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lunedì 11 febbraio 2013

2133 - Commento al Vangelo del 11/2/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questo giorno di festa mariana è stato trasformato nel giorno dell’umiliazione per la Chiesa Cattolica. Forse l’intenzione era proprio questa da parte di quanti dall'interno vogliono distruggere l’unica Chiesa di Cristo, vogliono svergognarla e gettarla al pubblico disprezzo, perché da oggi ancora di Più la Chiesa sarà considerata solamente umana, in quanto questo Dio non aiuta i Papi. Cominceranno le derisioni dei non credenti e degli anticlericali avvelenati contro il Cristianesimo. Diranno: “Dov'è il vostro Dio se il Papa si dimette per motivi di salute? Non è in grado il vostro Dio di aiutare la salute di Pietro?”.
Sarà una vera gogna per i cattolici, è stata intaccata la nostra Fede soprannaturale, che crede in un Dio che dirige la storia. In questo caso chi ha diretto la storia? Le dimissioni di Papa Benedetto XVI aprono interrogativi micidiali sul momento tragico che sta vivendo la Chiesa e questo è purtroppo solamente l’inizio. Se fino a questa mattina la Chiesa si trovava immersa nella Passione, oggi è iniziata la sua agonia. Questo ci provoca una sofferenza immensa, una amarezza profonda ma non l’abbattimento.
Siamo sicuri che la Madonna vincerà le potenze malefiche: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Moltissime cose le avevo già scritte nel mio libro pubblicato più di un anno e mezzo fa “La corruzione nella Chiesa”, scrivevo che prevedevo un papato breve, una lotta intestina, mai avvenuta prima tra i Prelati, come ebbe a dire lo stesso Benedetto XVI alcuni anni fa: “I Cardinali e i Vescovi si mordono e si divorano a vicenda” (Basilica di San Pietro - 10 marzo 2009).
Se dobbiamo entrare dentro la decisione del Papa, io non sono sorpreso, ai miei collaboratori più stretti avevo detto che i tempi erano maturi per l’attacco portato dai poteri occulti, inoltre nel libro avevo scritto che gli uomini senza Dio dentro la Chiesa, avevano già raggiunto l’obiettivo della maggioranza per le prossime elezioni del futuro Papa. Non si può sapere se Benedetto XVI sia stato manipolato o guidato in questi anni da alcuni Prelati potenti e lontani da Gesù, è un fatto che quando hanno raggiunto il loro scopo non hanno più avuto bisogno del Papa.
Lo hanno scaricato? Ci sono alcuni fatti che spiegano questo, non lo affermo io.
Le dimissioni di un Papa sono inammissibili, non voglio entrare nei particolari perché in questa newsletter non tutti possono comprendere certi ragionamenti, ma lasciare il pontificato è come una fuga, lascia intravedere negli atei ma anche nei cattolici che il Primato di Pietro è qualcosa deciso dagli uomini e che Dio non è coinvolto assolutamente. Infatti, se un Papa viene eletto per volontà di Dio, non può dimettersi se non è volontà di Dio!
Inoltre, se Dio ha voluto quel Papa perché poi deve cambiare idea. Se Dio vuole un Papa non ne chiede dopo 8 anni le dimissioni… Allora chi le ha volute?
Se Gesù vuole quel Papa, lo aiuta in ogni momento del suo ministero papale, non fa venire meno le forze, anche se ciò che viene richiesta è la sua Fede e non le energie fisiche come sono richieste per svolgere lavori manuali. È indubitabile che se si opera nella volontà di Gesù, si ricevono le energie necessarie per portare avanti il compito ricevuto. E se Gesù aiuta anche il più piccolo cristiano, non deve aiutare il Papa?
Ognuno interpreta secondo la sua spiritualità queste dimissioni, si fa una sua idea, da parte mia nel mio libro avevo già scritto che dopo questo papato sarebbero iniziati per la Chiesa i momenti più tribolati della sua storia. In molte newsletter ho accennato con poche parole della crisi nella Chiesa e delle conseguenze drammatiche che avverranno. Finchè rimaneva la situazione attuale, le forti divisioni rimanevano segrete, ma da oggi cominceranno a svelarsi le strategie contro la Chiesa e la sua santità soprannaturale.
Il Papa ha portato come giustificazione una teoria che va benissimo in tutti gli altri luoghi ma non nella Chiesa di Cristo: “Le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero Petrino”. Sono parole che deludono e non ci consolano, un uomo di Dio non può affermare questo, chi crede fermamente in Dio non abbandona proprio quando c’è un pericolo, non si vede alcuna Fede in queste parole e se viene meno un Papa cosa ci aspettiamo dai credenti.
C’è una parola di Gesù che è davvero pesante, lo è ancora di più applicata in questo caso: “Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio” (Lc 9,62).
È una tremenda affermazione di Gesù che ognuno può applicare o meno alle dimissioni di Benedetto XVI, io sono ferito nell'anima per l’amore che porto alla Chiesa Santa e al ruolo del Vicario di Cristo che noi chiamiamo Papa. Non c’era alcun motivo da giustificare le dimissioni, neanche una minaccia di morte, anzi, proprio dinanzi al pericolo della vita avrebbe dovuto imitare gli Apostoli e milioni di martiri che hanno donato la vita per la causa del Vangelo.
Anche se fosse stato minacciato, la scelta doveva cadere sulla resistenza, sull’eroicità delle virtù.
Un’altra sua giustificazione: “Lascio per il bene della Chiesa”, non può convincere, perché è Gesù a stabilire cosa deve avvenire e non l’uomo. Se poi quelli che vogliono trasformare la Chiesa Cattolica in un chiesa umana senza più il soprannaturale sono riusciti anche in questo, allora è un’ulteriore prova che la Chiesa si trova al centro della sua Passione. Arriverà al punto da sembrare abbandonata da tutti, sconfitta e perduta. Ma Gesù vincerà ogni attacco dei diavoli e degli uomini suoi seguaci.
La Chiesa ritornerà certamente al suo antico splendore e sarà quella voluta da Gesù, lo scrivo diverse volte nel mio libro, quindi, nessuno si abbatta ma al contrario aumentiamo le preghiere per i bisogni della nostra amata Chiesa. Noi amiamo la Chiesa come una Madre, questa Chiesa Santa la vediamo assai tradita e trafitta dagli uomini senza Dio.
I commenti sulle dimissioni si sprecano, molti parlano di coraggio e di umiltà di Benedetto XVI, e queste parole non sono complimenti per lui, anche se vogliono complimentarsi in realtà non ci si può rallegrare quando si lascia una tale responsabilità davanti a Dio. Le dimissioni non sono state un atto di coraggio né di umiltà, questa è l’amara verità, chi confida in Gesù non può abbandonare la causa del Vangelo e la sua speranza lo fa sperare anche quando non ha più speranza.
Molti oggi ricordano che proprio un anno fa, lo stesso giorno, 11 febbraio 2012, sui quotidiani del mondo venne la notizia shock che questo Papa avrebbe avuto un solo anno di vita. Era stato un Cardinale a rivelarlo in Cina in uno dei suoi viaggi e un altro Cardinale lo aveva appreso sempre in Cina ed aveva poi inviato una lettera privata al Papa, ma il corvo fece il suo dovere e la fece conoscere pubblicamente.
Puntualmente ed esattamente nello stesso giorno di un anno dopo è morto questo papato, perché si è dimesso. Come si sapeva la notizia un anno fa, anche se veniva detto che si sarebbe dimesso entro un anno? Senza voler imputare alcuna colpa a Benedetto XVI, gli uomini si chiedono perché ha permesso la realizzazione di questa profezia malefica! Si è trattato quindi di un logoramento psico-fisico?
Ma chi vive in intima comunione con Gesù non può mai avere esaurimenti né mancare di energie!
Sembra che la scelta dell’11 febbraio sia da collocare in un quadro di segnali che i potenti dentro la Chiesa lanciano al mondo dei poteri occulti, come a dire che sono stati loro a stabilire, esattamente un anno dopo, la morte con le dimissioni del Papa, preventivamente preannunciata. La morte di Papa Luciani, Giovanni Paolo I, avvenne il 33° giorno dopo la sua elezione, e il 33 è il ruolo più alto all'interno della massoneria.
Le dimissioni del Papa causano uno sgomento e una delusione enormi, invece la morte di un Papa viene vissuta con dolore ma anche come compimento della volontà di Dio. In queste dimissioni può entrarci Dio? Se Gesù risuscitava i morti: “Lazzaro, vieni fuori!”, e dopo quattro giorni quando già emanava cattivo odore, non poteva dare un po’ di energie a Benedetto XVI? È plausibile che si affermi come causa la salute fisica, creando così la convinzione in molti che Gesù non è in grado di aiutarlo?
Un cattolico che vive con Fede autentica non può temere nulla quando lavora al servizio di Dio, quando si lascia consumare nella volontà di Dio, e vive nell’abbandono totale. Grande esempio di fedeltà a Dio è stato Papa Giovanni Paolo II, è rimasto fino all’ultimo respiro e con l’eroicità degli uomini che credono in Dio e vivono di Fede. La testimonianza di Papa Giovanni Paolo II è stata straordinaria, ci ha mostrato un Dio Amore anche nella sofferenza più cruda ed umiliante.
Molti continuano a ripetere che Papa Giovanni Paolo II in condizioni fisiche da ricovero permanente rimase fino all’ultimo respiro alla guida della Chiesa, quindi ad osservare la volontà di Dio, mentre Benedetto XVI ha rifiutato la Croce e si è ritirato dal compito. È un’amara verità, ma è questa e nessuno la potrà manipolare diversamente. Nessuno può ingannare le persone spirituali, dicendo oggi nella conferenza stampa che lo aveva saputo questa mattina ed era impreparato, ma ha parlato contraddicendosi perché certamente conosceva le dimissioni da tempo.
Benedetto XVI ha parlato di poche energie per continuare e ha rifiutato, mentre Papa Giovanni Paolo II non aveva neanche le poche energie ed è rimasto in Croce come immenso modello al mondo intero di Grande Papa e uomo di immensa Fede.
Papa Giovanni Paolo II come insegna il Vangelo ha creduto nella forza redentrice della Croce, ha seguito Gesù modello dei sofferenti e ha dato alla Chiesa uno splendore che non si vedeva da decenni. Benedetto XVI non ha creduto alla potenza della Croce come mezzo di redenzione e di espiazione per la salvezza dei peccatori. Una differenza davvero enorme separa le due spiritualità, e tutto questo lo avevo già detto a una decina di persona subito dopo l’elezione di Benedetto XVI.
Ho sempre seguito con piena obbedienza il Magistero di Benedetto XVI perché rappresentava Pietro, ma c’erano strane aperture…
Ci sono molte cose che non tornano, noi dobbiamo conoscere la verità per non perdere la Fede e rimanere ancora più legati alla Chiesa Santa, istituita da Gesù e che solo per qualche anno sembrerà abbandonata. Gesù potrà mai abbandonare la sua Chiesa e lasciarla nelle mani dei suoi traditori?
Nel mio libro “La corruzione nella Chiesa” per ben cinque volte nei vari capitoli invito a seguire il Catechismo promulgato da Papa Giovanni Paolo II nel 1992. Chiedetevi il motivo di questa mia insistenza e che cosa si sta preparando per distruggere la nostra amata dottrina cattolica. Qualcuno forse non riusciva a capire la mia insistenza nel parlarvi della crisi nella Chiesa e della necessità di rimanere fedeli a questo Catechismo del 1992.
Qualcuno forse con poca Fede si chiedeva il motivo delle mie indicazioni sugli scandali ecclesiali, ma dovevo prepararvi a questo e a quello che avverrà. Vi facevo vedere che la Chiesa Santa non era quella che gli uomini di Chiesa deturpano, tradiscono e rifiutano. La vera Chiesa Santa non potrà essere distrutta dai suoi traditori.
Il fratello di Benedetto XVI ha detto che sapeva delle dimissioni da alcuni mesi. Perché allora hanno voluto aspettare l’11 febbraio, esattamente un anno dopo l’annuncio che entro un anno il Papa sarebbe morto?
Da Cracovia il Cardinale Dziwisz, per oltre quarant’anni segretario di Papa Giovanni Paolo II ha detto una frase breve e semplice, ma che spiega tutta la verità di queste dimissioni: “Papa Wojtyla scelse di restare sul Soglio pontificio, anche se malato, convinto che dalla Croce non si può scendere”.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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1 commento:

  1. Bene, e adesso però datevi una calmata dopo questo delirio!
    ma come si fa a dire certe sconcezze.. rispetto prima di tutto e comprensione per Benedetto XVI in questo momento di forte crisi.

    ""Ma chi vive in intima comunione con Gesù non può mai avere esaurimenti né mancare di energie!"" MA COSA DICE!!

    via via..lasciamo stare

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Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto