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giovedì 11 gennaio 2018

GR 33 Granellino del 11.01.2018

(Mc 1,40-45)
È davvero commovente quando un penitente inizia la sua confessione dicendo: "Don..., sono qui davanti a te per liberarmi da tutte le mie sozzure. Mi sento veramente sporco. Mi vedo come un lebbroso... vorrei che questa mia confessione fosse come una doccia". Dopo questo inizio il penitente elenca, senza vergogna, i suoi peccati... anche quelli più schifosi. Alla fine dell'elenco dei peccati commessi il penitente, con gli occhi di lacrime, chiede al sacerdote: "Don... tu pensi che Dio mi perdoni dopo anni di vita vissuta nello sterco dei maiali?". E il sacerdote: "Fratello, Gesù è morto in croce per il perdono dei nostri peccati. Tu credi nel Sangue di Cristo versato per il perdono dei nostri peccati?". E il penitente: "Sì, Don...". “E allora alzati perché il Signore ti ha purificato e ti ha reso bianco come la neve che scende dal cielo".
Il peccato ci dona il piacere, ma ci toglie la gioia. Il piacere dura quanto la rugiada del mattino: appena esce il sole, essa scompare. Mentre la gioia è duratura ed è dono di Dio all'uomo che si impegna a vivere in Lui e con Lui, osservando la sua Parola di vita eterna.
La gioia di Dio resta nel cuore dell'uomo anche quando, per debolezza, pecca perché sa che può sempre ritornare da Lui chiedendogli sinceramente perdono.
Il volto del penitente che, davanti alla Chiesa (il sacerdote) e a Dio confessa il suo peccato con le lacrime agli occhi, diventa pieno di splendore soprannaturale. Chi rinuncia a confessare il suo peccato attraverso il Sacramento della Penitenza ha un volto triste. Quando una domenica, durante l'omelia, lo Spirito Santo mi fece dire la suddetta frase, un bambino, che era seduto accanto alla mamma, esclamò ad alta voce: “Mamma, ora capisco perché sei sempre triste!".
C'è una sola tristezza: quella di amare il peccato e non Dio. Come la lebbra deturpa il corpo umano così il peccato sgretola la nostra anima creata ad immagine e somiglianza di Dio. C'è un solo modo per il peccatore a ritornare ad essere sano nell'anima: Vai dal sacerdote e confessa il tuo peccato credendo nella misericordia di Dio. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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