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domenica 15 dicembre 2013

2780 - Santa Maria Crocifissa (Paola) di Rosa, Vergine e fondatrice

Maria Crocifissa, al secolo Paola Francesca Maria Di Rosa, sesta di nove figli, nasce a Brescia il 6 novembre 1813. La bambina, per la delicatezza della sua costituzione fisica, viene battezzata in casa lo stesso giorno della nascita; la cerimonia ufficiale sarà celebrata il 22 novembre, nella chiesa di S. Lorenzo. Suo padre, cav. Clemente IV - così indicato nell’albero genealogico perché è il quarto che possiede questo nome - è un cospicuo imprenditore bresciano. La madre, Camilla Albani, appartenente alla nobiltà bergamasca, viene a mancare il giorno di Natale del 1824 quando Paola ha soltanto 11 anni. A quell’età entra nel collegio della Visitazione per gli studi e ne esce a 17 anni. Il padre comincia a parlarle di matrimonio ma non se ne farà nulla, perché lei vuole restare fedele al voto di castità fatto in istituto; niente matrimonio, dunque. Il padre, allora, la mette subito al lavoro mandandola a dirigere una sua fabbrica di filati di seta ad Acquafredda, un paese del Bresciano in riva al fiume Chiese, con una settantina di operaie. 
Così, la giovane manager col voto di castità, all'età di 19 anni, si impegna nell'azienda di famiglia e diventa l'amica di queste ragazze, che dal lunedì al sabato vivono lontano da casa. Al tempo stesso organizza aiuti per i poveri e gli ammalati; si dedica all'istruzione religiosa femminile, aiutata da alcune ragazze. Insieme si fanno infermiere volontarie e lavorano senza alcun riconoscimento civile o ecclesiastico.
Nel 1836 la Lombardia è colpita dal colera, che fa 32 mila morti e si estende anche al Veneto e all'Emilia. Con le sue ragazze, Paola fa servizio volontario nel lazzaretto, assiste chi è malato in casa, si occupa degli orfani. Dà anche vita a due scuole per sordomuti. Nel 1840 si trova a capo di 32 ragazze con esperienza infermieristica e preparate persino all'istruzione religiosa, ma ancora senza approvazioni ufficiali, senza “personalità giuridica”. Questo è dovuto pure alla situazione politica del tempo e a qualche ostacolo locale, per cui, ufficialmente, Paola e tutte le ragazze non esistono. Ma per i bresciani esistono e come : loro le vedono all'opera e, soprattutto, ne ammirano il coraggio nella tremenda primavera del 1849, durante le “Dieci Giornate” (23 marzo - 1° aprile 1849); in mezzo alla tragedia, loro sono lì a soccorrere i feriti e a dare coraggio. 
Nel 1851, finalmente, l’intrepida comunità ottiene la prima approvazione della Santa Sede (Beato Pio IX - Giovanni Maria Mastai Ferretti - 1846/1878) come congregazione religiosa, col nome di “Ancelle della Carità”. Il 18 giugno 1852, Paola, accompagnata da altre 25 ancelle che prendono l’abito religioso, pronuncia i voti e, come religiosa, diventa suor Maria Crocifissa e nominata Vicaria (poi Superiora) dal vescovo Girolamo Verzieri. Guidate da lei, le Ancelle della Carità incominciano ad estendere la loro opera in Lombardia e nel Veneto. In quegli anni pervengono a Suor Maria Crocifissa parecchie lettere, in cui viene richiesto il servizio di carità delle sue Suore in varie opere assistenziali. Riprende per la Fondatrice un ritmo di lavoro che diventa sempre più intenso. È uno snodarsi continuo di corrispondenza epistolare con le Direzioni, di viaggi affaticanti per vedere l’ambiente, di scelta delle Sorelle, di partenze che, al cuore della Madre, danno gioia ma anche sofferenza per il distacco dalle figlie. Il Signore premia i sacrifici di suor Maria Crocifissa con nuove vocazioni. 
La stima nei confronti della santità e della personalità di suor Maria Crocifissa, l’esempio delle Ancelle nel servire gli ammalati e la preghiera eucaristica che sostiene il loro lavoro, stimolano le giovani a consacrare la vita alla carità. La Fondatrice può, quindi, accettare la richiesta dell’Ospedale di Crema (1852), di Udine (1852), di Cividale del Friuli (1853), di Carpendolo (1853) e l’assistenza ai colerosi a Trieste (1854). 
Il 1855 è per suor Maria Crocifissa un anno intensissimo per le trattative di apertura di nuove fondazioni (Trieste, Spalato, Bussolengo) ma ormai le resta poco da vivere, anche se è ancora giovane. Il suo fisico non risponde più alle cure mediche; la Madre lo sa e chiede alle Sorelle di ottenerle la grazia di essere cosciente fino all'ultimo istante.
Nell'ottava dell’Immacolata, il 15 dicembre 1855, al Santuario delle Grazie si celebra la S. Messa per la sua guarigione; mentre la cerimonia termina, la Madre dice: “La grazia è fatta!”. Con queste parole, a soli 42 anni, si compie l’esistenza terrena di Suor Maria Crocifissa. Il 19 dicembre 1855 il corpo di Suor Maria Crocifissa viene sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Brescia; in seguito, nel 1856, le Ancelle ottengono di traslare le sue spoglie nella chiesa della Casa Madre. 
Il 26 maggio 1940 Suor Maria Crocifissa è beatificata dal Venerabile Papa Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958) e dichiarata santa, dallo stesso Papa, il 12 giugno 1954 insieme ai Beati Pietro Chanel, Gaspare del Bufalo, Giuseppe Pignatelli e Domenico Savio.
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