Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

mi trovate anche su questo blog
---------------------------------------------------------------



domenica 20 gennaio 2013

2084 - Commento al Vangelo del 20/1/2013, Domenica 2^ t.ord.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-12)
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la Madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua Madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto -il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua- chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”. Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Proprio oggi che meditiamo un passo molto importante della vita pubblica di Gesù, mi ritrovo a prepararlo con un po’ di ritardo dovuto ai molti impegni spirituali di ieri e questa mattina. Ieri sera stavo iniziando lo scritto ma sono sopraggiunte altre richieste di aiuti al telefono, unite alle mie sofferenze che sono sempre presenti. Questa è la gioiosa vita di chi pensa alla salvezza delle anime e crede fermamente a due Persone sempre disponibili a compiere per amore nostro ciò che per noi è impossibile: Gesù e sua Madre Maria.
Il Vangelo ci presenta il primo miracolo di Gesù nell’ordine della natura, quindi, non riguarda la guarigione fisica. È un miracolo straordinario, vedremo la preparazione e la motivazione della sua presenza alle nozze, dove era già presente la Madonna. Lo abbiamo già letto dalla Valtorta che si trattava di una coppia di sposi molto vicini alla Vergine Santa, e Gesù si è recato al banchetto non per mangiare o unirsi ai presenti, ma per rallegrare la Madre.
Questa prima considerazione dobbiamo tenerla bene in mente, perché anche nel Vangelo di oggi notiamo una evidentissima manipolazione rispetto al Vangelo storico utilizzato per duemila anni. La modifica e l’eliminazione di alcune parole cambiano letteralmente il senso alle frasi e ne danno addirittura un’interpretazione opposta.
C’è una grande differenza in queste due frasi: 1) Donna, che vuoi da me?; 2) Che ho da fare più con te, o Donna?
La prima evidenzia una gravissima mancanza di rispetto di Gesù verso la Madre e La considera come una seccatrice, una da cui stare lontano. Ma vi sembra che proprio Gesù utilizzi questo linguaggio verso sua Madre? Proprio Gesù manchi di rispetto alla Madre non osservando Lui stesso il 4° Comandamento? Questa frase è una invenzione mirata per destabilizzare la figura di Gesù e la mediazione della Madonna.
È una nuova traduzione della Bibbia che non soddisfa i cattolici che amano Gesù e la Madonna, cattolici che vedono nella Chiesa la Madre da servire e a cui restare fedelissimi. Non è una traduzione fatta da quei Santi che rimanevano molte ore ogni giorno davanti l’Eucaristia, qui sono studiosi di questi tempi confusi a tradurre la Parola di Dio, la quale richiede molta spiritualità per comprenderla bene! La commissione biblica elabora in modo autonomo il nuovo testo che poi viene utilizzato nelle Sante Messe.
Non si deve incolpare il Papa né la Chiesa come istituzione Divina. La traduzione viene fatta da uomini con la loro fede, non vogliamo sindacare ma si rimane sbigottiti dinanzi a queste traduzioni sganciate dalla sana interpretazione della Santa Tradizione della Chiesa.
I Santi si sono formati nei secoli con altre traduzioni e i credenti sono cresciuti nella Fede leggendo altre parole.Non vogliamo giudicare l’operato degli uomini che hanno lavorato per anni alla traduzione della Bibbia, non siamo contro nessuno ma a favore della sana dottrina della Chiesa.
Però, è indubitabile che riportare nel testo liturgico della Santa Messa questa domanda di Gesù a sua Madre: Donna, che vuoi da me?”, significa spingere centinaia di milioni di cattolici ad avere una sicura avversione verso la Madonna e di conseguenza rimane inutile pregarla, esserlo devoto, se proprio Gesù La tratta malamente. Non vi pare?
Quale cristiano che ama Gesù può mai mettere questa frase sulla bocca di Gesù? Donna, che vuoi da me?”, significa che Lui ne prende le distanze, quasi non La riconosce come Madre, mostra di ignorarla. È vero che i passi successivi mostrano che Gesù obbedisce praticamente alla Madre, accettando l’invito, dopo che Ella comanda ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Qui ho riportato la frase storica del comando dato dalla Madonna ai servi, mentre la nuova traduzione della Bibbia afferma: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
In questo modo e con queste parole attribuite alla Madonna, quanti hanno tradotto la Bibbia lasciano un grandissimo dubbio sulla Madonna. Si prova molto dolore solamente nel pensare che la Bibbia tradotta da uomini di Chiesa sia causa di allontanamento dalla vera dottrina cattolica, inoltre, in moltissimi credenti diminuisce l’amore verso la Madonna, non Le danno quel tributo che la Santissima Trinità Le ha dato dall’eternità, pensandola come futura Madre del Verbo incarnato.
Mettiamo accanto le due frasi: “Fate quello che vi dirà”; “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Nella prima la Madonna è sicura del miracolo che farà Gesù anche se Lui non aveva detto nulla e non aveva neanche espresso con il Volto il suo assenso, ma la Madre era sicura del suo intervento. Comanda i servi di obbedire al Figlio perché sicurissima che Dio a Lei non diceva mai no. Più avanti approfondirò l’aspetto della mediazione della Madonna, per evidenziare come Gesù sia pienamente felice nell’accontentare sua Madre in ogni richiesta.
Nella seconda frase emerge un distacco tra Gesù e sua Madre. Gesù non poteva dire la frase riportata in questa traduzione moderna, non poteva ignorare la Madre che ha condiviso con Lui gioie e sofferenze. Inoltre, San Giovanni trascrive “Donna”, parola che Gesù ripeterà sulla Croce per indicare che è Ella la Donna della Genesi: “Io porrò inimicizia tra te e la donna… questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gn 3,15).
E per mostrare come la verità è un’altra, trascrivo dalla rivelazione di Gesù a Maria Valtorta cosa dice Lui sulla Madre, proprio riguardo il miracolo di Cana.
«Maria si accorge che i servi parlottano col maggiordomo e che questo è impacciato, e capisce cosa c’è di spiacevole. “Figlio”, dice piano, richiamando l’attenzione di Gesù con quella parola. “Figlio, non hanno più vino”. “Donna, che vi è più fra Me e Te?”. Gesù, nel dirle questa frase, sorride ancor più dolcemente, e sorride Maria, come due che sanno una verità che è loro gioioso segreto, ignorata da tutti gli altri.
Maria ordina ai servi: “Fate quello che Egli vi dirà”. Maria ha letto negli occhi sorridenti del Figlio l’assenso, velato dal grande insegnamento a tutti i “vocati”. E ai servi: “Riempite d’acqua le giare”, ordina Gesù.
Maria guarda ancora il Figlio e sorride; poi, raccolto un sorriso di Lui, china il capo arrossendo lie­vemente. È beata. Nella sala passa un sussurrio, le teste si volgono tutte verso Gesù e Maria, c’è chi si alza per ve­dere meglio, chi va alle giare. Un silenzio, e poi un coro di lodi a Gesù.
Ma Gesù si alza e dice una parola: “Ringraziate Maria”, e poi si sottrae al convito. I discepoli Lo seguono. Sulla soglia ripete: “La pace sia a questa casa e la benedizione di Dio su voi”, e aggiunge: “Madre, ti saluto”.
(Gesù spiega il significato della frase) “Quel “più”, che molti traduttori omettono, è la chiave della frase e la spiega nel suo vero signifi­cato. Ero il Figlio soggetto alla Madre sino al momento in cui la volontà del Padre mio mi indicò esser venuta l’ora di essere il Maestro. Dal momento che la mia missione ebbe inizio, non ero più il Figlio soggetto alla Madre, ma il Servo di Dio. Rotti i legami morali verso la mia Genitrice. Essi si erano mutati in altri più alti, si erano rifugiati tutti nello spirito.
“Che vi è più fra Me e te?”.
Prima ero tuo, unicamente tuo. Tu mi comandavi, Io ti ubbidivo. Ti ero “soggetto”. Ora sono della mia missione. Quel “più”, dimenticato da molti, voleva dire questo:
“Tutto mi sei stata, o Madre, finché fui unica­mente il Gesù di Maria di Nazareth, e tutto mi sei nel mio Spirito; ma, da quando sono il Messia atte­so, sono del Padre mio. Attendi un poco ancora e, finita la missione, sarò da capo tutto tuo; mi riavrai ancora sulle braccia come quand’ero Bambino, e nessuno te Lo contenderà più, questo tuo Figlio, considerato un obbrobrio dell’umanità, che te ne getterà la spoglia per coprire te pure dell’obbrobrio d’esser Madre di un reo. E poi mi avrai di nuovo, trionfante, e poi mi avrai per sempre, trionfante tu pure in Cielo. Ma ora sono di tutti questi uomini. E sono del Padre che mi ha mandato ad essi”.
Ecco quel che vuol dire quel piccolo e così denso di significato “più”“.
(Gesù mi istruisce così) “Quando dissi ai discepoli: “Andiamo a far felice mia Madre”, avevo dato alla frase un senso più alto di quello che pareva. Non la felicità di vedermi, ma di essere Lei l’iniziatrice della mia attività di miracolo e la prima benefattrice dell’umanità. Ricordatevelo sempre.
Il mio primo miracolo è avve­nuto per Maria. Il primo. Simbolo che è Maria la chiave del miracolo.
Io non rifiuto nulla alla Madre mia, e per sua preghiera anticipo anche il tempo della Grazia. Io conosco mia Madre, la seconda in bontà dopo Dio. So che farvi Grazia è farla felice, poiché è la Tutta Amore. Ecco perché dissi, Io che sapevo: “Andiamo a farla felice”.
Dico a voi ciò che dissi a quei convitati: “Ringraziate Maria. È per Lei che avete avuto il Padrone del miracolo e che avete le mie Grazie, e specie quelle di perdono”».

In queste parole del testo della Valtorta che ripropongo, Gesù spiega chi è veramente sua Madre, il ruolo, l’importanza, la regalità, la Creatura perfetta e la perfetta Discepola. Qui Gesù ci dice come realmente si svolse quel dialogo che rappresenta l’inizio della sua missione, anticipata proprio dalla richiesta del miracolo da parte della Madre.
In pratica, la Madonna sapeva benissimo tutto quello che doveva fare Gesù, sapeva che era il tempo della sua manifestazione pubblica e che avrebbe compiuto migliaia di miracoli straordinari, quindi, perché non iniziare subito, togliendo dall’impaccio la coppia di sposi loro amici?
E Gesù obbedì con infinita gioia alla Madre, cambiò la sua volontà per esaudire la richiesta della Mediatrice di tutte le Grazie!
Questa è la vera spiegazione di quanto avvenne a Cana, il miracolo è avvenuto perché la Vergine ha interceduto, Gesù non vedeva altro che accontentarla perché solamente Lei ha obbedito alla Parola di Dio e ha adorato per tutta la vita Dio incarnato. Gesù anticipò l’inizio dei miracoli per eseguire la richiesta della Madre Immacolata. I Santi hanno invocato la Madonna come Onnipotenza supplicante.
La Madonna è posta da Dio tra Gesù e noi, questa è la volontà dell’Eterno che gli uomini non potranno mai eliminare. Questo miracolo ci dice che la mediazione della Vergine Maria è indispensabile, e dove c’è sofferenza e indigenza, Ella è sempre a mediare per gli uomini, per aiutarli in tutte le loro necessità.
Nei due momenti più importanti della vita di Gesù è presente la Madre Santa: quando compie il primo miracolo e quando muore in Croce. All’inizio e al termine della vita pubblica di Gesù è presente la Madonna come Mediatrice, Corredentrice ed Avvocata.
Come anche l’Evangelista due volte scrive nel suo Vangelo: Madre di Gesù”. La prima volta in questa circostanza del miracolo di Cana, la seconda volta quando si trovava sotto la Croce con il suo Cuore Immacolato squarciato dall’odio dei nemici verso suo Figlio. A Cana e sul Calvario la Madonna viene indicata come “Madre di Gesù”.
Gesù è Dio e anche suo Figlio, Carne della sua Carne, Sangue del suo Sangue, non può negarle nulla. Tutto ottiene la Vergine Maria.
Noi dobbiamo avere più fiducia nella preghiera, sapendo che la Madonna ci ascolta sempre e che vuole aiutarci in tutte le difficoltà, e i miracoli si ricevono con maggiore facilità quando viviamo nella volontà di Dio. La Madonna ottenne il vino che non era imprescindibile, quanto più ci vorrà ottenere quelle Grazie spirituali e fisiche a noi necessarie?
Dobbiamo considerare che il miracolo del vino è strabiliante, perché Gesù chiese sei giare e le fece riempire fino all’orlo, come a dirci che quando Lui aiuta i suoi devoti la sua misericordia sovrabbonda, dona sempre più di quanto richiesto. Avendo l’acqua davanti, Gesù non dice una parola, con un solo atto dell’intelletto l’acqua contenuta nelle sei giare si trasforma in vino, nel più pregiato vino mai conosciuto prima.
Quindi, Gesù mostra la venuta del Messia con il segno dell’abbondanza, così Israele attendeva l’Unto di Dio. Ne poteva cambiare in vino 20 litri, sufficienti per tutti, invece, secondo gli storici del tempo, le sue giare potevano contenere da 480 a 720 litri di vino. Quelle sei giare dopo il miracolo non contenevano un vino normale, buono come quello che già bevevano, no, l’acqua era stata trasformata in un vino pregiato, il miglior vino mai conosciuto.
L’acqua era insipida e Gesù la trasforma nel prezioso vino, così le nostre vite insipide possono ricevere una grande trasformazione. Per compiere questo miracolo, Gesù aspetta la nostra disponibilità ad accogliere la sua volontà. Gesù ci chiede di collaborare, di provare a rinnegare i pensieri contro i Comandamenti.
Questo primo miracolo di Gesù a Cana ci insegna che Lui ci esaudisce quando Lo imploriamo attraverso sua Madre, e nell’Ave Maria ripetiamo: “Prega per noi…”. Attraverso la mediazione della Madre, Gesù ci dona più di quanto chiediamo, e Lui vuole che ci rivolgiamo sempre alla Vergine per ricevere la sua mediazione. Gesù vuole che sua Madre sia conosciuta, amata e venerata, altri cercano di ridimensionarne il ruolo e la sua potentissima mediazione.
Nel miracolo di Cana Gesù obbedì alla Madre per accontentarla, parlavano i Loro Cuori, avevano lo stesso Amore.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
-------

Nessun commento:

Posta un commento

Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto