Giovanni Paolo II
Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia, 3-5
Dal mistero pasquale nasce la Chiesa. Proprio per questo l'Eucaristia, che del mistero pasquale è il sacramento per eccellenza, si pone al centro della vita ecclesiale...
Nella Celebrazione eucaristica, gli occhi dell'anima sono ricondotti al Triduo pasquale: a ciò che si svolse la sera del Giovedì Santo, durante l'Ultima Cena, e dopo di essa...
L'agonia nel Getsemani è stata l'introduzione all'agonia della Croce del Venerdì Santo.
L'ora santa, l'ora della redenzione del mondo... l'ora della glorificazione. A quel luogo e a quell'ora si riporta spiritualmente ogni presbitero che celebra la Santa Messa, insieme con la comunità cristiana che vi partecipa. « Mysterium fidei! - Mistero della fede! ».
Quando il sacerdote pronuncia o canta queste parole, i presenti acclamano: « Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta ».
In queste o simili parole la Chiesa, mentre addita il Cristo nel mistero della sua Passione, rivela anche il suo proprio mistero : Ecclesia de Eucharistia.
Se con il dono dello Spirito Santo a Pentecoste la Chiesa viene alla luce e si incammina per le strade del mondo, un momento decisivo della sua formazione è certamente l'istituzione dell'Eucaristia nel Cenacolo.
Il suo fondamento e la sua scaturigine è l'intero Triduum paschale, ma questo è come raccolto, anticipato, e « concentrato » per sempre nel dono eucaristico. In questo dono Gesù Cristo consegnava alla Chiesa l'attualizzazione perenne del mistero pasquale. Con esso istituiva una misteriosa «contemporaneità » tra quel Triduum e lo scorrere di tutti i secoli.
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