+ Dal Vangelo secondo Matteo (8,5-11)
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che Lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che Tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che Lo seguivano: «In verità Io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora Io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel Regno dei Cieli».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le disposizioni interiori di un centurione pagano sono commoventi, se le stesse le avessero i credenti che mangiano l'Eucaristia, riceverebbero molte Grazie. Non tutti ricevono Grazie o le stesse Grazie quando fanno la Comunione, dipende inevitabilmente dalle disposizioni personali, dallo stato di Grazia, dal pentimento dei peccati e dall'amore a Gesù.
Il centurione manifesta il modo per ottenere facilmente le Grazie da Gesù ed è la sua umiltà che nobilita la sua fede.
Si può anche spiegare che la fede coltivata con perseveranza quotidiana permette di acquisire le virtù tra cui l'umiltà. Non viene da sola l'umiltà, né si diventa umile senza una fede matura. La facilità di esercitare le virtù infuse si acquista con la ripetizione degli stessi atti, quindi si opera con più prontezza, con più facilità e con più diletto.
Si devono considerare le cause che concorrono a questo buon risultato. L'abitudine santa risulta molto importante, essa diminuisce gli ostacoli o le resistenze della natura malata, e col medesimo sforzo si ottengono migliori effetti.
Inoltre, rende maggiormente docili le facoltà o le capacità, l'esercizio spirituale diventa facilmente praticabile e si diventa pronti a capire i motivi che ci devono portare al bene e più idonei a praticare il bene conosciuto.
La pratica delle virtù fino a renderle abitudini sante, rimane presente anche quando si commette il peccato mortale, questo è dato dall'allenamento e dalla pratica di una virtù per cui diventa abito, nel senso che si porta addosso, fa parte della persona.
Gli atti buoni frequentemente ripetuti permettono di crescere nella vita spirituale, e non bisogna bloccarsi se una virtù viene praticata con poco amore a causa di una sofferenza, di nervosismo, di stanchezza, ma si deve fare il proposito di reagire e bisogna pregare di più.
Il Vangelo ci mostra la convinta resistenza del centurione nel vietare a Gesù di andare a causa sua in quanto non si considerava degno di accogliere tanto ospite. Lo stesso non si può dire di numerosi credenti che si comunicano con molta facilità senza riflettere minimamente se ne sono degni in quel momento, se si trovano in Grazia di Dio oppure c'è la presenza di qualche peccato mortale.
Il centurione pagano insegna ai cristiani che non si deve ricevere Gesù Eucaristia nella condizione di peccato grave.
È indispensabile prepararsi prima di ricevere l'Eucaristia, ma la preparazione deve iniziare già prima della Santa Messa. In diversi messaggi a Medjugorje la Madonna ci ricorda la necessità di pregare prima della Santa Messa, in passato moltissimi si preparavano con la recita del Santo Rosario mentre oggi viene ignorato e arrivano in ritardo.
«Durante il tempo d’Avvento, fate una settimana di esercizi spirituali. Non è necessario andare in cerca di un chiostro o di un altro luogo di ritiro. Fate questi esercizi vivendo la vostra vita quotidiana, là dove ciascuno si trova, individualmente. Come mezzi fondamentali per fare questi esercizi usate la Bibbia e il Rosario.
Durante la settimana di esercizi vi raccomando di entrare il più spesso possibile nel silenzio e anche di cantare con dolcezza. Leggete e meditate la Parola di Dio, e pregate il Rosario. Invocate spesso lo Spirito Santo e partecipate ogni giorno alla messa curando con particolare attenzione la preparazione e il ringraziamento.
Evitate di guardare la televisione e di ascoltare la radio. Non fumate e fate qualche altra rinuncia. Non andate nei caffè-bar a parlare di cose futili con gli altri giovani. Coltivate il silenzio. Se voi vi impegnerete a vivere così per una settimana, Io vi prometto un aiuto speciale e delle Grazie particolari. Non vi pentirete!». (29 novembre 1985)
Cercavo un altro messaggio ma questo che abbiamo letto è abbastanza completo e metterà i brividi a chi non riesce a vincere qualche vizio. Erano questi due messaggi di seguito che cercavo.
«La Messa è la forma più alta di preghiera. Non riuscirete mai a capirne la grandezza. Perciò siate umili e rispettosi durante la celebrazione e preparatevi a essa con molta cura. Vi raccomando di partecipare tutti i giorni alla Messa». (13 gennaio 1984).
«Se è possibile, partecipate ogni giorno alla Messa. Ma non come semplici spettatori, bensì come persone che nel momento del Sacrificio di Gesù sull’altare sono pronte ad unirsi a Lui per diventare con Lui un medesimo Sacrificio per la salvezza del mondo. Prima della Messa preparatevi con la preghiera e dopo la Messa ringraziate Gesù rimanendo un po’ di tempo con Lui nel silenzio». (18 novembre 1984)
Dai comportamenti di molti credenti quando partecipano alla Messa si comprende il loro amore a Gesù ma non si devono giudicare. Se arrivano sempre in ritardo o nel momento in cui inizia la Messa o se scappano via quando termina la Messa, significa che ancora non hanno incontrato veramente Gesù.
È molto semplice: se conosci Gesù ti rechi in anticipo alla Messa per prepararti, disporti interiormente e ricevere maggiori aiuti da Lui. Poi, al termine della Messa rimani anche dieci minuti in Chiesa in silenziosa adorazione per ringraziarlo e chiedergli di aumentare il suo Amore in te, di donarti una grande Fede. E Lo ringrazi per tutto il bene che ti ha donato.
Chi adesso non compie queste pratiche non si demoralizzi ed inizi da oggi ad assumere le sante abitudini di prepararsi prima della Messa e ringraziare Gesù alla fine della Messa. Tutti siamo in cammino e non ci sorprende nulla.
Non si partecipa alla Messa solamente con il corpo, molti lo fanno e non raccolgono frutti, perché rimangono sempre con la vecchia mentalità, almeno da quello che mostrano all'esterno. La partecipazione alla Messa soprattutto inizia con la preparazione dell'anima e del corpo per ricevere con frutto il Sacramento dell'Eucaristia.
Può avvenire qualche giorno in cui qualcuno si sente freddo spiritualmente o fisicamente svogliato e non per questo deve rinunciare alla Comunione se interiormente in stato di Grazia. Ricevere degnamente il Corpo del Signore sarà sempre un'occasione per accendersi d'amore e migliorare la propria vita spirituale.
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