Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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mercoledì 10 settembre 2014

3230 - Il povero invoca

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti». (Lc, 6,20-26)

Si apre l’abisso del nostro bisogno, e non ce ne prendiamo paura. Povertà, fame, pianto, persecuzione e tutto quanto segna la nostra carne e la nostra anima; tutto il limite dell’umano e tutta la contraddizione che viene a sorprenderci nel tumulto delle inimicizie e delle disgrazie della vita. Eppure, nelle mani del Signore, tutto questo non diventa oppressione e avvilimento, ma strada di beatitudine. Come è possibile? Può avvenire quando l’esperienza della mancanza, del vuoto, del bisogno ci provoca a scoprire qual è il nostro vero bene e suscita un moto del cuore che risveglia la nostra fiducia in Colui che ci salva. Allora “il povero grida e Dio lo ascolta”.
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Medaglia di San Benedetto