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domenica 10 maggio 2015

3364 - Commento al Vangelo del 10/5/2015, Domenica 6^ di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche Io ho amato voi. Rimanete nel mio Amore. Se osserverete i miei Comandamenti, rimarrete nel mio Amore, come Io ho osservato i Comandamenti del Padre mio e rimango nel suo Amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio Comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come Io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che Io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ritroviamo concetti simili al Vangelo di domenica scorsa perché questo di oggi è la continuazione, Gesù è instancabile e ripete i fondamenti della sua dottrina e per imprimerla bene su quanti Lo ascoltano, ripete i suoi principi fondamentali.
Nel Vangelo di oggi troviamo alcune affermazioni che spiegano in modo chiaro e completo come intende la relazione tra Lui e i suoi seguaci. Innanzitutto precisa che non è sufficiente credere che Lui è Dio se poi non si mette in pratica la sua Parola. Anche i diavoli credono che Gesù è Dio ma non obbediscono, cercano ininterrottamente di distruggere le opere di Dio.
Quindi, nella Chiesa c’è chi crede che Lui è Dio, che Lui esiste, e poi vive in maniera totalmente opposta alla sua Parola.
Il primo dato che ci viene dalla Parola di oggi è questo: si segue veramente Gesù quando si attua il suo Vangelo, senza questa pratica non si è amici suoi, non esiste alcuna comunione con Lui: “Voi siete miei amici, se fate ciò che Io vi comando”.
Occorrono le buone opere, chi poggia la sua Fede solo sulle preghiere può cadere in un soggettivismo ingannevole.
Poi Gesù spiega che è facile ricevere Grazie, insegna che oltre ad avere buone disposizioni interiori conducendo una buona vita  spirituale, bisogna anche saper chiedere quanto necessita, sia per le Grazie fisiche che per quelle materiali.
Gesù vuole riempirci di Grazie, per questo precisa più volte la modalità e l’insistenza della preghiera per ottenere quanto necessita.
Oggi ci ripete queste parole: “… perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio Nome, ve lo conceda”. Dice tutto, non qualcosa, non solo quanto vuole concederci gratuitamente Lui, è sempre pronto a donarci quanto chiediamo. Ma dobbiamo chiedere con amore, fiducia, umiltà. La sua disponibilità a concedere le Grazie è infinita.
C’è però una condizione da osservare, oggi ci presenta il centro del suo Vangelo ed è l’amore. Parla dell’amore spirituale presente nei cuori dei buoni. In molti cristiani si alternano sentimenti di amore e di avversità anche nei confronti dei familiari, questo alternarsi non favorisce mai la crescita spirituale. È come se uno dicesse: vorrei ma non posso.
E non cambia mai atteggiamenti opposti all'amore insegnato da Gesù!
L’amore autentico è quello che si trasmette a tutti con una bontà senza limiti, ed è vero amore la carità, la generosità, la solidarietà, la benevolenza, l’amicizia, l’affettuosità, l’affetto. Il cristiano autentico è chi vive senza tentennamenti il Comandamento dell’Amore: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.
Non c’è un limite nell’amare tutti, nel perdonare anche nel proprio cuore, nel pensare bene di tutti e di provare comprensione per tutti.
È chi è animato dal bene verso gli altri, trasmette a tutti un sorriso sincero, una parola buona, gesti di altruismo.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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