martedì 2 gennaio 2018

GR 26 Granellino del 02.01.2018

(Gv 1,1-19-28)
Il predicatore ha un solo potere: quello di annunciare la misericordia di Dio e di chiamare gli uomini a conversione. Dopo aver compiuto la sua missione, si deve nascondere. Non deve rimanere in mezzo alla folla per essere applaudito. Se lo facesse, significa che lo scopo della sua predicazione non è quello di glorificare Dio, ma solo se stesso. Il predicatore presta la sua voce a Dio perché faccia conoscere agli uomini la sua divina volontà. Il predicatore deve fuggire dalla folla che lo osanna per non cadere nella tentazione della gloria umana. Oggi, perché ci sono pochi sacerdoti, molti gruppi di preghiera sono guidati da laici che masticano un pò la Parola di Dio. Bisogna dire che queste guide spirituali fanno un bel servizio alla Chiesa di Dio. La gente ha fame e sete della Parola di Dio e si mette a seguire chiunque manifesti loro una certa presenza di Dio. Spesso accade che la guida spirituale di questi gruppi cade nella tentazione di farsi venerare come un Santo. Certo, non è detto che Dio dona i carismi solo ai consacrati, ma anche ai fedeli.
Anzi, scopro sempre di più, che, dopo il Concilio Vaticano II, lo Spirito Santo si è fidato più di alcuni fedeli che di consacrati nell'aprire e proporre cammini di fede per la conversione della Chiesa e del mondo intero.
Come dice il Vangelo, i primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi. Con tutta sincerità di cuore devo dire grazie al cammino neocatecumenale, che ho frequentato assiduamente per 34 anni, se oggi dimora in me la passione per l'evangelizzazione e l'amore per la Chiesa. Come molti sanno, l'iniziatore del cammino neocatecumenate è il laico Kiko Arguello.
È bello e commovente vedere molti laici alla guida di gruppi di preghiera e di ascolto della Parola di Dio. Si raccomanda ai preti di vegliare su di loro perché non diventino dei guru. Ma si consiglia anche di non essere ostili a questi gruppi pensando che bisogna pregare solo in Chiesa. Il tempio di Dio è ovunque. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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