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giovedì 10 gennaio 2013

2063 - Commento al Vangelo del 10/1/2013


+ Dal Vangelo secondo Luca (4,14-22)
 In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di Grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 
Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Circa dieci anni fa ho cominciato a verificare molti Tabernacoli trascurati, abbandonati, sporchi, senza luci e fiori, quindi, bisognava cominciare a fare qualcosa. Pensai di preparare una lettera con alcune raccomandazioni da inviare a determinate parrocchie per suscitare grande rispetto verso il Tabernacolo, inoltre volevo inviare un faretto a risparmio energetico comprato da me da collocare davanti al Tabernacolo per illuminarlo, quindi lasciato acceso dalla mattina alla sera. In questo modo, l’illuminazione del Tabernacolo avrebbe dato venerazione a Gesù e suscitato più interesse nei fedeli.
Telefonai a diversi aziende di elettricità per conoscere i costi, ricordo che i più economici ma buoni costavano dai 10 ai 20 euro. Volevo comprarne molti e regalarli alle parrocchie, soprattutto ai monasteri e alle comunità di contemplazione, ma mi fermai per prudenza, non volevo suscitare negli altri una sorta di rimprovero da parte mia. Così mi promisi di regalarli a parroci e religiosi che conoscevo e a cui potevo spiegare l’importanza di illuminare il Tabernacolo, soprattutto per dare gloria alla presenza di Gesù nell’Eucaristia.
Questo progetto non è abbandonato, se qualcuno di voi individua qualche faretto a illuminazione led me lo comunichi, ne vorrei comprare molti per regalarli alle parrocchie e alle comunità religiose, con l’impegno di accenderlo dalla mattina alla sera davanti al Tabernacolo. Perché l’adorazione dell’Eucaristia è il momento più grande della vita spirituale, oltre alla ricezione della Santa Comunione.
Questo progetto di illuminare i Tabernacoli ci deve coinvolgere tutti perché Gesù merita da noi grande adorazione e ringraziamenti.
Quindi, dove si organizza l’adorazione dell’Eucaristia per me è una grande gioia, Gesù rimane così consolato da anime riparatrici e si ottengono molte Grazie per l’umanità. Sono contento per tutti i gruppi che organizzano questi momenti, soprattutto gioisco per i parroci che incentrano la spiritualità della parrocchia sull’adorazione dell’Eucaristia e sulla devozione alla Madonna. Leggiamo questa bella testimonianza riguardo l’Eucaristia.
“Carissimo Padre Giulio Maria Scozzaro, intanto voglio ringraziarla per il suo commento al Vangelo che mi arriva ogni giorno, lo porto alla mia meditazione riflettendoci e facendo propositi di vita più Santa. Faccio parte di una Fraternità della SS. Eucarestia dove ognuno garantisce 9 ore di adorazione al mese, nel gruppo siamo 220 quindi sono ben 1980 ore di adorazione che salgono al Cielo ogni mese. L'altro giorno leggendo la sua mail su Medugorje, ho avuto la pelle d'oca, mi riesce impossibile pensare che alcuni vescovi e sacerdoti non credono. A luglio ci sono stata e al mio ritorno ho definito Medjugorje come la mangiatoia dell'amore. Le auguro un anno di Santità e abbondanza di frutti Spirituali. Danila”.
Gioisco per questa organizzazione nell’adorare l’Eucaristia, prego perché nascano innumerevoli gruppi di adoratori.
Nel Vangelo di oggi, le parole che Gesù afferma nella sinagoga dopo avere citato il Profeta Isaia, sono molto forti da accettare per quanti Lo conoscevano da molti anni e Lo consideravano solamente un brav’uomo. La citazione di Isaia era una lettura ordinaria, i maestri poi la spiegavano ai presenti, ma in questa circostanza Gesù applica a sé la profezia del Profeta che riguardava il Messia. Quanto era scritto nella profezia riguardava le opere che avrebbe svolto il Messia nel Nome di Dio.
Qui ci sono due fatti eclatanti, ma solo uno viene ad essere conosciuto dai nazaretani e seppur con un solo accenno, volevano uccidere il compaesano Gesù. “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Per oggi intende che su di Lui si cala la profezia, si proclama come il Messia a persone che Lo conoscevano come un bravissimo Uomo e falegname insieme a suo Padre Giuseppe.
Gesù accenna la validità della profezia su di Lui e quelli reagiscono come indemoniati, figuriamoci se avesse svelato la sua Divinità e detto alcune delle frasi che dirà in seguito: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30). Oppure: “Chi ha visto Me ha visto il Padre” (Gv 14,9).
Il motivo della reazione dei nazaretani era il preconcetto, un modo di giudicare prima ancora di avere le prove di ciò che si pensa. È un pregiudizio che evidenzia la debolezza della persona, la volubilità del carattere, la variabilità dei pensieri, ma si spiega meglio con queste parole: opinione infondata. Parlare degli altri senza fondamenti validi è sprecare fiato, è un parlare per il piacere di parlare, ed è un gran brutto vizio, una dipendenza di esternare i propri pensieri, una logorrea che mette tristezza se non si parla di qualcosa e, soprattutto di qualcuno.
Questa prolissità o verbosità non è mai stato un pregio per la persona, dimostra sempre la scarsa capacità dell’autocontrollo.
Quasi tutti i nazaretani avevano un’opinione infondata su Gesù, per loro era esclusivamente il falegname e basta. Non poteva essere altro, non glielo potevano permettere… perché modificava l’opinione comune… Così Gesù fu costretto ad andare via da Nazareth per evitare le violenze che stavano preparando i nazaretani proprio contro Lui.
Come sono disorientati quanti non riescono a capire che non tutto ciò che appare è la realtà, non tutto ciò che si vede è la verità.
Ogni persona che lascia circolare i pensieri nella sua mente senza valutarli e pesarli, senza ponderare bene, cade sempre nei pregiudizi, poi emana dalla bocca opinioni infondate e che si rivelano sempre contrari alla verità. Soprattutto certi dotti miscredenti hanno questa rara capacità di affermare riguardo i fatti del mondo, nove volte su dieci l’opposto della verità ed è una comica sentirli parlare.
È facile ingannarsi quando la spiritualità è minima, precaria, o addirittura assente. Si vive in un’altra dimensione.
Questo avviene anche in famiglia, tra coniugi che si agitano anche per piccole incomprensioni e poi si finisce per catalogare qualcuno con soprannomi avventati e frutto magari di piccole vendette. Comprendo la debolezza che può affiorare in famiglia, l’importante è accorgersi degli errori e riparare, ricominciare meglio di prima, perdonarsi a vicenda.
Avere pregiudizi senza conoscere la verità o le persone è un danno per la stessa persona, può diventare anche peccato grave, si rimane sempre in una situazione iniziale nel cammino spirituale. I pregiudizi frenano lo sviluppo della spiritualità, si oppongono al Vangelo e all’Amore di Gesù. Chiediamo alla Madonna di donarci la sua purità e di lottare in maniera vincente ogni pensiero dubbio e i preconcetti che diventano sentenze.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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