lunedì 4 maggio 2009

192 - Se uno entra attraverso di me, sarà salvo

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Trattato sul Vangelo di Giovanni, 45

«In verità, in verità vi dico: Io sono la porta delle pecore». Ecco che Gesù ci ha aperto quella porta che era chiusa quando ce l'aveva indicata. Egli stesso è la porta. Prendiamone atto, entriamo, e rallegriamoci di essere entrati. «Tutti coloro che sono venuti sono ladri e predoni»... ; ben inteso «prima di me». Riflettiamo. Prima di lui sono venuti i profeti: forse che erano ladri e predoni? Certamente no; non erano venuti prima di lui, poiché erano venuti con lui. Colui che doveva venire mandava innanzi a sé gli araldi, e possedeva il cuore di coloro che mandava... «Io sono - ha detto - la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6). Se egli è la verità, quelli che sono stati veraci sono venuti con lui.
Tutti quelli invece che sono venuti al di fuori di lui sono stati ladri e predoni, cioè sono venuti per rubare e uccidere. «Ma le pecore non li hanno ascoltati».
Vennero i giusti che credevano in lui venturo, come noi crediamo in lui che è venuto. I tempi sono mutati, ma non è mutata la fede... La stessa fede congiunge gli uni e gli altri: quelli che credevano in lui venturo e quelli che credono in lui che è venuto. Sia pure in diversi tempi, vediamo entrare gli uni e gli altri per la stessa porta della fede, cioè per Cristo... Tutti quelli che allora credettero ad Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, e a tutti gli altri patriarchi e profeti che preannunciavano il Cristo, erano pecore che ascoltavano la voce di Cristo; non hanno ascoltato la voce di estranei, ma la sua.

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