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domenica 8 giugno 2014

3102 - Commento al Vangelo del 8/06/2014, Pentecoste

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-23)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche Io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». 
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Si parla spesso dello Spirito Santo e si magnifica la sua azione, si crede nella sua opera santificatrice e fioriscono incontri di preghiera. Invocare lo Spirito Santo è una importante pratica del cristiano, adorarlo è il modo per ricevere la sua visita. Non si spiegano però i comportamenti poco spirituali di molti cristiani che recitano preghiere allo Spirito Santo e ne sono devoti.
L'assenza dei frutti dello Spirito Santo indicano che non c'è una vera comunione e la preghiera non è efficace. Come si spiega?
Quindi, la devozione allo Spirito Santo è autentica solamente quando si manifestano alcuni comportamenti inequivocabili, in mancanza di essi non si può parlare di azione di Dio in quell'anima. Semplice ma sicura questa ricostruzione, è stato lo stesso Gesù a parlare di frutti: "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16).
Aggiunge un'avvertenza che dobbiamo ricordare ogni giorno, è davvero molto importante, soprattutto in questi tempi di sbandamento organizzato della Chiesa: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci" (Mt 7,15).
I frutti spirituali svelano la vera identità di una persona, non sono le sue parole a scoprire quale spirito è alla guida della sua vita. È vero che anche le parole ipocrite spesso svelano il marcio di chi è contro Gesù. Solitamente con le parole si inventa e si costruisce il contrario di tutto, le opere invece non possono ingannare, non alcune opere ma tutte le sue opere.
Leggiamo questo insegnamento che abbiamo ascoltato molte volte, adesso lo dobbiamo meditare lentamente e per una decina di minuti: "Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni" (Mt 7,16-18).
Per albero cattivo non intende la persona che pecca, non è diretto a chi pecca per debolezza, invece albero cattivo indica la persona corrotta nel cuore, che vive per il male e gioisce quando vede la sofferenza altrui. C'è una scala di cattiveria che noi non riusciamo a considerare talmente è misteriosa, ma le persone che hanno commesso cattiverie volontarie anche se minime, hanno sempre la possibilità di riparare e ricominciare una vita santa.
L'analisi di San Paolo ai Romani mostra gli effetti dei comportamenti dell'uomo: "Fratelli, quelli che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace.
Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione.
E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi".
Abbiamo meditato nei giorni scorsi i doni dello Spirito Santo, abbiamo compreso che la loro presenza deve necessariamente manifestare all'esterno buoni effetti, inoltre ci sono i frutti dello Spirito di Dio che sono più direttamente in relazione con il bene del prossimo. I frutti che mettono in evidenza l'azione dello Spirito Santo in un'anima li sintetizzo qui:
La bontà è la disposizione del cuore buono, sono quelli che non pensano mai a far del male e desiderano il bene di tutti.
La benevolenza richiede uno sforzo per fare sempre del bene a tutti, senza pensare a propri interessi.
L'amore è il contrario di egoismo, chi ama è sempre pronto a donare il perdono a chi ha sbagliato.
La gioia allontana ogni forma di chiusura ed espande buonumore, si trasmette felicità.
La pace è l'atteggiamento di chi non porta alcun risentimento e non ricorda più fatti passati.
La pazienza porta consiglio, favorisce una maggiore maturità spirituale.
La fedeltà è inevitabile, fedeltà a Dio e alla famiglia, all'amicizia. Gesù richiede a tutti una fedeltà convinta e piena, non c'è vera comunione con Lui se non mostriamo nei fatti una sincera fedeltà alla sua Parola.
La mitezza è docilità intelligente, non è passività causata dalla paura. La mitezza infonde determinazione.
Il dominio di sé è la padronanza degli istinti, l'abilità del proprio controllo, il dominio delle parole, dei pensieri, delle opere.
La presenza dello Spirito Santo plasma l'anima fino a renderla buona, mite, forte nel dominarsi. Senza la sua azione ineffabile in noi, nessuno è in grado di elevarsi verso l'alto, nessuno riesce a vivere il Vangelo come ci chiede Gesù.
 
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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