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domenica 2 febbraio 2014

2893 - Commento al Vangelo del 2/02/2014, Presentazione del Signore

+ Dal Vangelo secondo Luca (2,22-40)
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore -come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore»- e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione -e anche a te una spada trafiggerà l’anima-, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. 
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il 2 febbraio la Chiesa celebra la presentazione al Tempio di Gesù, popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "Luce per illuminare le genti", come il Bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.
Questo giorno è inoltre dedicato alla Vita Consacrata, un ricordo particolare dei Religiosi che hanno seguito Gesù con la consacrazione e l'osservanza dei Voti religiosi. È la giornata di preghiera per i Religiosi di tutti gli Ordini, non solo per la drastica diminuzione delle vocazioni, è una preghiera sincera per la loro santificazione.
Quando un Consacrato dona pienamente la sua vita al Signore, vivendo i Voti con assoluta fedeltà, fa scaturire fiumi di Grazie per gli altri.
Oggi è l'occasione per gli Ordini Religiosi di pregare per la Vita Consacrata, assieme a tutto il popolo di Dio. Le tradizionali candele, segno della Luce del mondo, il Cristo nato per gli uomini di buona volontà, indicano che ogni cristiano deve essere luce nel mondo e la luce deve essere viva come la sua Fede.
Oggi la Luce viene presentata al Tempio, oramai oscurato e reso luogo di commercio. La Luce illumina sempre, anche le tenebre.
C'è un personaggio principale nell'incontro che fa la Santa Famiglia, è un anziano rimasto per anni lì nel Tempio ad attendere la venuta del Messia. Non sapeva in che modo sarebbe venuto nel mondo, quindi era lo Spirito a guidarlo e a farlo rimanere in quel luogo. Tutti gli ebrei attendevano un Messia politico o comunque guerrigliero per vincere i Romani, invece Simeone non si poneva il dubbio e rimaneva dove lo aveva spinto Dio.
La docilità di Simeone deve essere presa ad esempio da molti cristiani, essi si ingannano quando agiscono per puro egoismo e per esaltare se stessi. A cosa servono la Messa e le preghiere se si innalza un idolo personale e non si segue la Parola di Dio?
La docilità è uno dei tratti distintivi del cristiano che riesce a rinnegarsi e a compiere non ciò che piace ma ciò che è lecito.
Tante cose possono piacere anche se apparentemente non peccaminose, ma dietro queste cose poi si arriva a commettere il peccato grave. Non bisogna considerare solamente il piacere o l'utilità di una cosa, c'è da capire con intelligenza e intuizione dove portano quelle scelte.
Moltissime scelte di vita sembrano innocue, ma queste nascondono un mondo occulto fatto di immoralità, perversioni, magia.
La docilità che vediamo in Simeone ci commuove, egli non si pose domande illogiche e stupide come fanno quelli che devono ancora iniziare il cammino di Fede, mentre presumono di meritare il titolo di santi! La docilità indica una Fede profonda, perchè si pone piena fiducia in Gesù che non si vede, quindi è un atto di fiducia straordinario. Mentre è facile dire sì a un comando piacevole e dato da una persona che vediamo.
Simeone era illuminato e mosso dallo Spirito di Dio, dopo molti anni di attesa fu ispirato ad andare incontro alla Santa Famiglia e a chiedere di prendere in braccio il Bambino. Maria glielo diede perchè Ella era pienamente visitata dallo Spirito Santo e vedeva nell'anziano un uomo di Dio. Per Simeone fu un momento di immensa gioia, poteva stringere il Messia e contemplare l'Atteso delle genti.
Dopo averlo preso in braccio, Simeone profetizzò un inno di morte: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori". Mentre esaltava la venuta del Messia, indicava anche la sua missione che avrebbe portato la salvezza per molti ma anche la condanna per altri.
La seconda parte della sua profezia riguardava la Madonna, a Lei indicava quanto sarebbe stata cruda la sua sofferenza: "E anche a te una spada trafiggerà l'anima". Per una madre è un dolore atroce sapere già in anticipo la sorte del proprio figlio, questo lo ha vissuto con assoluta pienezza la Madre Santa, sia quando comprese la fine dolorosa di Gesù ma ancora di più quando Lo vide crocifisso e rinnegato.
La Luce dello Spirito che ha illuminato Simeone, vuole illuminare tutti i cristiani di buona volontà per renderli docili e buoni. Questa Luce di Dio non agisce mai dove c'è la falsa luce dell'orgoglio e della presunzione di essere autosufficienti.
Una delle tre concupiscenze afferma che la superbia della vita si vive senza rendersene conto, perchè non c'è la capacità di guardarsi dentro e scoprire che la Luce di Dio è spenta perchè prevale l'amor proprio. Sembra un mistero e molti cristiani rinunciano di indagare interiormente per conoscersi, quindi è preferibile chiedere consigli ad un Padre spirituale della vostra zona.
Simeone fu illuminato perchè viveva nel rinnegamento e cercava di conoscere Dio. Un ebreo qualsiasi poteva vedere nel Bambino la gloria del popolo d'Israele, invece Simeone illuminato dalla Luce di Dio ha visto con gli occhi della Fede il Salvatore promesso "davanti a tutti i popoli". Gesù non veniva per rendere grande Israele, ma per salvare tutti gli uomini fino alla fine del mondo.
Gesù è venuto ad illuminare il mondo immerso nelle tenebre, ancora oggi vuole far diventare splendida luce anche le tenebre.
Oggi è la giornata della vita, Dio è Padre di tutti, nel Vangelo infatti vediamo un Bambino, due adulti e due anziani. Viene rappresentata la vita umana in tutte le sue fasi, questo ci indica che ogni vita è preziosa davanti a Dio, nessuno deve sprecare inutilmente la sua esistenza.
La vita è un dono di amore, non sprecatela nell'indifferenza, vivetela pienamente come vuole Gesù nel Vangelo.
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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