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giovedì 16 maggio 2013

2333 - Commento al Vangelo del 16/5/2013


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (17,20-26)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro  
È ancora intensa l’euforia in molti verso Papa Francesco, d'altronde, come avviene dopo l’elezione di un Papa, c’è sempre più o meno gioia tra i cattolici, se poi si considera che il messaggio che si rivolge ha una impostazione più sociale, vengono coinvolti anche i non credenti e sono molti di più quelli che esultano per il nuovo Papa.
Si gioisce quando la Chiesa ha un Papa, Gesù ha fondato la sua Chiesa su Pietro, anche se oggi si deve ancora precisare la posizione presentata dal Pontefice, infatti egli si è sempre definito Vescovo di Roma e mai Papa. È una novità per i cattolici, siamo ovviamente sorpresi, vogliamo confidare che egli presto si decida di presentarsi al mondo come il Papa di tutta la Chiesa, anche perché nei fatti agisce come tale.
La chiarezza su questo aspetto è importante anche per tranquillizzare quei giornalisti cattolici che spesso hanno manifestato questa sorpresa. Non si è finora neanche compreso il motivo del rifiuto del Papa di andare ad abitare nell’appartamento papale, continuando ad abitare nell’albergo Santa Marta dentro il Vaticano. Solo lui può mettere chiarezza e prima o poi certamente lo farà. Anche per rasserenare i cattolici che pregano per il Papa.
Domenica scorsa il Papa ha santificato i martiri di Otranto che difesero la civiltà cristiana contro l’Islam e ha espresso parole in difesa della vita contro l’aborto. Come ha segnalato il filosofo Veneziani, non appena il Papa ha difeso la vita condannando l’aborto, “è calata la sordina”. Sono finiti i festeggiamenti verso il Papa da parte di alcuni famosi atei che avevano osannato immaginando una nuova Chiesa con nuove leggi opposte alla morale cristiana.
Sappiamo molto bene dalle Sacre Scritture e dal 3° Segreto di Fatima che la Chiesa patirà tra non molto la più grande persecuzione della sua storia, è già in atto l’apostasia (perdita della Fede) ed inizierà dalla gerarchia, ma noi non ci abbattiamo e continuiamo a pregare per la Chiesa Santa e per tutti i Consacrati a Dio. Preghiamo ogni giorno per tutti i Vescovi e i Sacerdoti perché rimangano sempre fedeli al Vangelo storico.
Noi seguiamo inalterabili la sana dottrina e mai seguiremmo un solo nuovo insegnamento opposto al Vangelo storico e alla Tradizione della Chiesa. La nostra Fede poggia sulle Verità rivelate da Gesù Cristo, le novità dottrinali e le eresie moderniste non potranno nuocerci.
Noi abbiamo un grande ideale: Gesù, Figlio di Maria Vergine. Le sue parole sono Spirito e Vita, chi si mette alla sua sequela rinasce a nuova vita e scopre un nuovo mondo, quello spirituale, fondato sull'amore e sulla misericordia. La vicinanza a Gesù ci permette di assorbire il suo Spirito e di pensare con i suoi pensieri, di amare come fa Lui, di parlare con parole buone. La vicinanza a Gesù ci trasforma interiormente, ci rende simili alle creature angeliche.
È Gesù a spingerci a seguire la sana dottrina, ad essere fedeli alla Chiesa Santa, a conoscere il Catechismo del 1992. Non abbiamo alcun dubbio nel mettere al centro i due pilastri della vita spirituale: l’Eucaristia e l’Immacolata. Con questo spirito osserveremo eroicamente la vera Fede e nessuno potrà influenzarci negativamente.
La canonizzazione di domenica scorsa era prevista fin dall’11 febbraio, è toccato a Papa Francesco presiedere la celebrazione e tributare il culto pubblico a quei cattolici che eroicamente si opposero alla violenza dei musulmani e per non tradire Gesù Cristo furono uccisi spietatamente. Preferirono la morte violenta da parte dei musulmani piuttosto che tradire Gesù.
Dopo la sua elezione, Papa Francesco aveva ripetuto che è imprescindibile il dialogo con i musulmani, e tutti noi siamo contenti di dialogare con loro, con la sicura consapevolezza che il Cristianesimo è la Religione dell’unico Salvatore, la Chiesa Cattolica fondata da Gesù Cristo è il Sacramento di salvezza. Leggiamo brevemente la storia di questi eroi che non rinnegano Gesù e la Chiesa:
«Era il 1480 quando i Turchi assediarono il Salento ed agli uomini di Otranto dai quindici anni in su venne promessa la salvezza qualora si fossero convertiti all'Islam. Il cittadino Antonio Primaldo si rifiutò per primo di rinnegare il Cristianesimo, pur sapendo che sarebbe andato incontro alla morte. La sua scelta venne seguita da altri ottocento uomini, i quali non cedettero al ricatto dei Turchi, andando così incontro al proprio martirio: vennero infatti decapitati tutti sul colle della Minerva.
Nell'anno 1771, Papa Clemente XIV riconobbe la devozione del popolo nei confronti dei coraggiosi salentini, attribuendo loro la nomina di “Protettori di Otranto”. Nel 2007, Papa Benedetto XVI ha acconsentito alla riapertura del processo di canonizzazione, prendendo in considerazione il miracolo avvenuto a Francesca Levote nel 1980, che faceva parte delle Sorelle Poverelle di Santa Chiara. La suora era affetta da un grave tumore, ma dopo un pellegrinaggio ad Otranto guarì con grande stupore dei medici.
Con il riconoscimento del miracolo e del martirio dei salentini, si è resa possibile, domenica 12 maggio 2013, la santificazione. A distanza di cinquecentotrentatre anni, Papa Francesco ha proclamato Santo Antonio Primaldo e gli altri ottocento cittadini di Otranto che vennero uccisi per non aver rinnegato il Cristianesimo».
Otranto si trova in provincia di Lecce. È situato sulla costa adriatica della penisola salentina, è il comune più orientale d’Italia: il capo omonimo è il punto geografico più a est della penisola italiana.
Anche oggi Gesù nella preghiera solenne chiede al Padre che tutti siano una sola cosa”, senza divisioni e lotte ma a condizione che tutti riconoscano che il Salvatore è Lui, il Risorto“Perché il mondo creda che Tu mi hai mandato”. La condizione che precisa Gesù è la Fede in Lui, senza questa professione non ci potrà mai essere vera pace. La pace le Religioni non dovranno ricercarla ignorando Gesù del Vangelo storico.
Noi di questa Parrocchia virtuale stiamo seguendo la piena Verità del Vangelo, senza spostare una sola virgola e restando fedeli a questa Parola che ci dona la vera gioia. Oggi tutti noi che facciamo parte di questa parrocchia siamo un po’ eroici, mentre la maggior parte sceglie il modernismo e la spiritualità sbrigativa che allontanano inevitabilmente dal Cuore di Gesù. Noi abbiamo il coraggio di professare la Fede piena nel Risorto, Colui che è vivo e si manifesta molte volte nelle nostre giornate.
È facile cogliere i segni della presenza di Gesù, sono così tante le circostanze in cui si superano prove, sofferenze, pericoli, malattie… Gesù protegge i figli di quei genitori che pregano, tiene le famiglie unite e salva i matrimoni, ci evita chissà quanti incidenti e ci trasmette i suoi dolci pensieri. Allontanarci da Gesù storico è il fallimento pieno ed eterno!
Dobbiamo desiderare di voler crescere di continuo nel cammino spirituale, ogni giorno occorre compiere qualcosa in più, dobbiamo conoscere i mezzi della nostra santificazione. La Fede si coltiva di continuo, si protegge da quanto non appartiene al Vangelo. Trascrivo una bella testimonianza di un’italiana che vive negli Stati Uniti, manifesta una Fede matura e profonda, mostra come ha ben compreso l'importanza del Padre Spirituale.
“Gentilissimo Padre, è da tanto che leggo la sua newsletter, le scrivo dalla lontana Florida, e ogni mattina prima di recarmi al lavoro leggo il suo Vangelo del giorno. Esso è il mio pane spirituale del giorno, non credo che ormai potrei vivere senza la sua presenza costante, che mi spinge sempre a dare il meglio di me stessa, mi illumina, mi dà forza nei momenti in cui la forza d’animo mi viene meno, risponde alle esigenze, alle domande che mi pongo a volte senza risposta. Sembra quasi che lei legga nel mio animo tutte le mie perplessità e me ne dia le risposte. Ringraziarla mi appare persino troppo banale, poiché lei va ben oltre ogni ringraziamento. Vede, io qui ho bisogno di un Padre spirituale ma non lo trovo, nella mia zona è difficile trovarlo. Vado sempre a Messa, faccio la Comunione perché io amo l'Eucarestia, ma ho un grande bisogno di rapportarmi in prima persona con un buon Prete, una guida spirituale. Quando vivevo in New Jersey, l’avevo trovata. Padre, sapesse che sollievo, che pace che mi dava Padre Nicola. Era un genovese, apparteneva alla consolata di Torino, ed era stato moltissimi anni nelle foreste brasiliane a vivere con i poveri, che più poveri non si può. Lui mi dava fervore, le sue parole erano balsamo per il mio cuore, l’ho venerato più di mio padre e ancor più ho pianto la sua morte. Lo so che lei è in Italia, ma potrebbe indicarmi un buon Padre spirituale qui in Florida? Io vivo in Clearwter, sulla west cost del golfo del Messico. Se volesse rispondermi io le sarei infinitamente grata, così come la benedico e la ringrazio dal più profondo del mio cuore per le sue newsletter. Con devozione la saluto. Maria Boano”.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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