In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. (Mt 19,16-22)
“C’è qualcuno che desidera la vita?”.
Lo domandava san Benedetto a chi entrava in monastero, facendo eco al salmo 33. Neanche una buona moralità basta a rendere felice il cuore di una persona. Il cuore trova corrispondenza non nell’autocompiacimento per la propria fedeltà alla legge, ma attraverso una sequela che ci fa guardare e seguire chi è davanti a noi.
Ci fa guardare e seguire Gesù, che è vita e felicità intera.
Possiamo domandare la grazia di percorrere il Vangelo, di amare Gesù, esercitandoci nel dono di noi stessi. Per non consumare la vita nella tristezza.
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