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lunedì 21 gennaio 2013

2086 - Commento al Vangelo del 21/1/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il significato delle parole di oggi che ci dice Gesù è racchiuso in questa spiegazione: non si può forzare la natura ancora fragile e debole ad atti eroici sproporzionati alle sue forze. I principianti debbono essere condotti gradatamente alla virtù, e debbono essere prima santificati e rafforzati interiormente dalla Grazia di Dio.
Gesù chiede a tutti di cambiare mentalità, in modo graduale e costante, ma deve esserci nella persona la sollecitazione verso un obiettivo spirituale e meraviglioso. Senza conoscere la finalità delle rinunce e della vigilanza sui pensieri e sulle opere dubbie, viene sempre a mancare la forza per resistere alle tentazioni. Diventa sempre facile cadere sugli stessi peccati.
La lotta alle cattive inclinazioni è un dovere per un cristiano, ma non lo fa per compiacere gli altri, innanzitutto lo fa per la sua santità, per un miglioramento spirituale il quale si riversa inevitabilmente sulla vita sociale e in ogni aspetto della vita. Chi non lotta contro la sua natura ribelle e incline ai peccati, non potrà mai elevarsi spiritualmente e resterà fermo all’inizio del cammino di Fede.
L’ho già scritto che le sole preghiere giornaliere non ci fanno crescere, occorrono la vita di Fede e la pratica delle virtù. La lotta dolce e serena contro le cattive inclinazioni. Insieme alle preghiere.
Chi riesce a vincere se stesso e orienta la sua vita verso il Bene assoluto e compie quanto indica Gesù, scopre una vita nuova, rinasce nuovamente. Gesù lo disse a Nicodemo: “In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il Regno di Dio” (Gv 3,3). Rinascere significa diventare nuovi nello spirito o mentalità, per avere così la possibilità di accogliere lo Spirito di Dio. Non scende mai lo Spirito Divino dove vede ancora peccati, immoralità e disonestà.
Si potrà invocare fino allo sfinimento, se non c’è la purità o almeno la lotta per rinascere in Gesù, lo Spirito non può visitare!
Gesù oggi ci dice che dobbiamo addestrarci nella vita spirituale, nulla si improvvisa o si trova come per prodigio, c’è una formazione da compiere, come quando si studia una professione o si vogliono conoscere altre cose. La formazione spirituale è quanto ci chiede per mettere una base poderosa alla costruzione spirituale che deve avvenire in noi.
Su questa base formata dal Vangelo, dall’amore e dall’umiltà, poggeranno le colonne delle virtù teologali, Fede, Speranza e Carità.
Dobbiamo immaginare una vera costruzione ma spirituale che si deve edificare in ognuno di noi, con le fondamenta, le colonne o pilastri, su cui si sistemano le travi portanti per unire e consolidare i pilastri. Occorrono le virtù teologali e morali, le buone opere fatte con amore e retta intenzione, le preghiere, soprattutto i Sacramenti. Questo edificio spirituale si irrobustisce con la presenza dello Spirito di Gesù, con una vita sana in ogni aspetto.
L’edificio spirituale di Padre Pio era ben diverso all’età di trent’anni rispetto a quando aveva vent’anni. La vita nuova lo sviluppa.
Gesù dinanzi al rimprovero contro i suoi discepoli, li protegge perché essi non potevano ancora comprendere la forza del digiuno e dice che non possono digiunare all'inizio della festa, quando lo Sposo è presente. Ma digiuneranno! Saranno infatti gli Apostoli a portare fino ai confini del mondo il Vangelo di Gesù e a praticare ogni insegnamento. Non era il momento del digiuno perché essi erano all'inizio del cammino, tutti noi invece seguiamo il Signore da tempo e non possiamo trovare scuse.
La festa, il banchetto con il Signore, avviene ogni volta che si prega, la preghiera infatti infonde gioia e serenità. Anche quando ci troviamo nella sofferenza la preghiera è sempre portatrice di gioia interiore, non è compiacenza del dolore, ma capacità di elevare quanto ci fa soffrire ed offrirlo a Gesù. In queste circostanze è Gesù stesso a mettere un panno nuovo sul vecchio o il vino nuovo nell'otre già usato e consumato.
Gesù segue sempre con grande Amore le anime che si affidano umilmente a Lui.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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