(Gv 14,7-14)
La cosa più triste è stare con una persona per anni e non conoscerla. Non si arriva a conoscere l'altro o perchè a noi interessa solo il suo aspetto esterno o perchè la persona che vive accanto a noi è ipocrita e quindi non si rivela per paura di farsi conoscere.
Filippo, dopo tre anni vissuti insieme a Gesù, non aveva capito chi fosse Gesù. Possiamo paragonare Filippo a un fidanzato o a una fidanzata che guarda solo l'aspetto esteriore dell'eventuale futuro marito o moglie, senza chiedersi: "Chi è la persona che sto per sposare? Quali sono i suoi difetti o le su virtù? Quali sono i suoi ideali?".
A Filippo interessava solo vedere i miracoli, i prodigi che Gesù faceva. A Filippo piaceva essere chiamato e visto come discepolo di un grande personaggio.
Molti cristiani sono come Filippo. Essi vanno a messa ogni domenica, leggono la Bibbia frequentemente, fanno pellegrinaggi, ma se chiedi loro: "Chi è Gesù per te?", rimangono interdetti e con la bocca chiusa.
Se si fa un cammino di fede senza il desiderio di conoscere Gesù, si perde tempo. Non si va in Chiesa perché il parroco è simpatico, perché si ha paura dell'inferno, perché si è chiamati a svolgere un ruolo o perché si vuole sconfiggere un senso di solitudine.
Oggi, a te che frequenti assiduamente la Chiesa Gesù rivolge la seguente domanda: "Cosa cerchi?". Voglio sperare che la tua risposta sia: "Gesù, voglio conoscerti perché chi non ti conosce non ti può amare!".
Se questo è il tuo desiderio, gradualmente e successivamente Gesù si rivelerà come la via dell'amore, la vita dell'amore e la Verità dell'amore. Una volta a uno scenziato cristiano un giornalista chiese: "Qual è stata la scoperta più importante che hai fatto come scienziato?". Ed egli rispose: "Gesù come mio Salvatore!".
Sì, scoprire e seguire Gesù come via, vita e verità dell'amore è già vivere nella dimensione della vita soprannaturale... Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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