempio uno dei due coniugi è pericoloso per l'altro. Ricordo un racconto che mi impressionò, di una signora della Liguria piena di contrazioni nervose, i famosi tic, causati dal terrore che le incuteva il marito e le minacce di ucciderla, fino a dormire con la roncola sotto il cuscino.
La roncola è un attrezzo agricolo formato da una lama metallica curvata a forma di punto interrogativo, affilata dal lato concavo e munita di impugnatura, solitamente di legno o, in versioni più recenti, in anelli di cuoio incollati ed infilati sul codolo dell'attrezzo, che viene ripiegato a gancio per poterlo appendere.
La roncola con la sua lama metallica mette paura solo a guardarla, quella povera donna tremava tutta la notte perchè sapeva che il marito la teneva sotto il cuscino per colpirla. Un comportamento barbaro, un uomo senza dignità e senza cuore. Un'attenuante notevole per lui, ho saputo dopo, era la pratica della magia occulta che lo trasformava fino a diventare una bestia. Ma lui aveva scelto liberamente la magia occulta.
Questa donna avrebbe fatto bene ad allontanarsi da casa per cautelarsi e sottrarsi alla violenza imprevedibile della bestia.
Se il divorzio è una pratica di peccato, i divorziati colpevoli e innocenti vanno sempre aiutati e sostenuti con la preghiera. Nessuno può comprendere lo stato d'animo della loro decisione nel periodo del divorzio, nessuno può ergersi a giudice e stabilire una verità. Per la Chiesa i divorziati vanno aiutati e non condannati, bisogna pregare con loro e coinvolgerli nella vita parrocchiale, anche se il limite per loro sono i Sacramenti.
Chi non è risposato e non ha un'altra relazione può accedere ai Sacramenti, sicuramente pentito del divorzio e dei litigi.
Non è facile all'interno della coppia la piena armonia, nessuno è perfetto e lì dove non c'è Gesù, la mentalità è egoista e arrogante, non si arriva facilmente ad un accordo e a riconoscere i propri errori. Se nessuno è perfetto gli errori emergono spesso, per superare i contrasti nella coppia deve sorgere l'umiltà e la sincerità, così da ammettere con semplicità uno sbaglio e bloccare fin sul nascere le discussioni. Questa lettera attesta le conseguenze della mancanza di Gesù in uno dei due coniugi.
"Buonasera Padre Giulio e sia lode al Signore per il suo operato. È un po' di tempo che sto soffrendo per delle problematiche coniugali che sembrano non voler finire mai. Abbiamo due figli stupendi, due doni di Dio, e credo che se non fosse stato per loro, le strade tra me e mia moglie si sarebbero già divise. Vengo accusato e aggredito per tutto, non si riesce più a comunicare ed anche in caso di palese ragione, scatta l'aggressività e la strafottenza di mia moglie che invece di rendersi conto dell'errore e provvedere perchè questo non si ripeti, fa in modo non solo di non riparare all'errore, ma di ripeterlo puntualmente e di portarmi ad uno stato di esasperazione che poi purtroppo fa sbagliare anche me con atti di ira nella parola e nell'agire (ma mai nei suoi confronti). Il mio dolore più grande è nell'animo, e quando parla di annullamento, separazione o  cose simili, cado nell'abisso più profondo. Io sono dell'avviso che nella vita bisogna essere felici e che questo sia un diritto di tutti, ma può una separazione per quanto fatta in maniera più corretta possibile, senza arrecare danni a vicenda, portare serenità? Non credo. Il problema più serio è che ho parlato con un amico Sacerdote il quale ha cercato di far riflettere mia moglie, lui poi in via confidenziale mi ha suggerito di far andare le cose come vogliono andare e che io (comunque peccatore), agli occhi del Signore non ero in colpa perchè comunque ci avevo provato, e addirittura avendo mia moglie riferitomi di aver parlato ad un altro Sacerdote dei suoi dubbi prematrimoniali, questi gli ha addirittura suggerito la possibilità dell'annullamento. Ma la sacralità del matrimonio, il fatto che con quel Sì, noi ci uniamo in tre con il Signore, può essere così presa alla leggera? Attendo un suo consiglio, certo che se anche non piacevole, sarà sicuramente Santo perche viene da un Uomo di Dio. Ma sono ancora più convinto che le Sue preghiere saranno ancora più efficaci. Preghi anche per la mia conversione, intesa come rigetto del peccato e rivolta alla Santità che il Signore ci chiede. Con affetto e stima un suo iscritto".
La soluzione non è quella "di far andare le cose come vogliono andare", così si attesta l'incapacità di Gesù di risolvere i problemi di chi prega e che la stessa preghiera non serve a nulla. Non è così, invece tutto è possibile per chi crede, anche la salvezza di questo matrimonio. Non sarà facile ottenere la conversione della moglie, dipenderà dalla preghiera e dalle penitenze del marito.
Bisogna fare tutto il possibile per salvare il matrimonio, non si deve lasciare al dominio di satana e ai capricci di chi lo vuole distruggere. Gesù e la Madonna sono gli unici rimedi, chi prega con Fede, fa penitenze e conduce una vita virtuosa, ottiene sempre le Grazie.
Questa situazione è sicuramente angosciante per il marito, come in altri casi lo sarebbe per la moglie, ci vuole molta forza e una capacità notevole di accettare le sferzate. Non condanno la moglie ma non condivido questo tremendo agire, si trova in una posizione dominante e minaccia, senza capire che in ogni minaccia c'è la sua sconfitta di sposa, donna e persona.
Seguo altri casi in cui sono i mariti a comportarsi in questo modo, nessuno è perfetto, bisogna aiutare chi sbaglia.
"Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto". È il patto coniugale fatto davanti a Dio in Chiesa nel giorno in cui tutto andava bene, perchè allora quando va male non si cercano i rimedi opportuni per dimenticare i litigi e ricominciare senza vinti nè vincitori?
Prego ogni giorno anche per i divorziati, sono vicino ad essi perchè mi preoccupo della salvezza delle loro anime. Preghino anche loro.
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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