lunedì 14 febbraio 2011

880 - L'anima che incontra Gesù

Il cristiano non si può dire impeccabile, perché è fragile e pellegrino ancora sulla terra, ma concepisce un odio immenso al peccato, e non pecca, pensando che Gesù dimora in lui.



È assurdo, è inconcepibile che un'anima che riceve Gesù, e porta il germe di Lui nel cuore, possa con facilità pensare male del prossimo, giudicarlo, secondo i criteri della propria natura agitata da passione; avere risentimenti, antipatie, ripicchi, e, peggio, irrompere con parole di offesa, con imprecazioni palliate ipocritamente come appelli alla giustizia di Dio, come esigenze di giustizia e di verità, come difesa di presunti diritti, come. giusta reazione ad offese ricevute.


Diciamo questo lacrimando, anche a costo di ripeterci, perché dolorosamente è una miseria molto comune fra i cristiani e fra le anime consacrate a Dio.


È per questa miseria comunissima che le anime che portan o in loro il germe di Gesù, comunicandosi ogni giorno o celebrando la Santa Messa, non sono unite come un sol cuore ed un'anima sola e dimenticano o ignorano completamente la lacrimante preghiera di Gesù prima di andare ad immolarsi per tutti, che implora per i suoi seguaci, e per gli apostoli in particolare, e quindi per i sacerdoti e per le anime consacrate a Dio, l'unione di carità, com'è perfetta l'unione sua con il Padre.

Don Dolindo R.
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