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domenica 6 luglio 2014

3147 - Commento al Vangelo del 6/07/2014, XIV dom. t.o.

+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Prima di queste parole, Gesù rivolse invettive pesanti contro le città idolatriche che Lo avevano rifiutato. Erano Corazin, Betsaida, Tiro e Sidone, colpite dai rimproveri del Signore e considerate impenitenti nonostante la sua presenza e una profonda predicazione. Da queste invettive che riguardano i versetti 11-24 del capitolo 11 di Matteo, si passa alla lode umile e amorosa che Gesù esprime al Padre.
Non c'è certezza sulla consequenzialità, lo Spirito Santo ha ispirato questa sequenza con le parole di oggi, dal versetto 25 in poi, che sono ardenti e appassionate rivolte al Padre, per ringraziarlo dei "piccoli" che aveva trovato nella sua missione.
Troviamo nel Vangelo l'unione di una desolante osservazione di Gesù dinanzi alle città corrotte, un'umanità che Lo rifiutava e disprezzava, che si dirige inesorabilmente verso la perdizione, alla consolante realtà di tutto un popolo di "piccoli""affaticati e oppressi".
Oltre l'esaltazione del Padre, Gesù si rivolge all'umanità e mostra l'infinità bontà del suo Cuore, la sua disponibilità ad aiutare tutti, nessuno escluso. I versetti dal 25 al 30 li divido in due sezioni, come due sono le direzioni della lode e del richiamo:
1) Ti rendo lode, Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
2) Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro.
La prima parte è una lode rivolta al Padre, non era comunque la prima volta che il Figlio manifestava tutto il suo Amore a Colui che Lo aveva inviato in mezzo a noi. Gesù godeva ininterrottamente della visione beatifica e fruiva del gaudio del Paradiso perché vedeva Dio direttamente, non c'era e non poteva esserci un solo istante di non comunione con il Padre.
In questo ringraziamento al Padre coinvolge i "piccoli", esprime la sua gioia per le rivelazioni di Dio agli umili e ai buoni.
A questa lode Gesù aggancia l'invito rivolto all'umanità di ricorrere a Lui per trovare ristoro, la pace, la forza per proseguire nella verità e non più nella corruzione. "Venite a me (…) Io vi darò ristoro".
Questa seconda parte è quella che dobbiamo esaminare meglio, perché solo attuando la seconda parte si può godere delle rivelazioni enunciate da Gesù nella prima parte. "Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli".
Solo i buoni e i veri seguaci del Vangelo ricevono la Luce dello Spirito Santo e con i suoi doni vivono una straordinaria spiritualità.
Quindi, dobbiamo diventare "piccoli", questa chiamata alla piccolezza è rivolta indistintamente a tutti, inoltre più si ricoprono incarichi ecclesiali prestigiosi, maggiormente deve evidenziarsi la piccolezza del Vangelo. I segni dei "piccoli" come l'intende il Signore, sono l'umiltà, la mitezza, la bontà, la verità, la giustizia, la gioia, la pazienza, la fedeltà piena alla Parola di Dio.
Queste caratteristiche si riscontrano nei "piccoli", quindi per riconoscere i "piccoli" del Vangelo bisogna vedere queste virtù.
Il dono massimo, insuperabile, la grandezza dell'amore di Gesù per alcune creature umane è la sua volontà di rivelare il Padre ad esse.
Sono coloro che rispondono senza condizione alla volontà di Dio, e Gesù li farà suoi e li trasfigurerà, diventeranno membra del suo Corpo, parte di sé. Gli "affaticati e oppressi" devono vedere in Lui il modello di mitezza e di umiltà di Cuore.
Veniamo adesso alla frase che non trova spiegazioni in molti casi. "Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me. (…) Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero".
Il giogo è un dispositivo, concepito fin dall'antichità per la trazione animale, che, applicato alla parte anteriore del corpo di uno o più animali da tiro, ne permette la sottomissione. Si tratta di un attrezzo in legno, con accessori in metallo e in cuoio, in forma di barra trasversale sagomata applicato al collo degli animali.
Il giogo di Gesù che dobbiamo prendere è il suo Vangelo, non ci vuole dare pesi insopportabili da portare o da trainare a causa della stanchezza. Il Signore è venuto per darci ristoro, sollevarci dall'affanno e dall'oppressione delle sofferenze e di una società senza Dio.
Non viene a dirci di sovraccaricarci, invita prima ad abbandonare i pesi insostenibili dei vizi e dei peccati, sono questi pesi brutali a deformare l'anima e a trasformare il volto di rabbia, odio, sregolatezza.
È impossibile prendere su di noi il dolce carico del Vangelo di Gesù senza l'abbandono della vita corrotta, solo dopo questa decisione il Signore ci dona una forza soprannaturale superiore alle sofferenze e trasforma il dolore in gioia.
Gesù ha preso su di sé i nostri peccati, tutto il male di uomini e donne di tutti i tempi. L'esempio del Signore è unico.
Ma noi che Lo seguiamo, siamo in grado di alleggerire gli altri dei loro pesi?
Gesù è venuto a liberare gli uomini dai pesi più gravosi, prendendoli su di sé. Se vogliamo imitare Gesù senza sopraccaricarci di altri pesi, quantomeno possiamo evitare di scaricare preoccupazioni inutili sugli altri, aiutandoli invece a portare quelle che hanno.
Se è possibile, li sosterremo nei loro impegni, nei doveri che la vita comporta, nella stima da manifestare, portando sollievo e serenità, consapevoli però di non fare mai abbastanza. Con la nostra vicinanza a chi soffre, alleggeriamo i loro pesi soprattutto per mezzo della preghiera che si recita con fervore ogni giorno.
Alleggerire gli altri sempre nella verità, senza dire menzogne e difese false. Non si aiuta così chi sbaglia, si copre stupidamente.
Gesù sceglie nei vari periodi della storia tanti Santi come San Pio e San Giovanni Paolo, che prendono letteralmente i pesi degli altri e li espiano con una vita eroica, con rinunce incredibili, continue preghiere anche notturne, rinnegamenti continui, penitenze e digiuni per ottenere miracoli dal Cuore di Gesù per intercessione della Vergine Maria.
Se incontrate nella vita qualcuno che prega e si sacrifica per voi, ringraziate la Madonna e pregate sempre per chi vive per voi.
  
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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