lunedì 8 giugno 2009

254 - Imparate da me

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
La Santà Verginità, 27,35

Cosa vuol dire seguire se non imitare? « Cristo infatti patì per noi, lasciandoci un esempio, come dice l'apostolo Pietro, perché potessimo seguire le sue orme » (1 Pt 2, 21).
Beati i poveri di spirito!
Imitate colui che, « essendo ricco, si è fatto povero per voi » (2 Cor 8,9).
Beati i miti!
Imitate colui che disse: « Imparate da me, perché sono mite ed umile di cuore » (Mt 11, 29). Beati coloro che piangono!
Imitate colui che pianse sopra Gerusalemme (Lc 19, 41).
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia!
Imitate colui che disse: « Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato » (Gv 4, 34).
Beati i misericordiosi!
Imitate colui che prestò soccorso all'uomo ferito dai briganti e abbandonato ai margini della strada mezzo morto, in condizioni disperate (Lc 10, 33).
Beati i puri di cuore!
Imitate colui « che non commise peccato e sulla cui bocca non si è trovato inganno » (1Pt 2, 22). Beati i pacifici!
Imitate colui che pregò per i suoi carnefici: « Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno » (Lc 23, 24).
Beati i perseguitati per amore della giustizia!
Imitate colui che « patì per voi, lasciandovi un esempio affinché ne seguiate le orme ».
Con gli occhi della fede, che tu mi hai aperto, contemplo te, o buon Gesù, che esclami e dici, come in un'adunata dell'intero genere umano: « Venite a me, e imparate da me ».

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