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domenica 9 febbraio 2014

2906 - Commento al Vangelo del 9/02/2014, domenica 5^ t.ord. "A"

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
(Commento inviato anche il 30 gennaio 2014)
Fin dall'antichità l'uomo ha inventato sistemi per procurarsi la luce. A cominciare dai greci e dai romani si usavano lampade ad olio di origine vegetale, soprattutto olio di oliva. Mentre altri popoli nel medio oriente utilizzavano il petrolio che affiorava spontaneamente in superficie in alcune zone.
I contenitori erano di terracotta, bronzo, ottone o altro materiale in cui era contenuto l'olio, la caratteristica era il beccuccio laterale per l'inserimento dello stoppino su cui bruciava il combustibile attirato per capillarità. La luce che emanava una lampada ad olio rispetto alle candele era certamente più intensa.
La lampada dall'inizio del suo utilizzo ha avuto una grande importanza presso tutti i popoli, e tutte le persone sensate hanno collocato la lampada accesa nella posizione più alta per illuminare un raggio più ampio, non l'hanno posta accesa sotto il letto. Solo gli insensati accendono la lampada per nasconderla. Eppure ci sono cristiani che pregano ma in realtà la luce prodotta dalla loro preghiera viene nascosta sotto il moggio.
Il motivo è dato dalla preghiera fatta meccanicamente e priva di amore, una preghiera che non illumina loro nè i loro vicini.
Gesù afferma che la lampada accesa non si può appoggiare sotto il moggio, non potrebbe dare luce. Il moggio era un'unità di misura del grano, un recipiente utilizzato spesso anche per spegnere una lampada ad olio, ponendola proprio sotto il moggio e così si evitava di spandere fumo per la casa. Il moggio come recipiente e unità di misura era utilizzato già ai tempi dell'Impero Romano.
C'è un contrasto nell'uso del moggio: veniva utilizzato sia per spegnere la lampada che per appoggiare la lampada accesa.
Il contrasto dell'immagine sta nell'opposizione tra l'accendere e lo spegnere: non si accende una lampada per metterla subito sotto il moggio e spegnerla, ma perchè essa illumini tutto l'ambiente. Gesù con chiarezza ci dice che il corretto utilizzo della lampada è di metterla in alto quando si accende, non si può tenere nascosta o sotto il letto. Quando è spenta si può appoggiare in qualsiasi posto, ma se deve dare luce non si può non metterla in alto.
Lo stesso vale per il cristiano: se deve essere luce nel mondo e dare luce anche nelle tenebre, non può rimanere un cristiano anonimo, senza mostrarsi seguace di Cristo a quanti frequenta. Un cristiano che non manifesta la sua Fede e non la dona agli altri, testimoniando nella verità la Persona di Gesù, è come una lampada spenta e posta sotto il moggio o sotto il letto. A cosa può servire?
Focalizziamo bene che la vita interiore è destinata a crescere, questo avviene se il cristiano non mette impedimenti, quindi se collabora al disegno di Dio. È determinante corrispondere alle Grazie ricevute, a chi corrisponde alla Grazia verrà data ancora più Grazia, ne avrà più di prima. Chi invece non fa fruttificare le ispirazioni, le mozioni e gli aiuti dello Spirito Santo, andrà impoverendosi.
Gesù ci ha promesso che ci darà sempre gli aiuti necessari, non ci abbandona mai, siamo noi a dimenticarci di Lui.
I Santi hanno compiuto un cammino di Fede come lo compiono tutti i cristiani, hanno provato anche loro difficoltà a praticare gli insegnamenti più duri ma si sono rinnegati, sono stati fedeli nei particolari, con uno spirito di intenso sacrificio. Santi lo sono diventati non solo per questo spirito di sacrifico, che rimane sempre necessario, è stato importante nella loro vita il grado di amore Divino raggiunto, quello che avevano nel cuore.
La differenza tra Padre Pio e un altro frate che viveva nello stesso convento, non era data solamente dalle stimmate, ciò che distingueva i due cammini spirituali arrivava soprattutto dal grado elevatissimo di amore Divino raggiunto dal Santo. Padre Pio amava costantemente Dio, tutto quello che faceva lo compiva per amore di Dio e non aveva altri idoli da seguire.
Quando chiedete Grazie e non arrivano, il motivo più comune è la mancanza di amore a Gesù. Non che non ci sia amore, ma è poca cosa rispetto alla Grazia che si richiede, questo avviene per le distrazioni mondane, per gli interessi idolatrici, per le dissipazioni inutili che svuotano la vita spirituale.
Le cause che impediscono di progredire nella vita interiore e, pertanto, fanno retrocedere dando adito allo scoraggiamento possono essere molto diverse. Spesso si riducono a poche:
la trascuratezza,
la noncuranza nelle piccole cose che si riferiscono al servizio e all'amicizia con Dio,
il rifiuto di fare quei sacrifici che Lui ci chiede.
Molte cose piccole fatte con amore e per amore costituiscono il nostro tesoro di una giornata, che porteremo nell'eternità.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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