Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

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lunedì 10 giugno 2013

2388 - Commento al Vangelo del 10/6/2013

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le Beatitudini sono la magna charta del Cristianesimo, non c’è Vangelo senza questi otto tripudi di Dio. Le Beatitudini non sono indirizzate a tutti, non possono viverle quanti non rientrano in sé e scoprono che da soli non supereranno le sofferenze o altre prove. I gaudenti e quelli che vivono con superficialità non hanno la possibilità di conoscere le meravigliose Beatitudini che Gesù ha rilasciato per i suoi.
Bisogna essere di Gesù per vivere le Beatitudini, si deve incontrare la sofferenza per cercare l’intervento e la giustizia di Dio.
Le otto Beatitudini contengono la considerazione dello stato di afflizione del credente e il modo con cui interviene Dio, infatti Dio interviene sempre quando si cerca con umiltà e fiducia la sua giustizia. Il mondo e i cattivi causano sofferenze ai buoni, se sono credenti ed invocano il Nome di Dio, Egli interviene e dona gioia e conforto. Riporta non solo la condizione serena che si viveva in passato, infonde inoltre la consolazione come anticipo del Paradiso.
Per questo il credente non deve utilizzare l’occhio per occhio biblico, non deve reagire con la scompostezza dei pagani, non deve replicare ai cattivi con la stessa moneta. Il credente o quella persona che incontra la sofferenza e rientra in sé, scopre l’Amore di Dio e a Lui si rivolge per superare la prova che l’opprime. Sono molte in questi tempi le sofferenze che si vivono e che spesso lasciano ferite dolorose.
Il Vangelo di oggi contiene i passaggi più importanti del Cristianesimo, chi vive questi insegnamenti crea le basi per compiere un autentico cammino spirituale. È impossibile vivere le Beatitudini se non si perdona il nemico e addirittura non si ama, anche se non c’è l’obbligo di incontrarlo o di mangiare insieme. È nel cuore che si ama ed è lì che deve nascere il perdono.
Con queste parole Gesù portò una nuova mentalità nel mondo, ognuno di noi è chiamato a portare nell’ambiente che frequenta la nuova mentalità del Vangelo. Non si può assolutamente vivere contemporaneamente il Vangelo e la mentalità del mondo, sono contrapposti e indicano due strade diverse, due visioni differenti della vita, conducono una a Dio e l’altra lontana da Dio. Il mondo dice: “Occhio per occhio…”, mentre Gesù è venuto ad insegnarci l’amore per tutti: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano”.
Razionalmente è inconcepibile pensare di fare del bene a quanti ci odiano, ed è comprensibile questo, senza una Fede matura non è possibile amare e perdonare. Ma il Vangelo è proprio qui, nell'amare e nel fare del bene a quanti non ci amano, e non è indispensabile incontrarli, possiamo fare del bene donando il perdono nel nostro cuore, non ricambiando con la stessa moneta quindi dimenticando la vendetta, evitando in modo perentorio di condannarli con giudizi pesanti e di seminare mormorazioni, soprattutto bisogna pregare ogni giorno per i nostri nemici.
La parte finale delle Beatitudini spiega che non ci può essere cristiano senza la persecuzione dei cattivi, poca o molta è sempre presente la cattiveria verso chi segue Gesù con verità e docilità. Non bisogna mai abbattersi nelle persecuzioni, le ha già preannunciate il Signore ma grande sarà la ricompensa che si riceverà.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.
Le Beatitudini si scoprono quando si comincia ad amare il prossimo, quando si depone l’arroganza e si rinasce nuovamente nel Cuore della Madonna. I piccoli riescono a vivere le Beatitudini con serena gioia, quindi dobbiamo farci piccoli nello spirito per diventare grandi davanti a Dio.
Conoscere bene le Beatitudini e sforzarsi di viverle in ogni circostanza permette di progredire velocemente nel cammino di Fede, la trasformazione interiore avviene velocemente.
Cambiano i pensieri e le scelte di vita, si trova maggiore pazienza e si scopre la prudenza, si ama anche chi causava dolori.
Riporto di seguito uno specchietto per facilitare la comprensione delle otto Beatitudini, è determinante conoscerle e praticarle.
«Perché Gesù Cristo ci ha proposto le Beatitudini?
Gesù Cristo ci ha proposto le Beatitudini per farci detestare le massime del mondo, e per invitarci ad amare e praticare le massime del suo Vangelo.
Chi sono quelli che il mondo chiama beati?
Il mondo chiama beati quelli che abbondano di ricchezze e di onori, che vivono allegramente e che non hanno alcuna occasione di patire.
Chi sono i poveri di spirito, che Gesù Cristo chiama beati?
I poveri di spirito, secondo il Vangelo, sono quelli che hanno il cuore distaccato dalle ricchezze; ne fanno buon uso, se le posseggono; non le cercano con sollecitudine, se ne sono privi; ne soffrono con rassegnazione la perdita, se vengono loro tolte.
Chi sono i mansueti?
I mansueti sono quelli che trattano il prossimo con dolcezza e ne soffrono con pazienza i difetti e i torti che da essi ricevono, senza risentimenti o vendette.
Chi sono quelli che piangono, eppure sono detti beati?
Quelli che piangono, eppure sono detti beati, sono coloro che soffrono rassegnati le tribolazioni, e che si affliggono per i peccati commessi, per i mali e per gli scandali che si vedono nel mondo, per la lontananza dal Paradiso e per il pericolo di perderlo.
Chi sono quelli che hanno fame e sete della giustizia?
Quelli che hanno fame e sete della giustizia sono coloro che desiderano ardentemente di crescere sempre più nella Divina Grazia e nell'esercizio delle opere buone e virtuose.
Chi sono i misericordiosi?
I misericordiosi sono quelli che amano in Dio e per amor di Dio il loro prossimo, ne compassionano le miserie sia spirituali che corporali, e procurano di sollevarli secondo le loro forze e il loro stato.
Chi sono i puri di cuore?
I puri di cuore sono quelli che non hanno alcun affetto al peccato e ne stanno lontani, e schivano sopratutto ogni sorta d'impurità.
Chi sono i pacifici?
I pacifici sono quelli che conservano la pace col prossimo e con se stessi, e procurano di mettere la pace tra quelli che sono in discordia.
Chi sono quelli che soffrono persecuzione per amore della giustizia?
Quelli che soffrono persecuzione per amore della giustizia sono coloro che sopportano con pazienza le derisioni, i rimproveri e le persecuzioni per causa della Fede e della Legge di Gesù Cristo.
Che cosa significano i diversi premi promessi da Gesù Cristo nelle Beatitudini?
I diversi premi promessi da Gesù Cristo nelle Beatitudini significano tutti, sotto diversi nomi, la gloria eterna del Cielo.
La Beatitudini ci procurano solo l'eterna gloria del Paradiso?
Le Beatitudini non ci procurano solo l'eterna gloria del Paradiso, ma sono anche i mezzi per condurre una vita felice, per quanto è possibile, in questo mondo.
Coloro che seguono le Beatitudini, ne ricevono già qualche ricompensa in questa vita?
Si, certamente, coloro che seguono le Beatitudini ne ricevono già qualche ricompensa anche in questa vita, perché già godono un'interna pace e contentezza, che è principio, benché imperfetto, della eterna felicità.
Quelli che seguono le massime del mondo potranno dirsi felici?
No, quelli che seguono le massime del mondo non sono felici, perché non hanno la vera pace dell'anima, e corrono il pericolo di dannarsi».

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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