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martedì 17 giugno 2014

3116 - Commento al Vangelo del 17/06/2014

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei Cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Quando si parla di nemici si pensa quasi sempre ad estranei, persone invidiose che vivono male e sfogano la frustrazione con cattiverie e badilate di odio. Forse pochi al pensiero dei nemici focalizzano qualche familiare, a meno che non si tratti di una avversità ostinata. In ogni famiglia si vivono spesso prove ma non sempre ci sono nemici, all'esterno invece i nemici non mancano, in ogni ambiente lavorativo si creano conflitti anche per piccole controversie.
In ogni famiglia non mancano le incomprensioni e le amarezze, alle volte uno dei due coniugi tradisce e poi se ne pente amaramente, dopo avere scoperto come si vive male quando si inganna il coniuge e la coscienza lo incolpa di essere infedele. Ci sono pure coniugi che continuano a tradire e non avvertono alcun senso di colpa, ma non devono vivere bene.
Sono peccati gravi commessi da tanti che però li considerano inesistenti o leggerissimi a causa del vuoto morale dilagante. Gli infedeli arrivano anche ad accusare quegli amici o quelle amiche che non vogliono tradire la moglie o il marito e questo è un modo per quietare la coscienza.
Se il peccato viene commesso anche dai conoscenti, si prova meno imbarazzo, almeno fino a quando esiste un po’ di amore per il coniuge. Se l'amore è assente, non esiste neanche il senso di colpa.
A Motta Visconti (MI) è stata compiuta una strage da un marito e padre scatenato che aveva una sola idea nella mente: liberarsi di familiari che gli impedivano una vita libera. Amava un'altra donna senza riuscire ad allontanare il pensiero di distruggere la propria famiglia.
Qui abbiamo un padre che arriva ad uccidere i propri bambini per sentirsi libero di operare altre scelte di vita, una follia che può commettere chi non ha una minima protezione di Dio. Oltre a questa mancata protezione egli non aveva più la percezione di Dio.
L'uomo aveva visto nella propria famiglia l'impedimento per iniziare una nuova relazione sentimentale, si trovava in una situazione spirituale disastrosa, devastata dai peccati, il suo Angelo Custode non è riuscito a distoglierlo per l'oscuramento totale dell'intelletto.
Poteva escogitarlo anche una moglie un progetto di morte, ma non si realizza se nella persona c'è una minima presenza di Dio!
La moglie dell'omicida e mamma di due piccoli bambini è stata colpita alle spalle, come alle sue spalle il marito con molta probabilità avrà commesso tanti tradimenti, fino a tradire se stesso, facendo versare tutto il sangue della donna con cui aveva stretto un patto davanti a Dio e alla Chiesa.
Si è spinto oltre e questo mostra che grande era la sua rabbia verso i familiari, uccidendo anche due piccoli angeli, sicuramente innocenti nel cuore ma condannati ad una morte terribile da colui che li aveva generati e che doveva proteggerli dai nemici. Qui il genitore è stato il loro definitivo nemico.
È stato il loro padre a spegnere le loro fresche vite, hanno avuto la gola tagliata nel sonno e non hanno potuto chiamare il loro padre per aiutarli, per il grido soffocato dal coltello tagliente e perché era proprio il padre a decidere la loro prematura morte.
La moglie dopo essere stata colpita ha guardato il marito che continuava ad infierire sul corpo di una donna inerte, e mentre stava morendo versando il sangue sul pavimento, ha detto al carnefice: "Perché mi fai questo… perché…?".
Questa domanda richiede una risposta dal punto di vista spirituale, è una domanda che si porta dietro moltissime risposte ma mi limito a descrivere l'essenziale. Ho riflettuto sulla vicenda e ne ho tratto molti spunti di meditazione sulla crisi della famiglia e sulla violenza nelle famiglie.
Ho già delineato a grandi linee la devastante putrefazione interiore del marito causata dai molti peccati commessi. Non voglio infierire con lui, la situazione è questa e non si possono utilizzare altri termini. Gli auguro la vera conversione dopo il primo atto sincero della sua vita con il profondo pentimento davanti al confessore.
Riflettendo sull'uomo, ha avuto un cambiamento dopo essere rimasto 24 ore in stato di fermo e sottoposto a un severo interrogatorio. Prima degli omicidi l'uomo risultava impassibile e cinico, insensibile e vuoto di ogni sentimento verso i familiari, mentre dopo le 24 ore di silenzio e riflessione dinanzi agli inquirenti ha detto improvvisamente: "Voglio il massimo della pena".
Da dove arriva la furia omicida dell'uomo? Non si tratta di omicidi d'impeto, sono stati premeditati, i pensieri di morte gli sono arrivati alla mente chissà da quanto tempo e lui li accarezzava perché il pensare alla "libertà riacquistata" dopo il matrimonio, lo rendeva felice. Non è riuscito a dominare una follia, solo uno che perde la testa lascia sviluppare progetti di morte verso i propri familiari.
Era solo anche se con tanti amici, era solo con le sue frustrazioni, pieno di sé e delle sue conquiste lavorative e sentimentali.
Voleva eliminare in qualche modo la famiglia ma si era trattenuto chissà per quanto tempo, era troppo vulnerabile per la sua vita dissipata e satana ha fatto di lui quello che ha voluto. Così si riduce la persona che non prega e si trova in una condizione passiva dinanzi a tremende tentazioni che spingono a lasciare la famiglia o a distruggerla nel sangue.
Questo il motivo di tante disgrazie familiari e di tanti litigi: è la mancanza di Gesù nei loro cuori, la lontananza dalla preghiera.
È stata una strage che lascia riflettere sulla condizione di molte persone che considerano un fallimento o un impedimento il matrimonio e cercano soluzioni alternative. Questo marito e padre con molta freddezza ha sgozzata le persone che lo amavano di più.
Qualsiasi persona senza Dio rimugina e congettura azioni cattive, questo uomo ha pianificato tutto e dopo gli omicidi è andato tranquillamente al bar a vedere la partita dell'Italia. Gli amici ricordano che era sereno ma aveva commesso tre orribili omicidi pochi minuti prima. Il titolare del bar ha detto: "Era tranquillo, sembrava felice. Ha fatto il tifo, dopo l’incontro è tornato a casa da solo".
È avvenuto un cambiamento pieno, prima della strage era freddo, insensibile, violento, dopo il pentimento in caserma e la"quiete" mentale ritrovata dopo 24 ore di silenzio, ha compreso l'orribile violenza compiuta. Così è ogni persona che vive lontana da Dio, è assalita da pensieri di trasgressione, di tradimenti, di ricorso alla magia, di morte. Anche con le diffamazioni si procura la morte della buona reputazione altrui.
Molte persone lasciano dimorare nella mente pensieri strani come una gestazione, sono forse pronti a metterli in atto? Nessuno ha chiaro questo, fino al momento in cui agiranno oppure con la preghiera riusciranno ad allontanarli definitivamente.
Gesù ci invita ad amare anche i nemici, quindi i familiari sono persone predilette ed amatissime, chi può sostituirli?
Per noi non esistono nemici, non dobbiamo mai pensare a qualsiasi forma di rivalsa perché Dio vede tutto ed interverrà quando il tempo sarà maturo. Dio è un Padre che si preoccupa di tutti, non vuole penalizzare i cattivi in quanto spera nella loro conversione.
Siamo chiamati come cristiani ad amare indistintamente tutti, non solamente quelli che ci fanno del bene. Non è facile amare tutti, ci si riesce nella misura in cui si elimina l'amor proprio e si lascia operare lo Spirito Santo. Abbiamo visto che i frutti di questo Divino Spirito sono: bontà, benevolenza, amore, gioia, pace, pazienza, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
I cristiani che seguono con impegno Gesù sono fortunati perché sono benedetti da Dio. Sono felici interiormente ma spesso dimenticano questa immensa gioia, sono ricchi di Dio e spesso non se ne accorgono. Cosa abbiamo fatto noi per avere la benedizione di una Fede che dà alla nostra vita essenza spirituale e autenticità?
Tutto dobbiamo alla Madonna, Lei ci ha amato e ci salverà, ringraziamola con un amore straordinario e costante, recitiamo il Rosario!
Tutto è poco per Te o Madre.
  
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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