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lunedì 26 agosto 2013

2549 - Commento al Vangelo del 26/8/2013

+ Dal Vangelo secondo Matteo (23,13-22)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il Cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ogni pagina del Vangelo entusiasma il lettore interessato per la profondità spirituale e le perfette argomentazioni. Nessun uomo è in grado di mettere assieme parole non comuni e soprannaturali, solo Dio può darci questo alimento indispensabile per conoscere la Verità e diventare migliori.
Questa pagina del Vangelo di oggi mette ben in mostra lo sdegno di Gesù, condito da parole pesanti e inequivocabili. La prima cosa che appare certa è che Gesù non maledice i farisei ingannatori, Egli svela tutta la loro corruzione e lo fa con parole chiare. Gesù può farlo perché Dio e non aspetta alcuna ricompensa da nessuno, Lui semmai dona ricompense e benedizioni. Il suo parlare esplicito, rivelatore e pieno di coraggio dicono che solo chi è nella Verità parla così.
Gesù parla con questo eroismo perché è la Verità.
I suoi seguaci sono chiamati a parlare con coraggio ma difficilmente questo avviene per varie circostanze. Innanzitutto il coraggio spesso non è adeguato, ci sono troppi ragionamenti e la giustificazione sempre presente, inoltre manca la spinta interiore che deve essere azionata dallo Spirito Santo. Non sempre bisogna esternare o parlare con coraggio, la prudenza è più importante del coraggio, se la prudenza è consistente si comprende che bisogna parlare solo quando è volontà di Dio.
È sempre volontà di Dio difendere il Vangelo e la Chiesa, sono situazioni in cui bisogna difendere in  quel momento la Veritàdi Dio senza preoccuparsi del giudizio degli altri. Chi ha rispetto umano e quindi teme il giudizio degli altri, non è vero seguace di Gesù.
La prudenza però non è mai troppa, non si deve mai parlare avventatamente nella foga di difendere la Verità di Dio. Con serenità si possono spiegare tante cose, si possono anche scrivere le eresie degli ingannatori, ma bisogna comprenderlo nella preghiera prolungata e nell’adorazione costante dell’Eucaristia.
L’azione di Gesù è delicata, opposta a quella più agitata dei diavoli, sempre martellanti nel voler far compiere azioni sbagliate.
Chi è intimo con Gesù si sente sempre spinto a difendere con coraggio Lui e la Chiesa, ma alle volte non è opportuno anticipare una difesa che non funziona in quel momento, così con intelligenza si rimanda al tempo che deciderà Gesù. Ed è qui che si prova il cristiano che segue Gesù da chi invece segue se stesso!
Con gioia e nella pace profonda chi è vicino a Gesù è sempre pronto a fare silenzio anche per anni e a parlare o scrivere quando Lui vorrà, infatti anche il coraggio sovrabbonda in chi vive in totale dipendenza da Dio.
Chi è intimo con Gesù non ha paura dei nuovi farisei presenti nella Chiesa e sono i neomodernisti, quelli che stanno distruggendo la sana dottrina cattolica, dopo avere inventato un falso vangelo. Sono loro ad avere terrore di chi grida con coraggio la piena Verità del Vangelo storico e svela la loro doppiezza nell’agire.
Guai a voi”. È il grido di Gesù a quanti Lo tradiscono e conducono milioni di persone all’inferno. È l’avvertimento finale!
Oggi, domani e mercoledì ci troviamo a meditare il capitolo 23, precisamente le tre parti che contengono i 7 “guai” lanciati dal Signore ai falsi devoti. Oggi meditiamo Mt 23,13-22, domani Mt 23,23-26 mentre mercoledì Mt 23,27-32. Sono tre meditazioni che meritano una particolare considerazione soprattutto da parte dei Consacrati e dei teologi. Sono 7 “guai” divisi in tre meditazioni, oggi 3, domani 2 e dopodomani altri 2.
Adesso mi ritrovo ad avere poco tempo, dopo gli impegni che si susseguono nella giornata ma che lasciano sempre il tempo prolungato per la preghiera. Non voglio liquidare in poco tempo i primi 3 “guai” di oggi e rimando al commento di domani l’inclusione di questi e la meditazione dei 2 del Vangelo di martedì. Domani, se Dio vorrà, mediteremo 5 “guai” dei 7 che ci presenta San Matteo. È una meditazione molto bella e che preparerò anche di notte, se sarà necessario.
Oggi voglio riportare alcune terribili parole di Gesù pronunciate poco prima di lanciare i 7 “guai”, i destinatari sono sempre tutti gli ipocriti che Lo oltraggiano e diffamano senza vergogna. “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito” (Mt 23,2-4).

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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