+ Dal Vangelo secondo Marco (1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a Me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e Lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a Lui.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Anche questa domenica dobbiamo rilevare alcune incongruenze, anche oggi vengono modificate alcune parole e queste manomissioni stravolgono il vero significato della Parola di Dio. Ho già spiegato i motivi e l’importanza del verbo seguire, è importante per noi che vogliamo conoscere la vera Parola e non quella modificata nell’ultima traduzione.
Ho già discusso i diversi significati di “seguirono” e di “andare dietro”, non mi sembra opportuno ripetere la spiegazione.
Oggi voglio parlarvi del distacco dai beni materiali per incontrare veramente il Signore.
Non si tratta di un distacco effettivo di qualcosa che si deve utilizzare o che appartiene alla famiglia, come la casa o i soldi guadagnati onestamente anche se bisogna pensare anche ai poveri, è un distacco spirituale che non fa ritenere primario un bene materiale e non si pone davanti a Dio.
Il distacco affettivo dai beni materiali è indispensabile per liberare il cuore, appunto, da un affetto che toglie amore verso Gesù.
Moltissimi credenti pregano e non vedono alcun cambiamento nella loro vita, non hanno compreso che il cuore impegnato ad adorare i beni materiali non cerca Gesù, non riesce a donare a Lui un rilevante interesse.
Il Vangelo oggi ci presenta la chiamata di quattro Apostoli e il loro pronto distacco dalle cose che ritenevano importanti.
Non possiamo anche noi provare a individuare quelle cose che non aiutano la vita spirituale e a distaccarcene? Chiediamo aiuto a Gesù!
Gli apostoli gettarono innanzitutto le reti che rappresentavano il mezzo per procurarsi il sostentamento e qui vediamo l’abbandono pieno alla chiamata di Gesù. Non si è trattato del loro primo incontro ma quando Gesù affermò “seguitemi”, senza perdere tempo abbandonarono tutto e cominciarono a condividere la vita e il Vangelo del Signore.
“Subito” lasciarono le reti, riflettiamo su questo avverbio di tempo. Non rimandarono ma istantaneamente Lo seguirono.
Oggi l’umanità rimanda l’incontro con Dio e sta agonizzando. Anche molti credenti hanno l’abitudine a rimandare la vera conversione, l’abbandono dei peccati, la vittoria sui vizi. Si rimanda ciò che appartiene alla sfera spirituale ma si esegue immediatamente quanto diletta i bassi istinti, i vizi, i piaceri umani.
La verità comunque è che non si può abbandonare quanto è contrario al Vangelo se non si comincia il distacco dal peccato e da ogni diletto dei sensi. Il distacco graduale non è diverso dalla rinuncia immediata, è sempre una vittoria sulla propria volontà, differisce la modalità e che dipende dalla generosità e dalla forza spirituale della persona.
Gesù ci chiede una rinuncia reale e concreta. In un altro passo afferma che non si può servire Dio e Mammona. Bisogna decidersi.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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