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giovedì 25 febbraio 2010
570 - La confessione
Dio vuole donarci il suo perdono attraverso il sacramento della confessione La nostra riconciliazione con Dio, il ritorno alla casa del Padre, sull'esempio del figlio prodigo, si attua mediante Cristo.
La sua passione e morte in croce si collocano tra ogni coscienza umana, ogni peccato umano, e l'infinito amore del Padre.
Tale amore, pronto a sollevare e perdonare, non e' altro che la misericordia. Ognuno di noi nella conversione personale, nel pentimento, nel fermo proposito di ravvedimento, infine nella Confessione, accetta di compiere una personale fatica spirituale, la quale e' prolungamento di quella "fatica salvifica" intrapresa dal nostro Redentore.
Non della severita' di Dio parlano i confessionali del mondo, presso i quali gli uomini manifestano i propri peccati, ma piuttosto della sua bonta' misericordiosa. E quanti si avvicinano al confessionale, talora dopo molti anni e col peso di peccati gravi, nel momento di allontanarsene, trovano il desiderato sollievo; incontrano la gioia e la serenita' della coscienza, che fuori della Confessione non potranno trovare altrove. Nessuno infatti ha il potere di liberarci dal nostro peccato, se non soltanto Dio.
Dunque questo nostro sforzo di conversione e di penitenza intraprendiamolo per Gesu', con Lui e in Lui. Se non lo intraprendiamo, non siamo degni del nome di "cristiani", non siamo degni di quello che Gesu' ci ha donato con la sua vita, morte e risurrezione.
Ci dice ancora l'apostolo Paolo: «Se uno e' in Cristo, e' una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo pero' viene da Dio, che ci ha riconciliato con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione» (2 Cor 5,17-18).
Non manchino a nessuno quindi la pazienza e il coraggio di fare ammenda dei propri peccati, confessandoli nel Sacramento della Riconciliazione. Non manchi a noi sopratutto l'amore per Cristo che ha dato per noi tutto se stesso.
Tale amore faccia scaturire nei cuori la stessa profonda fiducia che scaturi' nel cuore del figlio prodigo: «Mi alzero' e andro' da mio padre e gli diro': Padre, ho peccato!»
Giovanni Paolo II, 16 Marzo 1980
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