Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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martedì 21 maggio 2013

2343 - Commento al Vangelo del 21/5/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (9,30-37)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma Egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’Uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e Lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro  
Tutti i Santi sono stati grandi per la loro singolare esperienza spirituale, nei carismi e nell'ascesi verso la trasfigurazione possono essere stati diversi, ma nella piccolezza erano uguali. Hanno chiamato questa Via dei piccoli in modi diversi, il riferimento era lo stesso. Non c’è infatti possibilità di compiere un buon cammino di Fede se non si entra nella spiritualità della piccolezza, come spiega con molta chiarezza Gesù.
Il Signore ha indicato che “chi non si fa piccolo” non può capire nulla delle sue cose”. Lo vediamo nella vita dei Santi, esaltati da Dio perché si erano annientati. Non si è neanche capaci di comprendere l’essenza della Parola di Dio senza prima avere compiuto un costante e profondo abbassamento. Bisogna sapere abbassare la superbia e l’orgoglio, l’idea di essere migliori degli altri.
“Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”.
Per entrare nella mentalità di Dio e conoscere quello che Lui permette, è indispensabile diventare come Dio, quindi semplici, umili, buoni, misericordiosi. Questa è l’unica strada per diventare piccoli, forse anche ignorati e sconosciuti dagli spacconi della società, quelli che spifferano ai quattro venti i loro divertimenti e la mondanità irrequieta. Chi vive sempre fuori di sé non incontra mai se stesso… non si conosce, non ha in mano la sua vita e il futuro.
La spiritualità dei piccoli è diversa perché rinnegano l’istinto e diventano sapienti, agiscono con molta intelligenza perché si lasciano “rivestire” della sapienza e dell’intelligenza di Dio. I cristiani che hanno scoperto il Vangelo e lo vivono, agiscono con sapienza e intelligenza, non fanno calcoli né cercano il loro interesse, sono felici perché rimangono in intima comunione con Gesù. Per questo i piccoli ricevono doni e vivono nella Luce di Dio.
I piccoli hanno abbandonato la propria volontà per vivere nella Volontà di Gesù, per loro tutto è secondo Dio, non compiono nulla che non sia secondo Dio. Sono piccoli per avere rifiutato le grandezze del mondo pagano, per avere scelto Gesù rinnegando i propri voleri.
Ecco perché Gesù si fida di loro e li cura con particolare predilezione. Gesù è sicuro della loro corrispondenza, sa molto bene che non faranno nulla di diverso dalla sua volontà e li investe della sua abbondante Grazia.
Lo Spirito Santo opera liberamente nei piccoli perché li conduce dove vuole, se ne serve come vuole, li rende strumenti quando vuole.
Conosciamo la docilità di tutti i Santi alla volontà di Dio, erano forti nel rinnegarsi quando comprendevano quanto chiedeva Dio, eseguivano alla lettera quanto veniva richiesto perché convinti della presenza di Dio.
Oggi il mondo non conosce la piccolezza del Vangelo, che non è debolezza o timore, al contrario occorre una grande forza interiore per praticare virtù impegnative. I sapienti del mondo non riescono a conoscere intimamente Dio per la loro presunta intelligenza che considerano superiore forse a quella di Dio. Chi è pieno di sé non lascia spazio a Dio… C’è una autosufficienza sproporzionata che li rende sicuri di tutto e sbagliano scelte di vita per la troppa presunzione.
La riflessione ininterrotta per avere vantaggi e lode in famiglia, al lavoro o tra gli amici, non è pura, non viene da una semplicità onesta ma è macchiata di ricercatezza, leziosità. Se si cercano gratificazioni umane inopportune non si è più lucidi nel cercare le opere di Dio. Si fa sempre una scelta nella vita, per molti la più facile e la più appagante è l’orgogliosa autosufficienza.
Vivere con questa sicurezza presuntuosa comporta un graduale allontanamento da Gesù e la perdita del fervore spirituale.
Con questa mentalità si compiono moltissime opere apparentemente straordinarie ma sono tutte avvelenate dall'orgoglio. “Molti mi diranno: Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato i demoni nel tuo nome e compiuto miracoli nel tuo nome?… Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, operatori di iniquità” (Mt 7,22).
La piccolezza evangelica è invece conoscenza di sé e dei propri limiti. Gesù potrà fare compiere grandi opere, ma dopo avere smussato gli spigoli dell’anima… Quando Gesù trova docilità nei credenti e li prende per mano come bambini, li conduce nel cammino della vera Vita e li prova nella purificazione. Maggiore docilità si mostra alle premure purificatorie di Dio, grande unione mistica si avrà con Lui.
Gesù non vuole la sofferenza ma la permette per purificare soprattutto i piccoli e renderli grandi davanti al Padre.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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