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mercoledì 6 novembre 2013

2690 - Sant' Emiliano, Vescovo

Per sant'Emiliano, come per tanti altri santi, le testimonianze di un culto sono anteriori alle testimonianze sulla vita. A Faenza esisteva una ecclesia s. Emiliani già nel XII secolo. Un sinodo del 1321 ordina che in tutta la città e nei borghi se ne celebri la festa. Un calendario faentino della prima metà del XV secolo ci attesta che la sua festa era celebrata il 6 novembre e dal 1512 questo giorno diventa di precetto per tutta la città. Con la soppressione Napoleonica la chiesa fu chiusa al culto e le reliquie traslate in Cattedrale.

Tutte le fonti a nostra disposizione (cf. Bibliothca Sanctorum IV, cc.1184-1185) si soffermano soprattutto sul racconto del miracoloso rinvenimento del sepolcro del santo e dei diversi prodigi che sono avvenuti nel corso degli anni. Della sua vita si sa ben poco: Emiliano era un santo vescovo irlandese, il quale venne a Roma per venerarvi le tombe degli Apostoli, ammalandosi nel viaggio di ritorno e morendo a Faenza.
Unico elemento cronologico è quello della sua morte avvenuta prima della conquista di Faenza da parte dei longobardi di Liutprando (740), giacchè furono appunto le rovine causate dalla guerra che fecero perdere la memoria del sepolcro.
Il Lucchesi sostiene che nella zona del ravvenate la presenza di monaci irlandesi venuti per condurvi vita eremitica o per predicare il Vangelo ai popoli germanici o per semplice pellegrinaggio, è cosa nota. Unici elementi certi sulla vita di Emiliano sono la traslazione delle reliquie di un santo dall'esterno della città alla chiesa di San Clemente, ed una seconda a quella di Santa Maia del Conte, che da allora cominciò a chiamarsi anche s.Emiliano. questa seconda traslazione avvenne prima del 1139.
Circa i miracoli narrati nelle fonti, molti autori sono concordi nel ritenere che vi è un ripetersi di luoghi comuni (cf. Bibliotheca Sanctorum, ivi.)

La sua memoria si celebra il 6 novembre, ed è obbligatoria per la città di Faenza.
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