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giovedì 18 aprile 2013

2269 - Commento al Vangelo del 18/4/2013


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e Io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da Lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo Colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità Io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il Pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il Pane che discende dal Cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno e il Pane che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo passo del Vangelo sempre del capitolo 6 di San Giovanni, Gesù fa una rivelazione molto importante e allo stesso tempo sbalorditiva. In questi giorni Gesù ha parlato ripetutamente del Pane che sazia ogni fame e dona la vera pace interiore, ma molti confondevano questo Pane con quello che mangiavano dopo le miracolose moltiplicazioni compiute dal Signore.
“Questo è il Pane che discende dal Cielo”, è la prima precisazione di Gesù, quindi non è quello che sorgeva dal nulla nelle ceste. Ma anche quello delle ceste poteva discendere dal Cielo, cosa allora lo differiva dal Pane che Gesù indica come la sua Carne?
Il pane che il popolo ha mangiato quando Gesù lo moltiplicava sotto i loro occhi non era prodotto da mani d’uomo, la sua comparsa nelle ceste si identifica come miracolo, che non è appunto spiegabile ma si accetta per l’autorità di chi lo compie e per l’effettiva causa che ne deriva.
Oggi Gesù parla senza troppi misteri di un altro Pane, questo discende dal Cielo come Lui era disceso dal Cielo, e precisa che è addirittura la sua Carne. Lo sbigottimento sarà stato immenso nei presenti, alcuni avranno anche fatto supposizioni maligne. Ma bisogna però verificare in Gesù l’assoluta coerenza in quello che dice, tutti i suoi insegnamenti sono riscontrabili nelle opere, quindi perché non verificare anche le parole che dice sul Pane come sua Carne?
Gesù spiega senza alcun dubbio che il Pane che sfama è la sua Carne, è Lui stesso presente nell’Eucaristia! Per questo sorprendono enormemente le strane teorie contro l’Eucaristia da parte di molti teologi e di coloro che non vogliono l’Adorazione Eucaristica.
Chi legge la biografia di qualsiasi Santo o Santa riscontra inevitabilmente una grande devozione all’Eucaristia, l’ansia che hanno avuto tutti i Santi di andare continuamente a trovare Dio nel Tabernacolo e fargli compagnia. Non solo per parlare delle loro gioie (poche) e delle sofferenze (quasi ininterrotte), soprattutto per ringraziarlo, adorarlo, amarlo.
I Santi rimangono più davanti al Tabernacolo che in altri luoghi. Perché dall’Eucaristia arriva ogni Bene e i più grandi miracoli.
Ci sono molti credenti che hanno scoperto che l’Eucaristia è Gesù e ogni giorno Lo vanno a trovare per salutarlo.
Vi esorto a prendere come santa abitudine quella di trovare un po’ di tempo nei giorni feriali, se non potete partecipare alla Messa, e di recarvi davanti al Tabernacolo per mettere nel Cuore di Gesù ogni gioia e preoccupazione, ogni problema e proposito. Parlate di tutto a Gesù, Lo rendete contento. Egli non aspetta altro!
La forza che si acquisisce mentre si rimane davanti l’Eucaristia è immensa, lo dice Gesù affermando che “se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno”. Sappiamo che mangiare l’Eucaristia in peccato mortale è una Comunione sacrilega ed è molto grave, quindi gli innumerevoli effetti suscitati dall'Eucaristia avvengono quando ci si trova in Grazia di Dio.
Gesù ci parla del credente che vivrà in eterno, infatti l’anima è immortale ed è principio di attività del corpo, senza l’anima non c’è assolutamente vita nell'involucro che la riveste. Ecco l’errore di quanti si occupano esclusivamente dell’aspetto esteriore e trascurano l’anima. Non hanno compreso la vera vita che è quella dell’anima immortale, essa vivrà anche dopo l’esperienza terrena e sarà nella gioia o nella disperazione.
Sono come quegli antichi ebrei che non avevano creduto all’intervento di Dio nella liberazione dalla schiavitù in Egitto ed erano finiti male. Lo dice oggi Gesù: “I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti”, intendendo che non hanno conosciuto la vita eterna. Dandoci la sua Carne come Pane invece Gesù ci sfama e ci eleva ad una spiritualità di molto superiore alla miseria umana.
“Io sono il Pane della vita”, la vera vita è quando si vive insieme a Gesù e si seguono i suoi insegnamenti. Non c’è pace senza Gesù!

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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