Basilio di Seleucia ( ?-circa 468), vescovo
Discorsi, 19, PG 85, 235
Nel Vangelo, ho visto il Signore compiere dei miracoli e, rassicurato da loro, la mia parola si fa più salda. Ho visto il centurione gettarsi ai piedi del Signore; ho visto le nazioni mandare i loro primi frutti a Cristo.
La croce non è ancora innalzata e già i pagani si affrettano verso il maestro. Non si è ancora sentito: «Andate e ammaestrate tutte le nazioni» (Mt 28,19) e già le nazioni accorrono. La loro corsa precede la loro chiamata, ardono del desiderio del Signore. La predicazione non è ancora risuonata e già si affrettano verso colui che predica.
Pietro... sta ancora ascoltando l'insegnamento ed esse si radunano attorno a colui che lo ammaestra; la luce di Paolo non risplende ancora sotto il vessillo di Cristo e le nazioni vengono ad adorare il re con l'incenso (Mt 2,11).
E ora ecco che un centurione lo prega e gli dice: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Questo è proprio un nuovo miracolo: il servo dalle membra paralizzate conduce il suo padrone al Signore; la malattia dello schiavo rende la salute al suo padrone.
Cercando la salute del suo servo, trova il Signore e, mentre è in cerca della salute del suo schiavo, diviene la conquista di Cristo.
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