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sabato 9 febbraio 2013

2129 - Commento al Vangelo del 9/2/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È vero che oggi ci sono molte pecorelle senza Pastori, ma non sempre la colpa si deve addebitare ai Pastori. Facciamo una valutazione sulla disponibilità dei fedeli, vediamo quanto desiderio mostrano molti cattolici nel cercare la vera spiritualità. Per diverse ragioni ci sono credenti che non riescono assolutamente a pregare o a dedicare tempo alla conoscenza della loro Fede. Dove potranno andare se non conoscono la strada?
Non basta lamentarsi per la mancanza di Sacerdoti, bisogna anche chiedersi se si prega ogni giorno per i Sacerdoti e i bisogni della Chiesa.
Oltre a questa importante preghiera, non sempre si intuisce in molti fedeli la vera ricerca di Gesù storico, quello fatto conoscere dal Magistero della Chiesa, invece la debolezza e l’istinto umano spingono verso una spiritualità apparente, fatta di belle parole e di pochissime opere. È questa l’analisi che ogni cattolico deve fare a se stesso, deve chiedersi se si sta impegnando seriamente nella vita spirituale o se dedica solo qualche minuto alla preghiera giornaliera.
Chi sta compiendo un vero cammino cerca almeno una volta al giorno di passare da una Chiesa per fare una visita a Gesù, breve o prolungata. Da questo si riconosce il vero amore a Gesù che esige uno sforzo. Questa è una delle prove che manifestano la vera ricerca di Gesù, e Lui dona cento volte tanto a quanti Lo seguono con amore e con le rinunce.
Il diavolo è molto bravo nel caricare di impegni un po’ tutti, essi spingono gli esseri umani a fare sempre di più illudendoli che così diventano super impegnati e quindi persone di mondo, che conoscono la vita e la sfruttano come meglio piace. Invece gli uomini ad essere sfruttati, spremuti da moltissime fatiche inutili. Ed è difficilissimo farlo capire a quanti sono immersi in questa vita che corre veloce e non riescono a fermarla. Ma sono compiaciuti di fare molto e di essere intraprendenti…
Corrono e verso dove? Non capiscono che questa corsa non ha una meta gloriosa, si interromperà senza essere riusciti a prendere in mano la loro vita, lasciandosi trasportare dagli eventi e da quanto la passione disordinata ha ispirato loro di fare. Si sa che miliardi di persone seguono quello che piace, cioè quello che pensano, senza però chiedersi se è cosa buona, se è lecita, conveniente per il Regno dei Cieli.
Moltissimi non seguono ciò che è conveniente al decoro della persona, ma seguono quello che pensano senza chiedersi dove li porta.
Anche i cristiani non hanno compreso l’assoluta necessità di ritirarsi un po’ nella giornata per riflettere sulla sana spiritualità e su se stessi. Chi non rientra in sé rimane fuori da sé, estraneo a sé, incapace di trovare le coordinate dalla vita onesta e santa, perché trasportato dai vizi che sempre si impongono.
La meditazione e il ritiro per qualche ora in una zona silenziosa della casa è molto importante. Già questo è un rinnegamento, perché molti vogliono restare sempre davanti alla televisione o a parlare al telefono per perdere tempo.
“Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poco”, già questa frase è il programma di vita per santificarsi. La divido in quattro parti e la spiego come si fa nella Lectio Divina.
“Venite in disparte”, indica che bisogna allontanarsi per qualche ora da tutto ciò che causa dissipazione e dai dialoghi con gli altri anche con l’utilizzo del telefono. “… voi soli”, non si può meditare parlando con altri o ricevendo distrazione per la presenza di chi causa rumori o si muove spesso. “… in un luogo deserto”, quindi silenzioso. Nel deserto c’è silenzio, bisogna crearlo per quanto è possibile nella propria casa o in Chiesa quando non ci sono funzioni o in un momento di pausa lavorativa. “… e riposatevi un poco”, il corpo necessita di riposo, anche l’anima ha bisogno di riposare in Gesù. L’anima cerca Gesù e Lo trova nella preghiera fatta bene, soprattutto quando ritrova la pace.
Chi riesce a trovare nella giornata questo tempo per incontrare Gesù nella preghiera intima e profonda, troverà una grande forza interiore che è un dono di Dio. Solo chi possiede questa forza è capace di fare quell'apostolato che piace a Gesù, un apostolato in cui il protagonista è il Signore mentre i cristiani che fanno buon apostolato sono strumenti e si considerano “servi inutili” (Lc 17,10).
Quando Gesù scese dalla barca vide una grande folla ed ebbe compassione, oggi Lui dal Tabernacolo non vede una grande folla in Chiesa e non gioisce, come non gioisce dove c’è una grande folla perché si insegna una dottrina modernista e libertina, che tutto permette e tutto calpesta del Vangelo storico.
Cosa possiamo fare noi per aiutare i credenti confusi ad avvicinarsi a Gesù del Vangelo? Ognuno di noi deve impegnarsi nell’attivismo corretto ma deve prima “andare in disparte, solo, in un luogo deserto, e riposare nel Cuore di Gesù”.
Oggi molti Pastori non sono più innamorati del loro gregge, muoviamoci a compassione e facciamo qualcosa in coloro che sono confusi e senza più speranza. Avviciniamoli e parliamo ad essi che Gesù li ama così come sono e vuole cambiarli in creature nuove, buone, sincere. Gesù li aspetta sempre, la sua compassione per i sofferenti è infinita.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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